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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvivico silenzio
È il primo maggio, uno slpendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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NOSTRANO MAELSTROM NORRENO

20/3/2011 - 7:59


Il norreno è una lingua germanica evolutasi dalla lingua proto-norrena successivamente al VII secolo e usata dagli abitanti della Scandinavia e delle loro colonie oltremare durante tutta l'era vichinga.

La maggior parte dei testi a noi pervenuti risalgono al cosiddetto periodo scandinavo antico della lingua islandese (1050-1350), lingua evolutasi dal norvegese antico successivamente alla colonizzazione dell'Islanda (IX secolo).


Grottasöngr: “La canzone del  Grotti” è un poema mitologico scritto in  norreno alla fine del IX-X secolo.


Eccone uno stringato riassunto:


Fróði, mitico re dei Dani, possedeva un mulino, il Grotti, che poteva macinare qualunque cosa gli fosse richiesta. Le pietre della macina erano tuttavia così grandi che nessuno poteva spostarle.

Recatosi in Svezia, Fróði acquistò perciò due possenti fanciulle giganti, Fenja e Menja; le incatenò al mulino e le costrinse a macinare per sé oro, pace e prosperità.

Tali fatti sarebbero avvenuti al tempo in cui l'imperatore Augusto aveva imposto la pace su tutta la terra, all'epoca della nascita di Gesù.
“Ma poiché Fróði era il re più potente di tutte le terre del nord, la pace venne chiamata con il suo nome in tutte le lingue danesi e gli uomini la chiamarono dunque la Pace di Fróði”.

 

Tale pace si basava però sull'ingiusto servaggio imposto a Fenja e Menja.
Fróði, avido di ricchezze e sordo ai loro lamenti, non concesse alle due donne un riposo più lungo del silenzio del cuculo o del canto di una canzone. Così, un giorno, le due gigantesse presero a cantare per Fróði un canto di distruzione nel quale venne predetta la fine del suo regno e la morte del sovrano.
Macinarono un esercito guidato dal re del mare Mýsingr che, dopo aver infranto la pace danica e ucciso il re,  caricò sulla sua nave il mulino Grotti e ordinò alle due gigantesse di macinare sale.

Esse lo fecero, e in tale quantità che la nave sprofondò sotto il peso e, laddove si era trovato il mulino, si formò un gorgo marino, il  mælström, (parola che nelle lingue scandinave vuol dire tuttora «gorgo che macina»).

 

Ed è per questo che il mare è salato.
 

 

E cosa pensate, che i gorghi siano prerogativa marina?
Questo della foto, largo una ventina di centimetri e profondo altrettanto, non è piccolo se si pensa  provocato da un fiumiciattolo come il nostro Serchio (in un punto particolare a noi vicino), e non è solo uno, ma molti vicini tra loro, e non solo quando c’è la piena, ma anche a corrente normale.

 

Perciò… attenti al Serchio!

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