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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
IL PROVERBIO
Se vuoi guardar casa....

10/1/2011 - 15:16


Il proverbio di oggi:

Se vuoi guardar la casa
fai un uscio solo.
 
 
Il modo di dire:
Battere la fiacca.
Poltrire, oziare, non aver voglia di far niente.
 
 
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
 
 
SEGA
Lett: SEGA.
 [Strumento per dividere in due un legno o sim. facendovi penetrare con moto alternato avanti e indietro una lama dentata di acciaio].
Forse da questo moto alternato deriva, in Toscana, la definizione della pratica masturbatoria.
E’ forse una delle  parole volgari più utilizzate, ritrovandosi in innumerevoli e comuni modi di dire:
m’importa una sega”, “fare una sega”, “vedere una sega”, “mangiare una sega”, può trovare posizione accanto ad ogni verbo dando a tutti una connotazione negativa, di piccola quantità, inezia, minuzia, di poco o niente.
Sai ‘na sega tu… di ciò!” era un curioso modo di dire, una specie di scioglilingua, che si usava negli anni ’70 per parafrasare e canzonare un certo modo di parlare forbito.
Dalla parola sega deriva l’aggettivo segaiolo con cui era indicata una persona minuta, forse perché abusante della pratica in oggetto, ma “’gnorante”, nel senso dialettale del termine e quindi non “ignorante” nel senso che ignora ma “’gnorante” nel senso di litigioso, piccaccino, attaccabrighe, insofferente.
Segaiolo o segantino era anche detto un bambino che cresceva poco, e quindi minuto, per mancanza d’appetito o comunque per insufficiente alimentazione.
Da sega deriva segata che ha un significato particolare in quanto unisce alla sensazione di una cosa sbagliata, fatta male, il senso della minuzia: un errore, ma di poco conto.
Significato minore che invece non assumono i sinonimi cazzata e cavolata che stanno ad indicare solamente il fatto di aver commesso un errore.
 
 
Aneddoto.
Un nostro concittadino di soprannome Cinzia e non ancora emigrato beccava verso San Giuliano.
Un giorno eravamo alla locale Stazione ed avevamo caricato le ragazze.
Dopo i saluti ed i convenevoli decidiamo di andare.
Cinzia allora controlla lo specchietto dell’auto ed allunga una mano, per sistemarlo meglio:
Con questa macchina di mio padre...” inizia a dire, di spizzico (le ragazze lo hanno sempre un po’ imbarazzato!). Tutti noi ci blocchiamo e lo guardiamo stupefatti, increduli “.…’un ci vedo ‘na sega” , si rende conto e si riprende, meno male!
 
SEMENZINA
Lett: SEMENZINA. [Sementina. Seme dell’assenzio. Seme santo].
In dialetto con il termine semenzina si voleva indicare invece un chiodo molto piccolo, un chiodino.
Forse la similitudine fra le due cose era rappresentata semplicemente dalle loro piccole dimensioni.
 
SENSO
Lett: SENSO. [Facoltà di sentire, apprendere dell’animo].
In dialetto fare senso aveva invece il significato di “fare impressione”.
Una sensazione che potremmo definire come ribrezzo, disgusto, qualcosa di soggettivamente spiacevole che poteva riguardare indifferentemente tutti i nostri sensi.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   
SERENO
Lett: SERENO. [Chiaro, puro, sgombro di nuvole].
In dialetto con sereno si intendeva anche la rugiada, l’umidità della notte.
Si dice che il vino che ha preso il sereno sia più buono di quello di frigorifero, che i lenzuoli e le coperte di lana siano più morbide mentre guai a lasciare al sereno i funghi, i pomodori e il granturco messi a seccare al sole.

 

Un'altra bella foto storica di A.Giuntini su una straordinaria piena dell' Arno.

 

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