L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Una lettera aperta di Simone Cioli al Pd di Vecchiano. Simone Cioli è stato candidato alla segreteria del partito comunale alle ultime elezioni.
LETTERA APERTA AL PD DI VECCHIANO
VECCHIANO - Chi scrive è un cittadino di Vecchiano iscritto al Partito Democratico che, proprio in questi giorni, sta riflettendo se rinnovare la propria stima e fiducia al partito che ha conosciuto due anni fa, vista la nuova campagna di tesseramento 2011.
Scrivo non perché pretendo di avvalermi di qualche diritto particolare o per un eccesso di arroganza nei confronti dei miei rappresentanti, ma perché provo profondo sgomento per i modi in cui il mio partito sta portando avanti la discussione interna sul possibile candidato Sindaco a Vecchiano.
Trovo quanto meno curioso, del nostro partito, le modalità con cui sta facendo fronte al proprio dibattito, partendo da due nomi (Angori e Canarini), suggeriti all’interno dell’articolo de Il Tirreno, pubblicato l’11 gennaio scorso.
Di risposta mi aspettavo una smentita da parte della nostra Segreteria, evidenziando che un partito che si rispetti trae giovamento dal dibattito interno, ascoltando le riflessioni ed i suggerimenti degli iscritti e dei simpatizzanti, e non da due nomi, per quanto validi, calati a sorpresa da un quotidiano.
Invece no. Nessuna smentita. Un silenzio che dura da diverse settimane, e che poi si è trasformato in una conferma. Perché?
Perché non partire dal coinvolgimento dei propri iscritti con assemblee aperte? Perché non aprirsi e far uscire una rosa di nomi che, via via, si sarebbe fisiologicamente ridotta, ma alla luce del sole? Non sarebbe stato segno di responsabilità e maturità, nonché atto di aggregazione e maggiore compattezza, proprio in questo momento delicato in vista delle vicine elezioni?
Dunque, a pensar male, quei nomi calati dall’alto sono stati resi noti anzi tempo, volutamente. Calati, forse, per chiudere le porte della trasparenza ma, ahinoi, creando all’interno del nostro partito una divisione netta e ancora più tangibile rispetto a pochi mesi fa.
Come se fosse una tecnica perpetrata da un “potere centrale”, numericamente modesto, che permette di dominare su una “popolazione” sensibilmente più numerosa: divide et impera.
Paradosso, ieri il solito giornalista del solito quotidiano, informava la cittadinanza vecchianese e in particolare modo l’elettorato del nostro PD, di una conferma di quei nomi citati a metà gennaio e sulla possibile, quanto improbabile, apertura alle primarie interne del PD a Vecchiano.
A giochi avvenuti? Senza contare una possibile, quanto legittima, richiesta da parte degli altri partiti della costituenda coalizione di centro – sinistra, ad un richiamo alle primarie, si, ma di coalizione. Oppure, per salvare capre e cavoli, riferirsi a vecchi ma buoni miti spinti a ritrovare una serena unità, ma che inevitabilmente confermerebbero una sconfitta interna del nostro partito, per aver mancato l’occasione, in questi ultimi dieci anni, di formare una nuova classe dirigente all’altezza del proprio compito.
Voler necessariamente pilotare il corso della nostra storia, arrogandosi il diritto di tenere in pugno le volontà del popolo democratico, questo si, è stato un errore che ha accentuato un malessere già esistente tra i nostri compagni.
Proprio il nostro Segretario provinciale, Francesco Nocchi, all’indomani dell’assemblea provinciale è riuscito ad affermare: “Il PD – cito di nuovo Damiano – non deve tacere il confronto, anzi lo deve ricercare. Lo scontro è benefico se porta ad una sintesi di maggioranza da tutti riconosciuta come vincolante”. E ancora: “Il nemico è l'ambiguità, l'indeterminatezza, la fumosità delle schermaglie, il falso unanimismo di facciata. Tutto questo opacizza il nostro profilo.”
Dunque occorre credibilità, e non è affidandosi alle notizie trapelate, che possiamo accedere a questa forma di stima e di rispetto.
Occorrono le “buone pratiche”: quelle sulla bocca di tutti, ma che nessuno, almeno a Vecchiano, ha avuto il coraggio di invocare e seguire.
Tornare indietro non si può: è troppo tardi.
Comunque vada, la vera sconfitta in tutta questa storia si chiama, ancora una volta, partecipazione: il sentirsi parte attiva di un cammino comune.
Spero di essere smentito dai fatti.
Simone Cioli