In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
INTERVENTO
SAN GIULIANO - Dopo oltre sessant’anni dalla sua entrata in vigore, oggi ci possiamo rendere conto di quanto importante sia per tutti i cittadini la nostra carta costituzionale.
In un momento particolarmente duro per la “normale” dialettica politica, sempre alle prese da scandali vari, ed estremamente difficile per la crisi non solo economica, ma anche sociale e morale, è grazie alla Costituzione che il nostro ordinamento rimane comunque solido, e che vengono difesi i veri principi democratici. Non solo perché tutela i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo, ma anche perché ha costruito un sistema di equilibrio tra i poteri, per cui, anche quando uno tra essi (esecutivo, legislativo e giudizario), voglia in qualche modo sopraffare gli altri, una rete di limiti e controlimiti garantisce la stabilità dell’ordinamento.
Non si può giorno dopo giorno sentire dal Capo del Governo che, ostentando la volontà popolare, desidera comandare a suo piacimento; non è così che i nostri padri costituenti hanno voluto per il bene del Paese. Le forze politiche che hanno legittimamente ottenuto il mandato dagli elettori sono chiamate a governare il paese rispettando i limiti posti dalla Costituzione, limiti quindi che non lasciano una libertà assoluta al “Rais” di turno, ma garantiscono un esercizio del potere nel rispetto degli inderogabili principi democratici.
E’ solo seguendo quest’ottica che dobbiamo leggere le forzature che il Governo tenta troppo spesso di perpetrare, senza rispetto per le istituzioni, come la Presidenza della Repubblica, o la Corte Costituzionale. Complimenti quindi al Capo dello Stato, che, come difensore ed interprete dei principi costituzionali, ha rigettato il decreto sul federalismo municipale, non tanto per i suoi (non) condivisibili contenuti, ma in quanto, non osservando la corretta procedura normativa, scavalca il parere negativo della commissione bicamerale, e delegittima la funzione propria del Parlamento.
Per superare dunque questa brutta stagione della politica nazionale, che in maniera nettamente insufficiente ha gestito i disagi economici e sociali del paese, sono necessarie nuove elezioni, che legittimino un Governo capace di affrontare di petto i problemi reali.
Giovanni Greco, consigliere comunale di Italia dei Valori di San Giuliano