Mio malgrado devo dirmi d’accordo con Giacomo Mannocci. Sono distante da lui anni luce, faccio parte infatti di quei comunisti d’animo tanto odiati dal suo osannato premier, ma in questo caso sono d’accordo. Sarebbe veramente l’ora di smettere di riciclare sempre i soliti personaggi. Chi ha la ventura di entrare in politica sembra acquisire automaticamente il privilegio di arrivare fino alla pensione, ed anche oltre. Una volta salito sul carro non c’è verso di farlo scendere e si passa da incarico all’altro spesso senza nessuna competenza specifica o passione personale. Si fa un cattivo servizio perché magari non si ha competenza specifica nel settore, si è condizionati da coloro che hanno assegnato l’incarico che prima o poi ne chiederanno conto, si chiude la strada ai giovani che non hanno la possibilità di emergere.
E’ un fenomeno purtroppo diffuso anche da noi in Toscana e qualche tentativo di qualche anno fa è andato miseramente fallito e non se ne parla più.
Nel caso specifico del Presidente del Parco MSRM formulo nuovamente la mia richiesta di farne una carica elettiva per sganciarlo dal condizionamento, spesso evidente , dei sindaci che fanno la nomina e che poi, inevitabilmente, passano alla cassa. Il presidente del parco dovrebbe essere super partes e occuparsi soprattutto quello che è il suo compito principale: la salvaguardia della natura e non rischiare di piegarsi agli interessi, sia pur leciti, dei sindaci che l’anno eletto. Solo una elezione diretta lo potrebbe sganciare da condizionamenti pericolosi che sembrano arrivare da tutte le parti, anche da quei comuni che sembrerebbero avere in maggiore considerazione la salvaguardia della natura.