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Qui si discute su: Memoria
AUTORE: Bertelli
email: -
6/6/2023 - 16:16
Da un punto di vista strettamente giornalistico, rivedere L'Unità in edicola potrebbe essere un buon segno . Dal mio punto di vista, da persona che l'ha letta quotidianamente per 20 anni ( 90 e 2000 ), e che la leggeva anche da bambino, la domenica quando Mauro Tolaini la portava alle case, vedere quella di oggi fa un po' strano. Non parlo del giornale in se per se, non la leggo e il giudizio non mi compete, parlo di chi ci scrive. E in particolare di una persona che dovrebbe essere da tutt'altra parte, di certo non a scrivere su un giornale, L' Unità poi. Giornale fondato da Antonio Gramsci, organo del Pci ( o partito Comunista d'Italia come si chiamava allora ) fin dalla nascita fino a che non nacque il Pds. Ma il punto non è questo, il punto è, come scrivevo prima , chi ci scrive. Ho ancora negli occhi, e da qualche parte in soffitta, la prima pagina de l'Unità del 19 luglio 1990, il giorno dopo che era uscita la sentenza della Corte di Appello di Bologna che ribaltava il giudizio di primo grado mandando tutti assolti. Quella pagina, memorabile, almeno per me, era tutta bianca con una piccola foto, al centro, di un ferito che veniva portato via dai soccorritori. Simboleggiava la rabbia di un popolo e di una città che ancora una volta veniva offesa. Nel 1995 Valerio Fioravanti viene definitivamente condannato all'ergastolo per la strage della stazione di Bologna. In " carriera " ha collezionato 8 ergastoli più un altro centinaio d' anni e qualche mese di condanne. Oggi, in semi libertà, scrive... su questa Unità. Non sto a ricordare che se fosse negli Usa, probabilmente avevano già buttato via le chiavi, fosse stato processato in Texas non staremmo più qui a parlarne. Spero che il direttore attuale, già in forza all' Unità dal 1975 al 1994, abbia il buon cuore di non far scrivere un articolo di fondo a questa persona, il prossimo 2 agosto. Sarebbe il colmo...
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