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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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BIOGRAFIE
Josef Mengele

16/3/2011 - 16:02

Josef Mengele fu il dottor-morte, colui che oggi è meglio conosciuto come "l'angelo della morte" o "l'angelo nero di Auschwitz", colui che sterminò migliaia di ebrei, utilizzandoli come cavie umane, in esperimenti indicibili, volti a ricercare il geme per la creazione di quella che, nel delirio nazista, doveva essere la pura razza ariana.

 

Nato a Gunzburg il 16 marzo 1911 da famiglia di solida tradizione cattolica e di orientamento politico nazionalista, il "dottor morte" iniziò nel 1930 a studiare medicina a Monaco e a Vienna, per laurearsi nel 1935 con una tesi antropologica sulla disparità delle razze, argomento trattato attraverso la comparazione di mascelle fra quattro gruppi razziali differenti. All'università di Francoforte conobbe il professore Otmar von Verschuer, un geniale genetista specializzato nello studio della biologia dei gemelli, che si rivelò anche uno fra i più crudeli servitori delle teorie naziste. Questo "luminare", questa figura autorevole ed esemplare (agli occhi di Mengele), condizionò notevolmente il futuro "angelo della morte" ed è uno dei responsabili indiretti degli esperimenti sui gemelli che quest'ultimo condusse nel campo di sterminio di Auschwitz.

 

E' proprio da von Verschuer, infatti, che Mengele trasse la convinzione che la chiave per la creazione di una pura razza ariana fosse da ricercare nel sistema biologico dei gemelli. Ma il tragitto che portò Mengele a diventare un efferato assassino non prende corpo di punto in bianco, ma è il frutto di una sua lunga adesione alle correnti più retrive della politica tedesca.

 

Già nel '27, il giovane Josef aveva aderito alla Lega Pangermanica della Gioventù e, nel 1931, alle formazioni giovanili dello "Stalhelm" l'organizzazione revanscista tedesca. Oltretutto, ironia della sorte, quella stessa ideologia razzista per poco non si sarebbe scatenata anche su di lui. Dovendosi infatti sposare con Irene Schoenbein, nel 1939 chiese l'autorizzazione formale all'Ufficio Centrale per la razza e gli insediamenti umani. La licenza venne però concessa con una certa fatica. Mengele, allora già arruolato nelle SS, non può sul momento dimostrare di appartenere ad una famiglia ariana almeno sin dal 1750 e Irene ha qualche difficoltà, mancandole i documenti razziali del nonno americano Harry Lyons Dummer. Alla fine l'Ufficio dà comunque il suo benestare e la coppia è finalmente in grado di celebrare le nozze.

 

Mengele si presenta volontario allo scoppio della guerra e il 1 gennaio del 1942 viene spedito sul fronte orientale (per a precisione all' ufficio di Poznan per la razza e gli insediamenti umani) dove, ferito, è decorato con la Croce di Ferro di Prima Classe. Tornato nella capitale, riallaccia i rapporti con il prof. Verschuer divenuto, nel frattempo, direttore del dipartimento di antropologia e genetica del prestigioso "Kaiser Wilhelm Institut"; i due proseguirono i loro studi sulla teoria dei gemelli, rendendosi ben presto conto che la guerra stava offrendo la possibilità di sfruttare direttamente, per le loro ricerche, cavie umane, attingendo alle decine di migliaia di ebrei, deportati nei campi di concentramento.

 

In sostanza, dunque, von Verschuer propone al suo allievo di unirsi a lui ad Auschwitz, il campo di sterminio divenuto l'emblema del coacervo di orrori che fu l'Olocausto. Il 30 maggio 1943, Josef Mengele viene finalmente inviato in Polonia, dove si trova appunto Auschwitz, dove sarebbe diventato tristemente noto come "l'angelo sterminatore".

 

Mengele infatti si occupava dei prigionieri a 360 gradi, dalle selezioni dei nuovi arrivati, al loro stato di salute, con assoluto potere di vita o di morte su di loro. Nel suo laboratorio, presso il blocco numero 10 del campo, si lasciò andare ad esperimenti indicibili, agghiaccianti, aventi ad oggetto, soprattutto, le coppie di gemelli rastrellate nel campo: operazioni effettuate senza anestesia e aventi per oggetto mutilazioni, iniezioni di virus come la lebbra o il tifo e altre pratiche orrende;

 

Mengele, inoltre, per tentare di avvalorare le sue convinzioni praticò trasfusioni incrociate tra gemelli, tentò di creare in laboratorio dei fratelli siamesi, cucendoli insieme, iniettò liquido nei loro occhi al fine di mutarne il colore, procedette a castrazioni, sterilizzazioni, congelamenti ed ad altri orrori indicibili.

 

Con l'avvicinarsi della sconfitta delle Germania "l'angelo della morte" pianificò, meticolosamente la sua fuga, che lo condusse in Sudamerica, ove, nonostante la spietata caccia mossagli dal servizio segreto israeliano, riuscì a farla franca e ad evitare la resa dei conti per i suoi spaventosi crimini.

 

Nessuno è tuttora a conoscenza del vero destino di Mengele; si dice che sia morto il 24 gennaio 1979, per annegamento, a Bertioga, in Brasile, ma in realtà, quelle che sono state le vicende terrene dell'angelo sterminatore di Auschwitz, rimarranno con ogni probabilità per sempre avvolte nel mistero.

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