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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
SAN GIULIANO
A Luciano

29/3/2011 - 7:55



La firma nell’immagine che accompagna questo scritto è quella di “Big” Luciano, alias Luciano Bacci, sangiulianese e “Bagnaiolo” docg, che ci ha lasciato il 29 marzo del 1998. Vorrei qui ricordare brevemente questo amico che purtroppo se ne è andato prima che potessi approfondire la sua conoscenza.
Cattolico praticante, animatore della Parrocchia di San Giuliano, ci ha lasciato il libro “Er Progetto. La Dottrina della mi’ Nonna”, scritto in linguaggio popolare bagnaiolo a dimostrazione “del suo percorso di fede” e scritto “secondo il suo stile”: un libro che ha piacevolmente sorpreso.
Ma prima aveva raccolto, nel libro “I racconti del fosso”, storie di vita “bagnaiola”, che aveva portato in scena come regista della “Compagnia dei Bagnaioli” formata da cittadini sangiulianesi: quanti spettatori, quante risate durante le rappresentazioni della compagnia che guidava, ma anche la sorpresa di vedere alcuni sangiulianesi sul palco.
Qualcuno si chiederà come ho avuto la firma di Luciano.

Ebbene, una domenica io e mia moglie ci incontrammo con diverse altre coppie in parrocchia, tra le quali Luciano e sua moglie Sirle: durante questo incontro ognuno lesse un salmo da un libretto che veniva firmato e poi consegnato alla persona accanto; mi capitò proprio il libretto firmato da Luciano che conservo gelosamente come fosse firmato dal mio musicista preferito.
Non ricordiamo solo i personaggi famosi nazionali e internazionali, ma anche quelli che hanno arricchito il nostro territorio e lasciato una traccia indelebile del loro passaggio, e quindi invito l’amministrazione comunale di San Giuliano Terme ad intestare una via o piazza o largo a Luciano Bacci, magari nel nuovo insediamento in costruzione nella zona ex Lazzeri.
Infine mi rivolgo ai lettori del “La Voce del Serchio” pregandoli di lasciare un commento alla mia proposta rivolta all’amministrazione comunale di San Giuliano Terme, e a chi lo ha conosciuto di lasciare un aneddoto in ricordo di Luciano Bacci.
Grazie Luciano.
 
Francesco Napolitano

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4/4/2011 - 16:01

AUTORE:
Napolitano Francesco

Concludendo informo i lettori che scrivere e portare sul palco i suoi scritti non erano l'unica arte di Luciano. Infatti gli piaceva anche disegnare, tanto che il libro "Er' progetto" è stato impreziosito da duecento vignette "uscite dalla testa e dalle mani di Luciano, per illustrare i vari argomenti e passaggi". Non è frequente trovare scrittori che accompagnano i loro scritti con loro disegni.
Mi dimenticavo che se a qualcuno interessa leggere i libri di Luciano possono lasciare una richiesta alla redazione, che la girerà al sottoscritto.
Ringrazio "u.m." e "nanni" che hanno lasciato un ricordo e tutti i frequentatori della Voce del Serchio per aver letto questo ricordo.

1/4/2011 - 16:21

AUTORE:
Napolitano Francesco

Aggiungo che nel 1996 il gruppo teatrale "I Giullari di Dio" decise di preparare la commedia musicale "Caino e Abele - La ballata del bene e del male" di Tony Cucchiara. Ma siccome ciò era composta da brani musicali senza un collegamento tra loro, la regista Barbara Passeri pensò bene di inserire dei brevi pezzi recitati come collegamento ed introduzione al brano successivo. Fu affidato il compito proprio a Luciano Bacci che scrisse e adattò gli inserti recitati, inventando dei brevi dialoghi tra L'UOMO e il TEMPO con ottimi risultati.
Per esempio, per collegare il penultimo brano "Anna Frank" con l'ultimo "Miserere" scrisse questo breve dialogo tra L'UOMO e IL TEMPO:

L’UOMO
Povera Anna …
Una vita rovinata dall’odio, un popolo sterminato dalla follia di un dittatore.
A che cosa è servita tanta sofferenza?
Noi uomini, nonostante la nostra storia, ancora oggi continuiamo a sbagliare:
nella scelta fra il bene e il male, troppo spesso ci dimentichiamo di seguire la strada che porta all’amore per gli altri.
IL TEMPO
Libertà è stata donata per essere autentici uomini.
Libertà che svilisce chi sbaglia, sentendo il richiamo del male, libertà che ha il coraggio di scegliere il bene.
Ogni attimo della vita dell’uomo porta in sé quest’eterno contrasto:
bene e male in lotta continua.
L’UOM O
Siamo liberi di amare … !
Siamo liberi di odiare … !
Per chi ama, … l’Alleluia,
per chi odia, … Miserere!

31/3/2011 - 13:33

AUTORE:
Nanni

Scusandomi del ritardo ma ho letto solo ora quanto scritto su Luciano Bacci dal sig Francesco Napolitano desidero ringraziare lo stesso per averci ricordato un carissimo amico che purtroppo ci ha lasciato prematuramente 13 anni fa.
Il vuoto che Luciano ha lasciato è inutile negarlo c'è e si sente.
Il suo ricordo serve ovviamente a mitigarlo così come pure servirà a tal scopo portare a compimento la proposta che Napolitano ha sottoposto a tutti noi.
Ciao Luciano.Grazie Francesco.

Nanni

29/3/2011 - 21:34

AUTORE:
u.m.

Ho avuto la fortuna di essere stato per molti anni nello stesso ufficio di Luciano, nella biglietteria della stazione di Pisa Cle.
Vi fu da subito una forte simpatia fra noi, sia per il modo di vedere il lavoro, sia per come trattare l'utenza e sia per la stessa voglia di scrivere in vernacolo e poi la famosa "a pelle".
Luciano (non sono certo parole di circostanza) era una persona speciale: gentile, educato, di carattere aperto, altruista e...
simpatico anche nel modo di parlare.
Quando arrivava in servizio, e quando se ne andava, sempre in divisa completa di camicia e cravatta, aveva sempre lo stesso modo di salutare: "Ciao bimbi!" e lo diceva con un tono così dolce da farlo sembrare effeminato.
Poi venni a sapere del perché di quel saluto: aveva in casa una mamma, una moglie, una suocera e due figlie e quindi...
Mi pento di non essere stato mai a trovare la sua famiglia che avevo avuto modo di conoscere in più occasioni, ma non ce la facevo, soffrivo per la sua mancanza molto di più che fosse un parente e allora, come ora, dicevo e dico rivolto al Fosso:
"Ciao bimbo"