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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
RICORRENZA
Festa del Tricolore

7/1/2011 - 13:03


Dal discorso di Giosuè Carducci, tenuto il 7 gennaio 1897 a Reggio Emilia per celebrare il 1° centenario della nascita del Tricolore

 

«Sii benedetta! Benedetta nell'immacolata origine, benedetta nella via di prove e di sventure per cui immacolata ancora procedesti, benedetta nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre, nei secoli! Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all' Etna; le nevi delle alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani, E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l' anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi, E subito il popolo cantò alla sua bandiera ch' ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con lei la libertà»,


Storia della bandiera italiana
I colori della bandiera italiana fanno la loro comparsa nel 1796 per opera di Napoleone che li adotta come vessillo della Legione Lombarda della Repubblica Transpadana.

Non si tratta però di una vera e propria bandiera nazionale. Soltanto l'anno dopo, nel 1797, con l'occupazione francese dell'Emilia Romagna il tricolore bianco, rosso e verde viene scelto come bandiera della nascente Repubblica Cispadana.

Rispetto alla precedente bandiera le bande colorate sono orizzontali con al centro una faretra con quattro frecce e la sigla R.C. (Repubblica Cispadana). La disposizione del tricolore cambia ancora una volta nel 1802, quando la Repubblica Cispadana prende il nome di Repubblica Italiana (di Napoleone).

Le strisce sono sostituite da tre quadrati, rosso bianco e verde, disposti l'uno dentro l'altro. Nel 1805 i territori del nord Italia sono ribattezzati Regno Italico e anche la bandiera viene a sua volta parzialmente modificata nella disposizione dei colori.

Con il Congresso di Vienna del 1815 e la scomparsa di Napoleone dalla scena europea, il tricolore cade in oblio. Riappare nel 1831 con la Giovane Italia di Giuseppe Mazzini nella versione a bande verticali che ancora oggi conosciamo. Fatta eccezione per lievi modifiche alle tonalità dei colori e per la presenza dello stemma Savoia o della Repubblica Sociale al centro della banda bianca, la bandiera non cambia più il suo aspetto giungendo (quasi) intatta fino ai giorni nostri.

Nel 1946 l'Italia repubblicana conferma la bandiera tricolore a strisce verticali, eliminando ogni stemma centrale.
 

 

Azzurro e tricolore
Nel mondo sportivo gli italiani gridano "forza azzurri" per incitare la squadra o gli atleti italiani, a loro volta vestiti di azzurro. Perché? Cosa centra l'azzurro con il tricolore?

Nelle guerre d'indipendenza dal 1848 al 1860, Carlo Alberto utilizza come bandiera proprio il tricolore napoleonico aggiungendoci al centro lo stemma dei Savoia, uno scudo crociato bianco e rosso circondato da un colore blu-azzurro.

L'azzurro diventa il colore dello sport italiano nel primo novecento, riuscendo così a superare la stessa caduta della monarchia Savoia e tutti gli sconvolgimenti storico-istituzionali del paese. Forse sono in pochi a saperlo, ma quando gridiamo "forza azzurri" per incitare la squadra di calcio ai Mondiali storicamente è un po' come gridare "forza Savoia".
 
 
 

 
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