L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Il nuovo ‘Centro Antidiscriminazione’ della Provincia di Pisa.Un servizio specifico attivato nelle sedi dei Centri per l’Impiego territorialiper dare ascolto, informazione e consulenza legale a quanti segnalinocasi di trattamenti penalizzanti, a danno proprio o di altre persone
PROVINCIA Prevenire e contrastare, nel nostro territorio, qualunque episodio di disparità di trattamento, con una vigilanza a 360 gradi su ogni possibile origine del fenomeno: appartenenze di genere, razziali o religiose; condizione di diversa abilità; orientamento sessuale e così via.
Questa la ‘missione’ del nuovo Centro Antidiscriminazione che la Provincia di Pisa ha attivato all’interno dei propri Centri per l’Impiego; e che muove i suoi primi passi sulla base di un fondamentale protocollo d’intesa siglato dall’assessore al sociale Anna Romei con l’Unar, l’Ufficio nazionale contro le discriminazioni del Dipartimento pari opportunità, nella persona del direttore, Massimiliano Monnanni.
"Sulla base dell’accordo – spiegano, insieme alla consigliera di parità della stessa Provincia, Clara Fanelli - il neo costituito servizio provinciale si proporrà come polo territoriale di riferimento per le varie strutture già operanti su questo fronte, creando con esse una rete che riunisca stabilmente sportelli, associazioni di settore e tutte le altre esperienze in atto, coordinandone l’attività al fine di valorizzarne al meglio l’efficacia".Tutto ciò anche avvalendosi di risorse economiche che Unar potrà mettere a disposizione del Centro, a partire da quelle attingibili attraverso il Programma Ue per l’integrazione 2007-13.
Una premessa finanziaria importante, questa, affinché il Servizio Antidiscriminazione possa svolgere anzitutto i propri compiti statutari. Ovvero, in sintesi: dare ascolto, informazione e consulenza a tutti quanti segnalino casi di trattamenti penalizzanti, a danno proprio o di altre persone; mettere in opera strumenti per il monitoraggio, lo studio e il contrasto legale di fenomeni di questo genere; raccogliere e analizzare dati, anche mediante l’integrazione con il sistema informatico del Contact Center Unar, così da poter effettuare un’immediata trattazione sinergica e sistematica degli episodi rilevati.
All’interno di questa cornice di funzioni ordinarie del Centro Antidiscriminazione, l’accordo Provincia-Unar prevede poi l’attuazione di iniziative specifiche. Tra esse l’organizzazione annuale di attività congiunte di sensibilizzazione, guardando in particolare a mondo giovanile, sportivo e scuole; e lo svolgimento di attività costanti di formazione e aggiornamento per operatori di amministrazioni pubbliche, associazioni e istituzioni del territorio