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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

Comune di San Giuliano Terme - comunicazione
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Prefettura di Pisa – Ufficio Territoriale del Governo
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Massimiliano Angori
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. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

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IMMAGINA San Giuliano Terme
I nostri candidati
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di Danilo Di Matteo
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di Alessandro Maran
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di Aldo Torchiaro
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
SAN GIULIANO
Festa d'Italia: intervento di Ciacchini (Lega) in consiglio comunale

16/3/2011 - 23:58

INTERVENTO DI
VALERIO CIACCHINI LEGA NORD TOSCANA

consigliere comunale del Gruppo Misto a San Giuliano Terme

 CONSIGLIO COMUNALE DEL 16 MARZO 2011 APERTO AL PUBBLICO SU

UNITA' D'ITALIA

QUESTO DI SEGUITO E' IL TESTO INTEGRALE DEL MIO INTERVENTO.

Fra tutti gli attestati di felicitazione per l'evento dei 150 anni dell'unità d'Italia, non potevo far mancare in questa occasione,invece la voce critica della LEGA NORD che con onore ed orgogliosamente rappresento. La Lega, movimento politico localista, nata dal popolo fine anni 80, ha scelto sin da subito e senza indugio la strada democratica, indirizzandosi a cercare di cambiare il sistema da centralista a FEDERALE, dal suo interno ed a tale scopo,andando addirittura a governare nella tanto criticata " ROMA LADRONA",la Lega ha quindi rispettato sempre i fondamenti del nostro stato, la costituzione e l'unità nazionale.

Il " SECESSIONISMO"e l'"INDIPENDENTISMO" spesso urlato da alcuni esponenti della Lega, sono sempre state una provocazione elettorale, una metafora utile all'obiettivo principale della Lega, che è sempre stato non la divisione, ma un rafforzamento dell'unione nazionale, tramite il " FEDERALISMO". Certo non possiamo negare questo nostro scarso amore patrio, ma non siamo degli alieni o degli esseri strani, questo sentimento va coltivato e non viene per forza e se l'elettorato della Lega,cioè circa un 10% è così poco patriota, probabilmente dipende dallo stato che non è riuscito con le sue politiche, a creare in tanti cittadini, come in noi leghisti,quel sentimento patriotico di cui invece ne vanno fieri cittadini di tanti altri stati come non a caso,stati federali come la Germania e gli USA.

 

Anzi al contrario probabilmente questa Italia Repubblicana madre per alcuni e matrigna per altri, con le sue politiche di assistenzialismo e di clientelismo , di divisione in cittadini di serie A e cittadini di serie B, di cittadini con soli doveri ed altri con soli diritti, una Italia in parte laboriosa e produttiva e l'altra omertosa soggiogata alle mafie lasciata con cinismo al suo destino, ha prodotto in tanti italiani un sentimento di scarso riconoscimento nell'unità nazionale, sentendosi spesso discriminati e comunque non coagulati uniformemente e con imparzialità in un unico popolo.

 

Ma l'Italia è la nostra Patria e ripeto non ne contestiamo l'unità, principalmente contestiamo e critichiamo fortemente la forma di stato. Il federalismo che indica l'unione di più stati,avrebbe garantito ad essi una loro autonomia, perché federalismo vuol dire proprio autonomia di uno stato decentrato, rispetto ad uno stato accentrato e burocratico. L'idea federalista fu particolarmente viva nel risorgimento, vi furono due principali correnti, una denominata "neoguelfa" con Gioberti, Cesare Balbo e Massimo D'Azeglio, l'altra corrente con Cattaneo e Ferrari, ma queste nuove idee federaliste, per la concezione di uno stato moderno che unisse popoli così profondamente diversi tra loro,nell'economia,nella cultura e soprattutto nella lingua parlata,tramontarono inesorabilmente con lo scoppio della 1° guerra d'indipendenza,a causa delle mire espansionistiche dei Savoia,che non erano poi così animati dai sentimenti risorgimentali, ma che invece ambivano esclusivamente ad allargare i confini del loro Regno, ovviamente sotto il loro completo accentrato potere e dominio.

 

Con la collaborazione del cosi detto "eroe dei due mondi" che non era altro invece che un mercenario al soldo appunto dei Savoia, con finanziamenti anche della massoneria Inglese, reclutando disperati come nella "LEGIONE STRANIERA"oltre ad italiani,anche la feccia di altre nazioni,( francesi, inglesi, tedeschi, ungheresi, polacchi, americani addirittura,indiani,algerini e turchi ) che scappavano da qualcosa o da qualcuno e spinti soltanto dal desiderio di avventura e di saccheggi, l'unità d'Italia si realizzò con lacrime,stupri e violenze. Per dare una parvenza di democrazia, i Savoia pretesero e furono organizzati dei plebisciti fra le varie popolazioni per l'annessione al Regno D'Italia,delle votazioni farsa, che ci ricordano quelle dei nostri tempi recenti,avvenute in Italia con Mussolini,o in Iraq con Saddam Ussein,o in Libia con Gheddafi,o nella Romania co Ceaucescu.

 

Gli elettori solo maschi,una minimissima percentuale degli aventi diritto, nei seggi elettorali in alcuni casi, passavano fra due file di Garibaldini in camicia rossa e votavano praticamente a voto palese,mettendo una delle due schede,( a favore dell'annessione o contro l'annessione ) rigorosamente colorate nei corrispondenti contenitori con lo stesso colore. Ecco un pezzo di storia non conosciuta, che lascerà sconcertati ed increduli gli studenti e forse anche i loro professori qui presenti, non scritta sui libri di storia della scuola Italiana, d'altra parte da sempre la storia la scrivono i vincitori, basta vedere,quanto il catto-comunismo ha permesso che fosse scritto sui libri al riguardo di Stalin, qualche trafiletto o poche righe per un criminale che ha sulla coscienza 20 milioni di morti. Insomma il centralismo disastrosa forma di stato, comune denominatore, prima del Regno D'Italia e poi caduta la monarchia, dell'Italia Repubblicana nata dall'aborto catto-comunista del 48.

 

Il potere centralista è sempre stata l'unica arma per chi governa,per tenere soggiogato il proprio popolo. Tornando all' 800, l' illustre federalista dell'epoca prima citato, Massimo D'Azeglio, pronunciò la celebre frase, " FATTA L'ITALIA ORA DOBBIAMO FARE GLI ITALIANI",la sua intuizione così profetica, nasceva dalla consapevolezza delle profonde differenze che c'erano all'epoca fra i cittadini del neonato stato. E citazione purtroppo ancora attuale, perché fino a che,ancora oggi dopo 150 anni, un 10% dell'attuale popolazione non è così orgogliosa di essere italiana, o quantomeno non si riconosce pienamente in un unico popolo, vuol dire che " L' UNITA' D'ITALIA NON E' ANCORA COMPLETAMENTE COMPIUTA " .
VIVA LA TOSCANA , VIVA L'ITALIA FEDERALE.



 


  

 

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21/3/2011 - 15:42

AUTORE:
cittadino

ciacchini, lei se lo farebbe prescrivere un medicinale da un medico che conosce il suo campo di studi come lei conosce la storia del suo partito e del nostro paese?

17/3/2011 - 19:37

AUTORE:
Italienne

“Ma l'Italia è la nostra Patria e ripeto non ne contestiamo l'unità, principalmente contestiamo e critichiamo fortemente la forma di stato. Il federalismo che indica l'unione di più stati,avrebbe garantito ad essi una loro autonomia, perché federalismo vuol dire proprio autonomia di uno stato decentrato, rispetto ad uno stato accentrato e burocratico. L'idea federalista fu particolarmente viva nel risorgimento, vi furono due principali correnti, una denominata "neoguelfa" con Gioberti, Cesare Balbo e Massimo D'Azeglio, l'altra corrente con Cattaneo e Ferrari, ma queste nuove idee federaliste, per la concezione di uno stato moderno che unisse popoli così profondamente diversi tra loro,nell'economia,nella cultura e soprattutto nella lingua parlata,tramontarono inesorabilmente con lo scoppio della 1° guerra d'indipendenza,a causa delle mire espansionistiche dei Savoia,che non erano poi così animati dai sentimenti risorgimentali, ma che invece ambivano esclusivamente ad allargare i confini del loro Regno, ovviamente sotto il loro completo accentrato potere e dominio.”
All’indomani dell’unità il dibattito sull’organizzazione interna da dare a questa nuova Italia era sicuramente acceso e alla fine prevalse l’accentramento. Sa perché? Per un semplice, banale motivo: si pensò che, essendo stata per lungo tempo divisa in numerose e assai diverse fra loro, realtà statali, non avrebbe avuto alcun senso l’unificazione se poi si fosse impostato un tipo di organizzazione federale. Sarebbe stato come tornare al punto di partenza. Si pensò invece di implementare un sistema più centralizzato, in modo da crearla davvero questa Italia unita. Come sarebbe stato impostato un assetto federale? Sicuramente riprendendo le divisioni territoriali già esistenti e quindi come avremmo fatto a crearla questa Italia unita se poi di fatto si lasciavano le cose così come stavano?
“Con la collaborazione del cosi detto "eroe dei due mondi" che non era altro invece che un mercenario al soldo appunto dei Savoia, con finanziamenti anche della massoneria Inglese, reclutando disperati come nella "LEGIONE STRANIERA"oltre ad italiani,anche la feccia di altre nazioni,( francesi, inglesi, tedeschi, ungheresi, polacchi, americani addirittura,indiani,algerini e turchi ) che scappavano da qualcosa o da qualcuno e spinti soltanto dal desiderio di avventura e di saccheggi, l'unità d'Italia si realizzò con lacrime,stupri e violenze. Per dare una parvenza di democrazia, i Savoia pretesero e furono organizzati dei plebisciti fra le varie popolazioni per l'annessione al Regno D'Italia,delle votazioni farsa, che ci ricordano quelle dei nostri tempi recenti,avvenute in Italia con Mussolini,o in Iraq con Saddam Ussein,o in Libia con Gheddafi,o nella Romania co Ceaucescu.”
Il cosiddetto eroe dei due mondi non era un mercenario al soldo dei Savoia: i Savoia avevano invece terribilmente paura di questo signore di cui lei non scrive neppure il cognome (va bene essere leghisti però un po’ di rispetto per la storia sarebbe gradito) perché egli voleva arrivare fino a Roma, conquistare la città, combattere i francesi che la proteggevano e cacciare il papa. Si renderà conto benissimo che all’epoca, in un momento in cui dall’altra parte delle alpi non erano certo entusiasti di sapere che si stava formando uno stato unitario e che quindi la nostra bella penisola avrebbe cessato di essere terreno delle loro conquiste come era stata in passato, occorreva procedere con estrema cautela e l’idea che un tizio in camicia rossa risalisse l’Italia e minacciasse di prendere addirittura Roma cacciando il papa e quindi provocando la reazione di Napoleone III (il cui esercito non era propriamente quello del Regno di Sardegna) spaventava a morte i regnanti di Torino

“Gli elettori solo maschi,una minimissima percentuale degli aventi diritto, nei seggi elettorali in alcuni casi, passavano fra due file di Garibaldini in camicia rossa e votavano praticamente a voto palese,mettendo una delle due schede,( a favore dell'annessione o contro l'annessione ) rigorosamente colorate nei corrispondenti contenitori con lo stesso colore. Ecco un pezzo di storia non conosciuta, che lascerà sconcertati ed increduli gli studenti e forse anche i loro professori qui presenti, non scritta sui libri di storia della scuola Italiana, d'altra parte da sempre la storia la scrivono i vincitori, basta vedere,quanto il catto-comunismo ha permesso che fosse scritto sui libri al riguardo di Stalin, qualche trafiletto o poche righe per un criminale che ha sulla coscienza 20 milioni di morti. Insomma il centralismo disastrosa forma di stato, comune denominatore, prima del Regno D'Italia e poi caduta la monarchia, dell'Italia Repubblicana nata dall'aborto catto-comunista del 48.”
Ebbene sì,nel 1861 gli elettori erano solo gli uomini, Mi dispiace confermarglielo ma all’epoca funzionava così. Lei lo sottolinea come se fosse uno scandalo ma mi dispiace dirle che in tutti i paesi del mondo il suffragio universale maschile e femminile è arrivato solo all’inizio del ‘900. Funzionava così e nessuno si scandalizzava: votavano i ricchi e quindi in pochi, i maschi poveri non potevano e le donne, di qualsiasi censo, neanche lo sognavano. Gli aventi diritto nel 1861 erano il 2% dell’intera popolazione, circa 600.000 persone. Vista coi nostri occhi, una roba del genere sembra impensabile.
Comunque io vorrei che lei citasse le fonti di tale rivoluzionario pezzo di storia ai più sconosciuta: io forse ho studiato sui libri sbagliati, quindi vorrei che argomentasse un po’ così che io e altri individui cresciuti a pane e mito del risorgimenti possiamo finalmente conoscere la verità su ciò che accadde in quel nefasto anno

“Il potere centralista è sempre stata l'unica arma per chi governa,per tenere soggiogato il proprio popolo. Tornando all' 800, l' illustre federalista dell'epoca prima citato, Massimo D'Azeglio, pronunciò la celebre frase, " FATTA L'ITALIA ORA DOBBIAMO FARE GLI ITALIANI",la sua intuizione così profetica, nasceva dalla consapevolezza delle profonde differenze che c'erano all'epoca fra i cittadini del neonato stato. E citazione purtroppo ancora attuale, perché fino a che,ancora oggi dopo 150 anni, un 10% dell'attuale popolazione non è così orgogliosa di essere italiana, o quantomeno non si riconosce pienamente in un unico popolo, vuol dire che " L' UNITA' D'ITALIA NON E' ANCORA COMPLETAMENTE COMPIUTA " .
VIVA LA TOSCANA , VIVA L'ITALIA FEDERALE.”
Il potere centralista di per sé non è stato inventato per soggiogare i popoli: il centralismo, così come il federalismo e il regionalismo sono scelte di organizzazione interna che i singoli paese operano: un paese molto centralista è sempre stato, ed è tutt’ora se paragonato ad esempio all’Italia, la Francia. Io ci vivo e onestamente non vedo tutto questo soggiogamento del popolo. Ogni paese sceglie la propria organizzazione interna ed è libero di cambiarla, se vuole. L’Italia post bellica era centralista, ed anche in quel caso non credo che il popolo fosse poi così soggiogato, al pari magari di popoli che soggiogati lo sono per davvero. Occhio quindi alle parole.
Il 10% di cui lei parla non è il 10% dell’attuale popolazione: se così fosse, vorrebbe dire che su 60 milioni (immigrati compresi, perché anche loro fanno parte della popolazione di cui lei parla), 6 milioni di persone non sono orgogliose si essere italiane. E fra queste possono esserci anche quindi neonati, badanti bulgare, bambini di terza elementare, operai marocchini e studenti delle medie. Avrebbe dovuto dire invece che il 10% di coloro che hanno votato alle politiche del 2008, ovvero l’80,5% degli aventi diritto, ha votato la Lega. Come le ho detto prima, alcuni sono orgogliosi di essere italiani e vi hanno votato per la vostra campagna sulla sicurezza. Questo non vuol dire quindi che l’Italia non è ancora compiuta, non tiri conclusioni affrettate.

17/3/2011 - 19:35

AUTORE:
Italienne

“Fra tutti gli attestati di felicitazione per l'evento dei 150 anni dell'unità d'Italia, non potevo far mancare in questa occasione,invece la voce critica della LEGA NORD che con onore ed orgogliosamente rappresento. La Lega, movimento politico localista, nata dal popolo fine anni 80, ha scelto sin da subito e senza indugio la strada democratica, indirizzandosi a cercare di cambiare il sistema da centralista a FEDERALE, dal suo interno ed a tale scopo,andando addirittura a governare nella tanto criticata " ROMA LADRONA",la Lega ha quindi rispettato sempre i fondamenti del nostro stato, la costituzione e l'unità nazionale.”

La Lega Nord nasce a fine anni ’70 e in realtà si chiama Liga Veneta: i suoi sostenitori sono pochi democristiani arrabbiati che sono stufi dell’andazzo politico romano e fondano tale movimento per denunciare la corruzione e l’affarismo dei palazzi del potere.
All’inizio destano poca attenzione ma i loro slogan cominciano a impaurire le potenti dirigenze democristiane locali perché tornata dopo tornata, i leghisti si rafforzano.
Inizialmente non parlano né di federalismo né di secessione: la loro è una protesta contro la situazione politica contingente. La Lega Nord, che assumerà tale denominazione à metà anni ’80, inizierà a parlare di secessione ben più tardi (inizio anni ’90) e ancora più tardi di federalismo (col secondo governo Berlusconi). Come vede, il percorso di maturazione degli ideali della Lega non è immediato, ma assai graduale e non privo si battute d’arresto e spaccature interne. Un esempio? Quando il partito decise la svolta moderata a fine anni ’90 e abbracciò quindi l’idea federalista abbandonando quella secessionista, in molti, soprattutto in Veneto, ebbero dei fortissimi mal di pancia.
Certo, come dice lei, che la Lega ha scelto subito la via democratica! Avrebbe avuto qualche senso intraprendere una via non democratica? Ad esempio creare un gruppo clandestino che si fa vivo di tanto in tanto piazzando molotov e comunica attraverso volantini tipo l’Eta? Non ce li avrei visti, onestamente, gli allevatori bergamaschi darsi nomi in codice, organizzare attentati e rivendicarli con comunicati scritti nel dialetto della Valbrembana…
Inizialmente i leghisti non si sognano neanche lontanamente di andare a Roma: loro sono quelli che vedono la capitale come un accozzaglia di politici sovrappeso per il troppo mangiare (sia metaforico che sostanziale) che trascorrono il loro tempo a scambiarsi valigette contenenti svariate decine di milioni di lire parlando dialetti incomprensibili, figuriamoci se possono inserirsi in un tale lurido contesto.
E invece ciò accade: è il 1994, un signore stempiato e bassetto è appena sceso in campo e anche lui dice le stesse cose della Lega “Basta con questa politica del malaffare e della corruzione! Basta con i vecchi partiti, le vecchie alleanze! Io sono qui per proporre un cambiamento radicale, un partito nuovo che nulla ha a che fare col passato”
Accidenti, proprio lo stesso discorso della Lega. E per di più con un impero mediatico e tanti soldi a disposizione. Che fare, si chiesero i dirigenti della Lega? Uniamoci a lui, altrimenti questo imprenditore ci annienta tutti, pure lui viene dal nord come noi e rischia di rubarci i nostri elettori, visto che ha più mezzi di noi ed è pure più moderato.
Detto fatto, voilà la Lega a Roma. La Lega aveva bisogno di lui per non sparire, lui aveva bisogno della Lega per vincere al nord (la legge elettorale era diversa).
Non c’erano obiettivi romantici di raggiungimento dei propri obiettivi per via democratica, ovvero attraverso i luoghi deputati alle decisioni, ma una mera e assai prosaica necessità di sopravvivenza. Detto questo, la Lega ha governato, ha ricoperto e ricopre tutt’ora incarichi di assoluta importanza ma ha anche offeso nell’ordine: il presidente della Repubblica,di cui si rivendicava orgogliosamente il rifiuto ad ascoltare le parole, la bandiera italiana,di cui si prometteva di l’utilizzo per la detersione delle rotondità posteriori, la costituzione, gli immigrati che arrivano a Lampedusa, sui cui barconi si minacciavano cannonate, gli immigrati in generale, i musulmani,accusati di voler invadere il nostro paese obbligandoci a professare la loro religione, esponenti della Chiesa,quando si mettevano di traverso in occasione di iniziative come il rimpatrio coatto degli immigrati una volta intercettati in mezzo al mare senza prima farli sbarcare a Lampedusa come il diritto internazionale prevede, e i partigiani.

“Il " SECESSIONISMO"e l'"INDIPENDENTISMO" spesso urlato da alcuni esponenti della Lega, sono sempre state una provocazione elettorale, una metafora utile all'obiettivo principale della Lega, che è sempre stato non la divisione, ma un rafforzamento dell'unione nazionale, tramite il " FEDERALISMO". Certo non possiamo negare questo nostro scarso amore patrio, ma non siamo degli alieni o degli esseri strani, questo sentimento va coltivato e non viene per forza e se l'elettorato della Lega,cioè circa un 10% è così poco patriota, probabilmente dipende dallo stato che non è riuscito con le sue politiche, a creare in tanti cittadini, come in noi leghisti,quel sentimento patriotico di cui invece ne vanno fieri cittadini di tanti altri stati come non a caso,stati federali come la Germania e gli USA.”
Quindi secessionismo e federalismo sono due termini che sono stati usati in tempi differenti, non il primo una metafora per ottenere il secondo. Sicuramente avete scarso amore patrio, ma mi permetta di essere pungente: quando la guardia di finanza, che non è un corpo inventato nel Polesine per vegliare su veneti, chiudeva un occhio sugli evasori totali della provincia di Treviso, che dichiaravano nulla e andavano in giro in Porche, il vostro amore per Roma era davvero così scarso? Quando gli allevatori veneti e lombardi arrivavano piagnucolando a Roma per chiedere che lo stato pagasse le multe per le eccedenze nella produzione del latte provenienti da Bruxelles, il vostro amore patrio era ancora a livelli minimi?
Quando gli industriali del nord non si facevano troppi problemi a inviare i rifiuti tossici delle proprie industrie sprovviste di impianti di trattamento e accoglievano ben felici il denaro proveniente dalle operazioni illecite delle grandi famiglie mafiose del sud per costruire infrastrutture e centri commerciali (tutto ciò si chiama riciclaggio), il vostro disprezzo per tutto ciò che geograficamente si colloca a sud di Roma e il vostro odio per Roma stessa che negli anni ha abbondantemente lasciato correre erano ancora alti?
Mi dispiace poi rivelarle che quel 10% dei voti che avete ottenuto non vi proviene esclusivamente, come lei vuol fare intendere, da persone che condividono con lei uno scarso amore patrio: certo, ci sono sicuramente elettori che vorrebbero segare via l’Italia che sta al di sotto dell’Appennino tosco emiliano, ma la maggior parte della gente che ha votato Lega lo ha fatto perché è stato l’unico partito che ha impostato le proprie ultime campagne elettorali sul tema della sicurezza. Ha molto semplicemente parlato alla pancia della gente (e in questo bisogna ammettere che non ha rivali), ha intercettato le paure dell’italiano medio e le ha tradotte in un messaggio semplice e chiaro: “Se votate per noi faremo sparire tutti quei fastidiosi individui dalla pelle più o meno scura che hanno invaso le nostre città con l’obiettivo di convertirci ad una religione che permette di picchiare le donne e impone loro di andare in giro completamente coperte”. Mi dispiace doverla deludere, ma l’idea di non trovarsi più fra i piedi orde di fastidiosi arabi vestiti di lunghe palandrane bianche ha prevalso sulla prospettiva della secessione.
“Anzi al contrario probabilmente questa Italia Repubblicana madre per alcuni e matrigna per altri, con le sue politiche di assistenzialismo e di clientelismo , di divisione in cittadini di serie A e cittadini di serie B, di cittadini con soli doveri ed altri con soli diritti, una Italia in parte laboriosa e produttiva e l'altra omertosa soggiogata alle mafie lasciata con cinismo al suo destino, ha prodotto in tanti italiani un sentimento di scarso riconoscimento nell'unità nazionale, sentendosi spesso discriminati e comunque non coagulati uniformemente e con imparzialità in un unico popolo.”
L’Italia repubblicana matrigna di cui lei parla le ha dato tante libertà: una su tutte quella di pensare liberamente e di liberamente esprimere tale pensiero. Le ha dato la possibilità di istruirsi quasi gratuitamente, di trovarsi un lavoro, di vivere secondo le proprie preferenze. Non sputi su questa Italia repubblicana: le storture che si sono create nei decenni sono molte, non sarò certo io a dire il contrario, ma questa repubblica che lei denigra ha dato a molti molte possibilità. Il clientelismo è una stortura, l’assistenzialismo pure, ma lei mi deve spiegare chi sono i cittadini di serie A e quelli di serie B, i cittadini con soli diritti e quelli con soli doveri. Con tutti i difetti che questa nostra repubblica può avere, la descrizione che lei ne fa la fa assomigliare più all’Italia monarchica post-Unità (lì si che esistevano cittadini di serie A e cittadini di serie B!) che non al sistema che in realtà è pur con tutte, e lo ripeto di nuovo, i difetti e le mancanze che purtroppo persistono.

17/3/2011 - 14:17

AUTORE:
antonio

"...Gioberti, Cesare Balbo, Massimo D'Azeglio, l'altra corrente con Cattaneo e Ferrari..." Bricolo, Borghezio, Renzo Bossi