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Nei suoi numerosi articoli sulla storia del territorio, Franco Gabbani ha finora preso come riferimento, personaggi o avvenimenti storici, inquadrandoli nella cornice degli usi e delle norme dell'epoca.

Questa volta prende spunto da situazioni e argomenti curiosi, spigolature come le chiama.

Al di là dei fatti precisi, quello che colpisce particolarmente, è il linguaggio usato nei documenti, non solo formale e involuto, come da sempre ci ha abituato la burocrazia, ma spesso anche di difficile comprensione, esplicitando l'evoluzione continua della lingua e dei termini. 

Non credo che tutte le volte sia come tu dici.
Nelle .....
Bisogna essere chiari e dire democraticamente per chi .....
Stavolta a causa di un' auto parcheggiata fuori dal .....
. . . . . . . . . . . . . hanno fatto un " dispetto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Gabriele Paglialonga
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Arafat rifiutò, il governo israeliano di Ehud Barak disse sì.
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Comunicato di Uniti per Calci sui problemi alla nuova scuola media
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di Umberto Mosso
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di Elisabetta Mazzarri
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Che sia scricciolo o pettirosso
aquila o colibrì
vorrei tanto essere un uccelletto
Mi domando spesso cosa ci faccio qui
Non amo viaggiare, troppo .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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VECCHIANO 4 luglio MCMXXVI

7/3/2011 - 8:59


MEMORIA STORICA

 

Per continuare il discorso “Memoria storica” iniziato su un’altra parte del Giornale, vorrei farvi vedere  parte di una pubblicazione edita il 4 luglio 1926 per l’inaugurazione del gagliardetto del fascio di Vecchiano, in occasione delle Onoranze ai volontari di guerra.

Il fascicolo si compone di 14 pagine dove sono scritti articoli del regime (naturalmente) e riportate notizie del paese (con l’enfasi del periodo naturalmente), come quella qui sotto e addirittura una poesia inedita, scritta per l’occasione,  di Marco Giunio Barsotti, il poeta lavoratore di Migliarino.

"Il Comune di Vecchiano - come lo attestano la sua storia e il suo stemma – può vantare ad un tempo la fierezza e la bellezza.

La storia lo ricorda fiero a difendere dalle sue torri e dal castello la integrità del territorio quando più feroci infierivano le lotte fra i lucchesi ed i pisani e fra i pisani ed i fiorentini, ed il blasone su cui rilucono quattro stelle, le quattro frazioni, bipartito di rosso e di azzurro, rosso come Io stemma della Famiglia Da Vecchiano e della città di Pisa ed il sangue così fatalmente sparso ed azzurro come la divisa guelfa o meglio come la limpidezza e la salubrità dì cui godeva e gode questa zona, celebra la bellezza del terreno diviso da un largo corso di acqua e dal quale risorgono le spighe rigogliose. Intendete.

È bellezza di allora come di ora: anzi ora le spiche hanno germogli più belli. Della fierezza antica poi, abbiam visto gli eredi di oggi, i figli più baldi di Vecchiano, far tesoro per una ben più grande contesa: la salvezza della Patria, La quale, anche coll’eroismo dei figli di questi paesi fatta più grande e sicura si appresta a riadunare tutte le sue fortune, a valorizzare tutte le sue conquiste. E. M. "

 

Le due pagine di centro hanno una curiosa caricatura di teste di 26 personaggi che penso siano stati dirigenti comunali alcuni, e altri facenti parte di “amicizie particolari”.

Data la grandezza del foglio che non era possibile scansionare per intero, ho diviso i disegni che sono in tre file di otto e una di due, in un  gruppo di 4 x 2 a cui segue un secondo che formano le prime due righe dell’originale,  uno di 4 +2(sotto) e uno di 4 che vengono a formare la  terza fila e “la giunta”.

Questa spiegazione è per poter riconoscere a quale persona si riferiscano gli ironici commenti scritti in calce al paginone, perché questi sono solamente 24 e non 26 come le caricature.

 

EZIO SBRAGIA - Pensando di trovare la mucca pisana ride, ride, ride…

FRANCESCO COLI - Va bene, va bene, vai dal segretario!

ALFREDO PUCCETTI - Il nume tutelare di Vecchiano che rischiara coi suoi moccoli l’avvenire del paese.

PIRRO PARDI e CORNELIO BARAGLIA - L’avvenire è dei Combattenti.

OMERO PARDI - Mi  vanto d’aver fatto conoscere le bellezze d’Italia anche agli Arabi.

BEPPE CONTI — L' infaticabile.

AMOS PALLA - Un rassetto ben noto sulle sponde del Serchio. (Da un giornale di opposizione de’ bei tempi del dissidentismo pisano.

CAROSI – Riccardo cuor di leone.

Decurione EMILIO GNESI - Un audace condottiero di imprese celebri. Prof. MAGRI - Tramvia elettrica? Ma non abbiamo né l’energia elettrica né quattrini per far la strada, Propongo una Tramvia col motore a scoppio.

On. BUFFARINI.

Cap. DE NOTTER - Il celebre inventore del siero antidifterico per i polli.

Conte AGOSTINI - Ci riferiscono che fra poche settimane funzionerà il tram Pisa-Pontasserchio-Vecchiano-Filettole. Auguri! 

MARRADI e ARRIGHI di Nodica. - Il presidente e  vice-presidente del Congresso degli intellettuali tenuto a Nodica il 32 Gennaio 1927.

Avv. ALDO BORRI – Sta’ tranquillo, ci penso io.

SANGUIGNI - Un pezzo grosso.

Guardia REMO PRATO - Il comandante delle forze armate di Vecchiano.

Colonnello ANTONIETTI - Un bersagliere di Lamarmora specializzato negli assalti al sesso  gentile.

Prof. FRANCESCHI - Un illustre chirurgo che guida l’automobile per aumentare il numero dei suoi clienti. 

Rag. MARCHETTI – Il potente Signore di Migliarino.

Comm. P. GIACOMELLI 

Rag. ORLANDINI  - Lavoratore del Dopolavoro.

 

Per chi potesse riconoscere qualcuno  senza creare dissapori e cattivi ricordi, data la delicatezza della situazione nella quale ci sentiamo rivivendo quei momenti, penso di far cosa gradita, per gli altri solo una piccola “memoria storica”, perché è stata storia ed è memoria.   

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5/10/2024 - 17:38

AUTORE:
Matteo Pardini

Pirro Pardi, assessore comunista dell'ultima giunta democratica di Vecchiano.

In «Su e giù per la provincia, «Il Ponte di Pisa» 16-17 aprile 1921» si legge:
«a Vecchiano, l’assessore comunista Pirro Pardi, falegname di professione, celebra i matrimoni civili senza indossare la fascia tricolore «come se fosse in Russia».

8/3/2011 - 7:58

AUTORE:
autore

Buongiorno Esio, sapevo che l'articolo avrebbe fatto ritornare alla memoria, quella privata e non quella storica, alcuni momenti tristi di quel triste periodo e mi spiace.
Volevo solamente far conoscere qualcosa del nostro passato, da "estraneo", a chi ci legge.
Ho tolto comunque, dalle considerazioni finali del mio articolo, quel poco felice "risatina" che era attinente ai commenti: tram, convegno 32 gennaio e altre punzecchiature e certamente non a quello che era successo.
Con affetto
umberto micheletti.

7/3/2011 - 21:56

AUTORE:
Esio Barsuglia

La via principale di Vecchiano è intitolata a Giovan Battista Barsuglia, ucciso il 16 Novembre 1924 da una squadraccia fascista comandata da Amos Palla. Per non dimenticare, per la memoria.