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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.Titolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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Qui si discute su: e due

In risposta a: del
e due
AUTORE: Bakkagliarò
email: -

4/3/2011 - 21:28

A Alessio: E'la seconda volta (ora

consigli non te ne do piu) chi

tanto scrive non ha niente da dire

e tu scrivi troppo e fai una gran

pattumimma nemmeno lo schiocchino.

Scrivere è un dono di natura e

più di un dono non si può avere.

Bakkaglierò.
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In risposta a: "Quantunque stiano le cose". del 5/3/2011 - 19:41
Capita a chi scrive molto
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

5/3/2011 - 21:22

Pardon, ma l'errore grammaticale mi interessava ben poco: non era il primo che vedevo; e capitano anche a me... mi concentrerei sugli argomenti, fossi in te!
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In risposta a: De André del 5/3/2011 - 16:11
"Quantunque stiano le cose".
AUTORE: Lettore
email: -

5/3/2011 - 19:41

Alessio, artista, non correggere la grammatica,la sintassi e l'ortografia degli altri; quantunque stiano le cose guarda a casa tua.
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In risposta a: Caro Niccolai .......... del 5/3/2011 - 14:56
De André
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

5/3/2011 - 16:11

Ultimo, ti ho lasciato sulla "Voce" e ti ritrovo: a parte che "un estate" chiede l'apostrofo, ma pensi che sia di una qualche utilità alla discussione il fatto che tu abbia conosciuto personalmente De André? Ricordati, l'opera sopravvive al suo autore e Fabrizio non fa eccezione; non l'ho conosciuto personalmente, ma come musicista-compositore e artista mi sono formato ascoltando i suoi capolavori fin dalla più tenera età.
Ho studiato, suonato e cantato De André decine di volte nel mio lavoro di musicista e questo, non le tue vacanze tête à tête, sono un tributo ed un atto di riconoscenza che sia io, come centinaia di altri miei colleghi dedichiamo ad una delle più nobili, impegnate, poetiche e straordinarie figure della musica italiana.
Candidati sindaco vai, magari l'aver conosciuto De André può essere un'argomento che fa presa sugli elettori vecchianesi!
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In risposta a: Doni del 5/3/2011 - 12:34
Caro Niccolai ..........
AUTORE: Ultimo
email: -

5/3/2011 - 14:56

....... ho letto solo l'inizio perchè le pappe nel forum non riesco a leggerle ........ ma lascia stare il grande Fabrizio, che probabilmente tu hai conosciuto dopo la Sua morte ....... io l'ho conosciuto di persona e ci siamo frequentati per un mese un estate in Versilia.....io con la mia ragazza di allora e lui con la seconda moglie....... non citarlo ...non lo conosci... è un offesa alla Sua memoria. ...... Ultimo.
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In risposta a: e due del 4/3/2011 - 21:28
Doni
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

5/3/2011 - 12:34

È una gran fortuna possedere almeno un dono: c'è chi non ne possiede proprio, caro Bakkagliarò, quindi mi posso ritenere fortunato!
E come ebbe a dire De André in una celeberrima sua canzone:«Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio», laddove, con la scusa di criticare la lunghezza di un post, si coglie l'occasione, senza peraltro dire assolutamente niente di nuovo e utile al confronto, per far notare agli altri che si esiste... «COGITO ERGO SUM» ("penso dunque sono"), in altre parole, ma se questo deve essere il livello delle riflessioni, meglio semplicemente ispirarsi ad una vecchia goliardica deformazione dello stesso, «COITO ERGO SUM», che ti invito a tradurre da solo, non s'abbia a incazzare l'Opus Dei, o qualche altra declinazione berlusconiana dei cattolici vecchianesi!
Torniamo invece al problema dei nidi d'infanzia, che mi sta molto più a cuore: autorevoli fonti di eterogenea estrazione politica, di diversa provenienza geografica nel Paese, nonché di differente collocazione professionale tra pubblico e privato, concordano sul fatto che ogni bambino costa ad un nido pubblico qualcosa come 800 €/mese, mentre ad uno privato circa 500.
Tale proiezione economica non vuol essere un invito a ricorrere al nido privato, ma decisamente a porsi degli interrogativi su come interfacciarsi alla problematica di quello pubblico.
L'impatto di materiale di consumo che già sulla scuola materna è discretamente pesante, su un nido d'infanzia può essere addirittura decisivo, basti semplicemente pensare ai pannolini.
Se poi si vanno a considerare i rapporti numerici corretti tra Educatori e Bambini, nella materna di 2 a 28, si capisce come le soluzioni possano non essere semplici ma, soprattutto, economiche: sono previsti per il nido d'infanzia un educatore ogni 5 tra i bambini più piccoli, o uno ogni 8 per quelli più grandini; il che è a mio avviso sacrosanto e legittimo, se si aspira ad un servizio di qualità, sia in fatto di sicurezza complessiva, che di corretto svolgimento delle attività previste, che, non ultimo, di crescita armoniosa dei bambini.
Qualcuno in quel dibattito aveva obiettato che gli 800 €/mese erano sicuramente ascrivibili ai canonici sprechi del "pubblico", ma qualcun altro, con un po' più sale in zucca, ha fatto ben notare quanto in un servizio così legittimamente sottoposto ad una disciplina ferrea, sia invece più probabile che i 300 €/mese risparmiati dal "privato" siano conseguenza di un ingiustificato risparmio, ovvero collegati all'inosservanza di precisi dettami in materia.
Quantunque stiano le cose, deve essere chiaro che il cosiddetto "privato", comunque lo si percepisca, è alla fine un'impresa e, in quanto tale, strutturalmente dedita alla produzione di profitto, facendo eventualmente eccezione per le strutture di personalità ecclesiastica, che senz'altro non condividono con le aziende l'obiettivo, ma neanche l'approvvigionamento finanziario indipendente dalla retta scolastica.
E questo, in un clima di deperimento e sistematica devastazione della scuola pubblica a favore di quella privata, potrebbe anche sottintendere la chiusura di un occhio su questa o quella manchevolezza volta ad abbattere la spesa per la seconda, che alla prima non è concessa (per fortuna, si intende!); o altrimenti non si spiegherebbe la forbice di costo per bambino, quand'anche in parte ascritta allo spreco pubblico!
Tutta questa disamina risponde ai legittimi interrogativi posti dai genitori di bambini tra 3 e 6 anni, ma ahimè, non risolve i loro problemi di portafoglio, come intendevo far notare nel mio precedente intervento.
Il D.P.R. n. 89 del 20 marzo 89, nota come "Contro-Riforma della Scuola Pubblica" o come "Legge Gelmini" non entra nel merito dei nidi d'infanzia e, se ne dovesse evincere almeno un metodo per procedere, saremmo costretti a morderci le mani, viste alcune inevitabili e costosissime conseguenze: si pensi al rapporto Insegnanti/Alunni che ha portato il Codacons a ricorrere con una class action al TAR del Lazio contro il MDPI per le classi sovraffollate e, manco a dirlo, a vincere.
Immaginiamo quindi che, per analogia con i dettami della Gelmini, si consentisse ai nidi, pubblici e privati di modificare il rapporto Educatori/Bambini da 1/5 o 1/8, a 1/25... alla fine ci sarebbe effettivamente un certo risparmio per le famiglie, non trovi?
Il problema è invece un altro: i nidi d'infanzia sono considerati "Opzioni" nell'ordinamento scolastico; alle regioni è conferita delega in materia per tutta una serie di problematiche ed ai comuni è data la facoltà di istituirne, ma allo stato non è richiesto sostanzialmente alcun intervento economico, ne' gli educatori sono stipendiati dal MDPI; e casomai sono previsti sì interventi statali, ma in misura di agevolazioni per la costituzione di nidi/materne privati.
A questo indirizzo (http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/istruzione_ricerca/nido_servizi_0_3/visualizza_asset.html_663822552.html) si possono recuperare dati utili nella programmazione e negli interventi previsti dalla Regione Toscana, che pare essere tra le prime in Europa quanto a sensibilità sul tema ed a obiettivi raggiunti (figuriamoci dunque altrove!).
Se ai Comuni poi la legislazione vigente impone l'"esternaliazzazione" dei servizi pubblici per volontà di Sua Eccellenza B., appare chiaro che fine faranno i nidi pubblici: regolati dalle stesse leggi di mercato dei privati e con i principali attori della calmierazione dei prezzi senza un soldo da destinare alle famiglie più bisognose!
Secondo il mio modesto avviso, quando una retta scolastica per un nido d'infanzia - stando all'attuale potere d'acquisto delle famiglie - superi i 100-150 €/mese, si produce la cosiddetta "ca'ata fòri dar vaso": se allora il costo per bambino nel pubblico è tra le 6 e le 8 volte superiore, vuol dire che solo lo stato può farsene carico, non certo un comune e, men che meno un comune piccolo.
E invece, guarda un po' - bilancio dell'IC "Daniela Settesoldi" di Vecchiano alla mano - il MDPI "smobilita", per usare un eufemismo le risorse dalla scuola pubblica (però ti fornisce almeno una Lavagna Luminosa per plesso, bontà sua e con buona pace del fortunato fornitore, una delle tante FinMeccanica, FIAT, Breda-Ansaldo, Mediaset, Oto-Melara d'Italia!)... figuriamoci se a un certo punto decida di farsi finanziariamente carico dei nidi d'infanzia!
Ci vuole una battaglia sul tema, cari vecchianesi, e non contro il Comune, chiunque lo vada ad amministrare per il prossimo quinquennio!
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