Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
INTERVENTO
Siamo Presidenti dei Consigli d’Istituto e di Circolo delle Scuole di Pisa e provincia e ci sentiamo in dovere di esporre pubblicamente le nostre opinioni anche se il ruolo imporrebbe di lavorare nei Consigli di istituto e con i genitori che rappresentiamo.
Purtroppo la situazione è tale che abbiamo sentito il bisogno di esporci in prima persona per respingere le posizioni pubbliche che il Presidente del Consiglio e il Ministro della Istruzione hanno assunto nei confronti della scuola pubblica e, conseguentemente, verso tutti noi che la frequentiamo. Non vogliamo che questa nostra presa di posizione rappresenti una scelta politica di campo perché tra di noi vi sono sensibilità e opinioni diverse ma noi non ci riconosciamo nell'immagine che il Presidente ha voluto disegnare, noi non conosciamo insegnanti che "inculcano" nei loro figli principi contrari alle idee delle famiglie;
noi conosciamo gli insegnanti dei nostri figli e, quotidianamente, li incontriamo e con loro parliamo, ci confrontiamo e, talvolta, ne contestiamo alcune scelte se non ci convincono;
noi partecipiamo alle riunioni e vediamo l'impegno che essi mettono per informarci del lavoro che svolgono con i nostri figli;
noi li sentiamo partecipi dei problemi dei nostri figli e li vediamo disponibili all'ascolto e all'intervento educativo e formativo personalizzato;
noi assistiamo all'impegno che gli insegnanti pongono nella ricerca, spesso fantasiosa e con oneroso impegno personale, per supplire ai tagli che il Governo sta imponendo da tempo;
noi genitori assistiamo con preoccupazione allo svilimento del lavoro degli insegnanti e del personale tutto della scuola, alla svalorizzazione del loro lavoro e alla mortificazione professionale;
non possiamo accettare l'idea che noi genitori non seguiamo adeguatamente i nostri figli nella loro crescita a scuola, non ne seguiamo i contenuti che ad essi vengono proposti e che vengono indicati per lo studio;
noi genitori non ci riconosciamo nel ritratto di famiglie disinteressate di cosa e come viene insegnato nelle aule scolastiche;
noi genitori non possiamo accettare che si indichino a milioni di italiani insegnanti e dirigenti come persone intellettualmente disoneste che approfittano del loro ruolo per "inculcare" nozioni contrarie a quelle dei genitori.
La scuola che viviamo in prima persona e attraverso i nostri figli è diversa perché essa è rispettosa delle opinioni di tutti;
professa ideali condivisi perché basati sui principi della Costituzione e sul rispetto dei programmi e delle indicazioni che provengono dal Ministero della Istruzione;
si impegna a tamponare le situazioni di difficoltà per l'assenza del Ministero;
cerca soluzioni che consentano di non scaricare sulle famiglie il peso della crisi che ha imposto alle scuole tagli e sacrifici ben oltre il limite accettabile.
Per questi motivi rigettiamo le accuse del presidente del Consiglio e gli chiediamo un maggior impegno nei confronti della scuola e l'inversione della politica basata esclusivamente sui tagli finanziari e di personale.
Luigi Puccini Presidente IC Toniolo Pisa
Nicola Guerrini Presidente IC Niccolini San Giuliano Terme
Daniela Tarsitano Presidente IS Carducci Pisa