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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
SAN GIULIANO TERME
Marchetti (Spi-Cgil): solidarietà ai nostri fratelli morti

7/4/2011 - 20:38

 
Al peggio non c’è mai fine, l’ipocrisia e l’oscurantismo sono un carattere distintivo di questi tempi.
Ma come,? nel giorno in cui si commemorano 200 nostri simili, che alla disperata ricerca del futuro, al disperato tentativo di liberarsi dalle grinfie della fame e della miseria, costretti ad affidarsi a mercenari senza scrupoli, spendendo gli ultimi risparmi, per attraversare quello specchio di mare che li divide dall’inferno, per certi versi creato anche da noi popolo occidentale ed evoluto, ma in quel mare sono affogati .
Nel comune di San Giuliano, una forza politica, che si definisce anche di tradizioni cristiane, chiede un consiglio comunale aperto per discutere di cosa? Se i tunisini ospitati nella tenuta di San Rossore, “fortunati” perché quello specchio di mare lo hanno attraversato, insudiciano, sporcano, e non  contenti andranno anche a controllare.  
Dopo i barbari di Calamabrone, e chi li ha sostenuti, ora anche a San Giuliano si dimostra il disprezzo della vita umana.
 
Ma San Giuliano civile democratica antifascista e amante della libertà e del rispetto delle persone, saprà reagire.
 
Hanno fatto bene tutti coloro che hanno favorito tale soluzione, e se romperanno qualche maniglia, faremo una sottoscrizione per ripararla.
 
Noi pensiamo invece che siano momenti come questi che viene dimostrato l’alto senso di civiltà di un popolo, la democrazia che vige nel paese, passa prima di tutto nel senso del rispetto della tolleranza, soprattutto verso le persone più deboli.
 
Quelle terre sono in fiamme, gran parte del mondo è in fiamme, troppi conflitti, e troppe vite ogni giorno periscono, sotto i colpi della protervia, del potere.
 
Un mondo migliore, anche per i nostri figli, passa prima di tutto dalla pace e dalla libertà, lo sapevano bene i nostri padri costituenti, che ci hanno lasciato in eredità regole, fondamentali e di una bellezza unica che hanno permesso ad un paese come il nostro, sconfitto dalla guerra, senza il possesso delle materie prime, di divenire uno dei primi paesi al mondo, un patrimonio che oggi stanno distruggendo, se non ci opponiamo con forza.
 
Ben venga il consiglio comunale aperto, ma non con l’ordine del giorno se i tunisini insudiciano, che si faccia un consiglio comunale aperto, anzi tanti consigli comunali aperti affinchè le istituzioni divengano i centri della vita democratica, e li si esprima solidarietà a quei nostri simili che sono morti nel canale di Sicilia, quelli che sono morti in questi giorni e nel passato. Che si discuta nel consiglio comunale aperto perché sono morti, che si discuta come dargli solidarietà ed aiutarli a vivere, che si discuta delle ragioni di scambio tra stati senza che vi sia lo sfruttamento di tante popolazioni, per permettere a noi di vivere al di sopra delle nostre possibilità.
 
Noi non abbiamo voce in capitolo per chiede formalmente un consiglio comunale aperto per discutere di queste cose, auspichiamo che qualcuno per noi lo faccia e lo chieda, ma con questo ordine del giorno, altrimenti saremo tutti un po colpevoli.
 
Franco Marchetti
Segr SPI-CGIL
Lega di San Giuliano T

Fonte: CGIL SPI Lega di San Giuliano
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7/4/2011 - 23:45

AUTORE:
sconcertato

COMUNICATO STAMPA
6 aprile 2011

IMMIGRAZIONE, BARCONE DISPERSO: MARE RESTITUISCE CORPI DI MIGRANTI CRIVELLATI DA COLPI DI ARMA DA FUOCO

ONG ‘EVERYONE’ CHIEDE INCHIESTA INTERNAZIONALE: “URGENTE INDIVIDUARE I COLPEVOLI DEL MASSACRO. L’EUROPA DEVE FARE DI PIU’”

Erano partiti da Tripoli nella notte tra lunedì 22 e martedì 23 marzo: 335 profughi sub-sahariani, tra cui anche donne e bambini, per la maggior parte etiopi ed eritrei, erano salpati dalla Libia, fuggendo dalla persecuzione, nella speranza di raggiungere le coste italiane. Del barcone, guidato da uno scafista, si erano perse le tracce pochissime ore dopo la partenza, e un familiare di due dei passeggeri aveva lanciato l’allarme contattando l’Agenzia Habeshia e il Gruppo EveryOne, che subito si erano attivati per chiedere alle autorità internazionali il pattugliamento delle acque e l’intervento dell’Alto Commissario ONU per i Rifugiati.
“Questa mattina, a distanza di due settimane di inerzia e indifferenza da parte di istituzioni e autorità internazionali, ci è giunta notizia da don Mussie Zerai che il mare sta restituendo i corpi di quei migranti, crivellati da colpi di arma da fuoco”. Lo denunciano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti dell’organizzazione umanitaria internazionale EveryOne. “Sembrerebbe infatti che il natante che trasportava i profughi sia stato attaccato nel Mediterraneo, e che gli spari siano stati talmente immediati e intensi da non consentire ai migranti di lanciare l’allarme attraverso il telefono satellitare che era con loro a bordo” spiegano. “Si tratta di una vicenda oscura, che traccia uno scenario assolutamente drammatico su cui la NATO, di concerto con le Nazioni Unite, deve fare chiarezza. Chiediamo” proseguono gli attivisti del Gruppo, “al Ministro italiano degli Esteri Frattini di riferire in Parlamento sulla vicenda, nonché al Parlamento europeo di istituire una commissione d’inchiesta europea. Riteniamo inoltre fondamentale che il Consiglio d’Europa, l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani e l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati esercitino pressioni affinché sia convocata dagli Stati europei la Commissione internazionale d’inchiesta in ambito umanitario con sede a Berna (http://www.eda.admin.ch/eda/it/home/topics/intla/humlaw/ihci.html), la cui segreteria è diretta dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) della Svizzera, ovvero lo Stato depositario della Convenzione di Ginevra e dei protocolli aggiuntivi. E’ urgente individuare i responsabili di tale massacro, che non solo si configura come una grave violazione del diritto internazionale umanitario, ma si configura come crimine contro l’umanità, così come inteso dallo Statuto della Corte Penale Internazionale de L’Aja”.
EveryOne critica poi l’assenza dell’Europa nell’impiego di uomini e mezzi per il pattugliamento delle acque internazionali tra Italia e Libia, anche in relazione all’ultima tragedia che ha visto naufragare questa notte un barcone con 200 somali ed eritrei a bordo, di cui solo 47 sono stati tratti in salvo. “Si tratta di tragedie del mare” proseguono Malini, Pegoraro e Picciau, “che mettono in luce la mancanza di piani di soccorso per i profughi. Sarebbe necessario uno spiegamento di mezzi - sia marini che aerei - dedicati e strumenti moderni di soccorso, visto il flusso di migranti che in queste ore si sta mettendo in viaggio, nonostante le avverse condizioni meteo: mancano sistemi avanzati di monitoraggio e non esiste una logistica in grado di intervenire con urgenza ed efficacia nel momento in cui si verifica l'avaria di un natante o viene lanciato un SOS. Sembra che l'Europa sia concentrata più su azioni mirate a fermare il flusso di profughi, aggirando la Convenzione di Ginevra, che sulle dovute politiche umanitarie".