none_o

Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Pensieri, dubbi e parole di Falcone: “Non ho paura .....
Trump e Pepe Mujica, due mondi capovolti: il giorno .....
C'è del vero in ciò che scrivi, ne convengo. Però .....
Lo Statuto dei lavoratori ( legge 300) fu approvato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.

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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Lentamente, gradatamente
mi affiorano i ricordi.
La tua testimonianza,
mamma carissima,
e non la donna
cinica e prepotente
ormai assente
e così .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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In risposta a: tutto a tutti del 1/3/2011 - 18:21
Via i pareocchi
AUTORE: Ma non è stato fatto?
email: -

2/3/2011 - 7:22

Il programma deve essere effettuato in cinque anni mi sembra che sia a buon punto. Apparte che alcuni punti devono essere approfonditi per questioni non riguardanti l'amministrazione ma semmai altri enti. Credo che su questa amministrazione ci sia un gran sparlare. Vediamo in seguito quando ci saranno i confronti diretti per vedere se Vecchiano è stato governato male. Molto facile è criticare ma gestire è molto difficile soprattutto quando i bilanci per farli tornare bisogna fare salti mortali. Proprio in questi giorni se ne parla partecipate alle riunioni, così capirete.
----------------  RISPONDI





AUTORE: antonio alfiero
email: -

2/3/2011 - 1:36

invito, coloro che cercano informazione...., di guardare e ASCOLTARE, il dott. DAVIGO, intervistato da Piroso sulla 7 domenica 27 febbraio u.s. a "N.di P. "
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In risposta a: Alcune considerazioni del 1/3/2011 - 10:46
GD: continuaiamo...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

1/3/2011 - 22:23

Scusami ma in effetti sono stato costretto dalle rituali 10000 battute a saltare alle conclusioni in modo estremamente affrettato, quando l'argomento meriterebbe fior di trattati; credo però che anche tu sia saltato un po' troppo frettolosamente alle conclusioni opposte.
La mia esperienza sul campo mi riporta al 1992/93, allorché lavoravo come rappresentante di prodotti pet-food nel settore delle macellerie e delle agrarie tra Pisa, Versilia, Apuania e Spezia: in quel periodo iniziavano i primi sensibili di espansione della GD.
A quel tempo le piccole attività commerciali con cui mi raffrontavo, continuavano nella tradizionale pratica del ricarico al 30% rispetto al canale di provenienza (alias Media Distribuzione, oggi pressoché scomparsa, se si fa eccezione per qualche catena generalista come Metro o affini, che di fatto adottato, almeno in parte, qualche meccanismo tipico della GD), mentre i supermercati di allora, pur comprando ad un prezzo superiore rispetto alla Media Distribuzione, riuscivano a imporre una politica di prezzi molto aggressiva e capace di subissare i protagonisti di ben due passaggi commerciali, grazie ad una politica di ricarichi che poteva in taluni casi attestarsi anche sullo 0,5%; naturalmente le migliaia di acquirenti fidelizzati dalla Piccola Distribuzione dimostrarono inizialmente una certa indifferenza per la GD, quando non diffidenza; il meccanismo del profitto finanziario, vera anima della GD, permise quel genere di politica estremamente aggressiva che di lì a poco di avrebbe destabilizzato tutto il sistema dei negozi di vicinato, i quali, non potendo contare su nessun altro reddito che non fosse il ricarico commerciale ordinario, si videro mangiucchiare giorno dopo giorno fette di mercato sempre più significative.
Dunque la politica industriale dei supermercati si attestò sul "consumo del ricarico commerciale" a fini promozionali: in altre parole, mentre i produttori/importatori ancora riuscivano ad imporre la propria strategia di prezzo, fondata evidentemente sui costi di produzione che su argomenti più ticamente "filatelici", per così dire; la politica del ricarico-0 fu la primaria causa di affondamento progressivo della Piccola Distribuzione, dalla quale furono assorbite in percentuale risibile alcune competenze e professionalità.
Una volta venuta meno la PD, ovvero il massimo fattore concorrenziale in libero mercato, sono iniziate le politiche oligopoliste della GD, che intanto ha smesso di praticare il "ricarico zero" promozionale e ad imporre ai disorientati produttori la propria strategia pubblicitaria di cui, scoprirono ben presto, si sarebbero dovuti fare carico, dal piccolo locale alla grande multinazionale.
Fino a quel momento però - e va ricordato - la PD con i propri prezzi non aveva impattato pesantemente sul potere medio d'acquisto di uno stipendio del tempo: sarebbe una fesseria dire che si comprava nei negozi di vicinato perché non c'era alternativa, laddove proprio la grande quantità di unità commerciali assicurava l'assortimento e un relativo equilibrio dei prezzi.
Al contrario sono proprio i supermercati che hanno ridotto la varietà ed il fattore concorrenziale, assicurandosi la capacità di ribassare i prezzi in ragione non del livello qualitativo dei prodotti, ma del proprio soverchiante ascendente sui produttori stessi: imporre ad un produttore una politica di prezzi, significa a ragione indurlo a ridurre i costi di produzione indiscriminatamente, a sorvolare su questioni come la sicurezza delle procedure lavorative, a infittire pratiche e comportamenti lesivi del diritto sindacale e del lavoro, a precarizzare le proprie forze produttive, a ridurne il potere d'acquisto, nonché a rinunciare a materie prime di alta qualità e a processi produttivi qualificati.
Il che equivale praticamente ad una perdita complessiva del potere d'acquisto generale, all'allargamento della forbice tra classi sociali diverse, alla concentrazione oligopolistica delle risorse, alla perdita di posti di lavoro, alla dequalificazione professionale o, più in generale, alla stratificazione verso il basso, condizione ideale per l'ulteriore crescita della GD, o per la trasformazione della residua Media Distribuzione in GD!
Ciò che anche le multinazionali di produzione/importazione ignoravano è il fatto che nel breve volgere di un paio di decenni, anche la loro strategia si sarebbe dovuta piegare ai capricci della GD, pena l'espulsione dal sistema di mercato!
Non è stato naturalmente così per tutte, o almeno non in tutti i settori: c'è chi ha mantenuto un canale di vendita proprietario e, laddove possibile, c'è anche chi ha iniziato a dare filo da torcere al sistema attraverso la vendita on-line che, purtroppo, se può essere ammissibile per alcuni beni o servizi, non lo è senz'altro per una serie infinita di altri, ahimè, irrinunciabili.
La vera e più significativa contraddizione introdotta dalla GD è però e rimane la redditività finanziaria, ovvero gli interessi attivi che, trimestre dopo trimestre, matura in virtù delle dilazioni imposte ai produttori: non dovrebbe essere mistero per nessuno che la rivalutazione "improduttiva" abbia come contropartita la perdita di potere d'acquisto di chiunque non ne benefici, primi fra tutti i produttori con la loro forza-lavoro.
C'è poi un impatto "numerico" su cui è ragionevole indagare: se in luogo di un centinaio di negozi di piccola taglia che potevano garantire un reddito mediamente a due-trecento persone mi si installa un centro commerciale, il lavoro di queste professionalità può tranquillamente essere assorbito da una sessantina di persone, tra le quali, tolte una decina di qualifiche direttive o funzionariali, si conteranno una moltitudine di "livelli base"; ciò implica che, oltre alla riduzione numerica di unità lavorative coinvolte redditivamente nel processo commerciale, si riduce considerevolmente anche il livello retributivo complessivo (immagina una cinquantina di vecchi macellai autonomi, sia stata assorbita dal reparto macelleria di un ipermercato con non più di sette o otto commessi turnisti di reparto, e una venticinquina di cassiere: è chiaro cosa sia successo a livello di reddito, no?).
Erroneamente si pensa che ciò sia a tutto vantaggio del consumatore, ma, ahimè, siamo ancora in errore: il consumatore è a sua volta un ganglio della rete produttiva, in quanto lavoratore a sua volta, autonomo o dipendente che sia; purtroppo i numeri della GD dicono che il numero di lavoratori e la quantità di professionalità coinvolte è immensamente minore nella GD e ciò significa minor circolazione di moneta, minor numero di persone coinvolte nella sua circolazione, minor numero di soggetti economici presso cui farla circolare.
Ma ancora una volta, non è per questo che i prezzi della GD sono inferiori: lo sono perché i produttori sono letteralmente imbrigliati dalla sua capacità commerciale al punto di divenirne "dipendenti indiretti".
L'olio di Calci o il mobile di Ponsacco non sono costosi in virtù di una megera politica protezionistica: è vero che talvolta l'attribuzione di un marchio collettivo è figlio di ignobili compravendite politico-economiche (che non sfuggono però neanche al potere della GD!), ma laddove si è scelto il culmine della filiera produttiva al di fuori del supermercato, l'unica cosa che conti veramente è il "costo di produzione" (una delle ragioni per cui qualche benpensante ha introdotto concetti come il "commercio equo e solidale").
Facciamo attenzione alle aberrazioni industriali: da qualche ingegnoso processo chimico si è riusciti persino a sintetizzare "olio di oliva" dall'olio combusto dei motori a scoppio e ti posso assicurare che, nessuno tra i produttori professionali e semi-professionali collegati alla Strada dell'Olio dei Monti Pisani ti metterà mai in mano un'ampolla con schifezze di quel genere! I supermercati? Chi lo sa... pare che quella porcheria abbia trovato un suo naturale sbocco proprio nella GD! Ed è bene dire che le olive toscane hanno una loro stagionalità che non è sicuramente quella di Spagna, Cile o Grecia, osservazione cui la GD contro-argomenta con l'idea che un solo passaggio commerciale rispetto alla produzione (sia esso Andaluso, della Pampa, degli Altopiani della Cina Meridionale) è una declinazione di "filiera corta".
Ora pensare che centinaia di produttori, siano essi olivicoltori, mobilieri artigianali, o qualunque altra cosa, collegati ad altrettante centinaia di piccole attività commerciali rappresentino una situazione di "monopolio" cui la GD ha messo definitivamente fine, equivale a dire che Gheddafi ha in questi giorni provveduto ad emancipare il suo popolo
Il mio invito a riconsiderare i veri costi, quelli nascosti della GD è un'esortazione a ricalcolare il prezzo di ogni bene, non sulla base di quanto esposto sullo scaffale, ma di tutte le altre variabili, come la perdita del potere d'acquisto collegata all'esistenza della GD, la riduzione di posti di lavoro, la dequalificazione professionale, così come l'aggravio per le collettività dovuto ai costi sociali e alle politiche pubbliche "dedicate", alla distrazione di risorse per il continuo ed incontenibile incremento di volumetrie, ai non secondari disagi per le popolazioni residenti, alle distanze da colmare per raggiungere i punti vendita su cui incidono i prezzi dei carburanti, che per contro erano invece pagati dalla Piccola Distribuzione nei precedenti modelli commerciali... credi davvero che l'olio della "Cristiana Ruschi" o "L'Oro del Colonnello", per quanto possano essere legittimamente avvertiti come cari, ti costino a conti (realmente) fatti di più dell'olio del supermercato? E pensi che il costo "latente" di questo possa realisticamente rappresentare la stessa qualità dei suddetti? Ci impoveriamo con le nostre mani e ci costringiamo a comprare nella GD, ecco la verità!
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In risposta a: L'HO LETTA ANCH'IO del 1/3/2011 - 17:17
e..infatti
AUTORE: giustiziaaaaa!!!!
email: -

1/3/2011 - 21:26

Oggi sul caso Ruby è stato chiesto il
conflitto di attribuzione alla camera.
E' una vera vergognaaaa!!!!!!
Svegliamoci,
se non ora quandooooo!!!!!!!
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In risposta a: Voto te del 1/3/2011 - 14:42
All'elettore Marco
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

1/3/2011 - 18:55

Ti ringrazio per la tua attestazione di stima, ma in primo luogo la permanenza di RC - partito a cui faccio riferimento - nella coalizione di Centro-Sinistra è attualmente tema di discussione interna e, quand'anche fossi personalmente favorevole a seguire questo indirizzo non potrei sciogliere di mia iniziativa un nodo che proprio quel dibattito è deputato a sciogliere: i partiti e i movimenti politici devono "essere fatti di persone", non "ruotare intorno a una persona", come la politica nazionale ci ha abituati ad immaginare.
In secondo luogo, a dispetto dell'approccio demagogico-elettoralista cui tutti i competitor vecchianesi - nessuno escluso - faranno ricorso nei prossimi mesi, va ricordato che amministrare un Comune non significa necessariamente poter seriamente incidere sugli indirizzi del territorio amministrato: le amministrazioni locali "deliberano" come ho già ricordato altrove e non "legiferano"; ciò può voler dire, di fronte all'impianto della Finanziaria recentemente approvata, dei provvedimenti sul federalismo fiscale di prossima promulgazione, contenere i danni prodotti dal Governo del recentemente rinominato "Contumace" e non sviluppare una politica sensibile alle esigenze di una popolazione.
I tagli indiscriminati alla scuola pubblica, ai trasporti, alla spesa sociale, tanto per citarne qualcuno, avranno ripercussioni importanti sulla vita amministrativa del prossimo quinquennio e chiunque vinca la competizione elettorale, qui come a Cascina o altrove, dovrà fare i conti con un drastico ridimensionamento non soltanto delle risorse finanziarie, ma anche con misure destinate -mi auguro in un prossimo futuro - a divenire impopolari al punto di essere abrogate nel più breve tempo possibile, come le regole d'ingaggio proibitive per l'assunzione di personale (un'unità lavorativa ammessa ogni cinque che lascino!), come la dismissione coatta delle quote pubbliche in partecipazione nelle società di gestione dei servizi di primaria utilità, ultimo strumento di controllo pubblico disponibile nel ciclo dei rifiuti, nell'erogazione di acqua, etc.
La politica secondo il mio modesto avviso ha da essere "materia per sognatori" e non l'"arte del possibile": dunque se - tanto per fare un esempio - ad un fervente sostenitore dell'idea per cui l'acqua è bene collettivo inalienabile, debba toccare la transizione più indolore che sia possibile verso la sua privatizzazione, meglio condurre la propria battaglia fuori dai "palazzi", che addormentarla tra i banchi dei micro-poteri locali.
A me piacerebbe parlare di argomenti come la "demanializzazione" comunale delle risorse idriche, o la ri-municipalizzazione dell'acquedotto e dei servizi di nettezza urbana, finanche di iniziative clamorose come l'istituzione dell'Ufficio Notarile del Comune, o l'Ufficio Finanziario Comunale in grado di erogare, ad esempio, mutui sociali (argomento carissimo alla "Destra Sociale" - quella per intenderci di "Casa Pound" o contigui - e che invece dovrebbe diventare battaglia senza quartiere della Sinistra più oltranzista e radicale!), e mi sta già quindi abbastanza stretto dover pensare un modello di sviluppo in cui la spesa sociale, l'investimento culturale, la crescita e la redistribuzione delle risorse, la solidarietà e l'approccio etico all'economia sono argomenti quasi fuorilegge, in ragione delle poderose restrizioni inflitte dapprima - e va detto - dal buon vecchio Prodi, con la sua finanziaria affama-popolo, primissima di una lunga serie, poi, a maggior ragione, coi provvedimenti degli attuali dicasteri dell'economia, del lavoro, della scuola e della funzione pubblica.
Aggiungo infine per amor di chiarezza che il mio avvicinamento a RC ha avuto senz'altro e in primo luogo una componente ideologica, ma anche e non di meno una componente metodologica: RC è l'unico partito - fino a prova contraria - che intenda il programma, e non il candidato Sindaco, come l'unica guida autorevole.
La strategia che gli eletti di RC nella coalizione di Centro-Sinistra hanno seguito nel corso della legislatura che sta per giungere al termine, è stata di piena e perfetta adesione ai dettami programmatici (dai quali i transfughi della maggioranza si sono evidentemente discostati), secondo l'antico principio del "VERBA VOLANT..", e non c'è alcuna ragione per cui a tale sano metodo non si debba far ricorso anche per il prossimo quinquennio; l'idea sopravvive sempre al suo autore, come dimostrano - tanto per citarne qualcuno - le indimenticabili canzoni di Tenco, De André o Mimì... i programmi politici a chi è chiamato a portarli avanti!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
tutto a tutti
AUTORE: tutto e di più
email: -

1/3/2011 - 18:21

Ragazzi chiedete che tutto viene concesso...
Pontili, Ikea, teatro, farmacia e chi più ne ha più ne metta....
Basta chiedere!!!
Un dubbio: ma anche Gheddafi dà al popolo € 300,00 a testa (vedere ansa) e promette benessere....mica perchè pena che è l'ultima spiaggia....
Una certezza: forse è perchè siamo vicini alle elezioni.
I VECCHIANESI non sono gente stolta e lo sa benissimo che da maggio risarebbe tutto uguale a questi dieci anni....
----------------  RISPONDI





In risposta a: L'HO LETTA ANCH'IO del 1/3/2011 - 17:17
UDITE-UDITE !!!!
AUTORE: sandokan
email: -

1/3/2011 - 18:19

Il ministro della difesa tedesco si è dimesso oggi dalla carica perchè si è scoperto che ha copiato la tesi di laurea, indipendentemente dal fatto che sia capace o meno si è sentito in dovere di fare un passo indietro nel rispetto dei suoi connazionali evidentemente ritenuti da lui stesso più onesto.
Gelmini, Carfagna, Minetti, er Trota , Silvio e compagnia cantante, quando farete la vostra mossa?
Ma quanto sono alte le Alpi?
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Alessio in lista
AUTORE: anche io
email: -

1/3/2011 - 18:16

Concordo anche io voglio Alessio in lista...
K.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Hai tutto chiaro del 1/3/2011 - 12:22
ulteriore spiegazione
AUTORE: Piero
email: -

1/3/2011 - 18:03

La ringrazio tanto delle informazioi he mi ha dato perchè penso che molte persone come me ne trarranno vantaggio.
Dal momento che é stato così gentile da rispondere vorrei sapere se é possibile costruire delle casette di legno (ed abitarci) come quella in Avane sulla provinciale a sinistra venendo da Vecchiano circa m. 200 prima del distributore di benzina e quali requisiti occorrono.
La ringrazio
----------------  RISPONDI





In risposta a: "Io mi voglio difendere", si è giustificato il del 28/2/2011 - 21:54
L'HO LETTA ANCH'IO
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

1/3/2011 - 17:17

Tra l'altro la frase finiva con "sono i miei avvocati che non me lo consentono".
La cosa peggiore però non è quello che afferma il Papi, piuttosto quelle persone inquadrate da tv e giornali, nella sede di confesercenti di Milano che anzichè invitarlo a presentarsi in tribunale, già che era nella città giusta, stavano lì ad ascoltare parole inutili alla loro causa poichè rivolte altrove e spesso per se stesso.
Ridevano pure alle solite battutacce,ed in fondo è questo il punto, parte della società, ancora convinta di trarre vantaggi da tal personaggio, non solo lo ascoltano e lo votano ma sono disposti ad accettare compromessi e figuracce internazionali che invece ci danneggiano, sembrano in stato di trans.
Oramai anche l'Africa settentrionale ci stà superando in termini di coraggio, anche se da noi sarebbe bastato biocottare quella assemblea per lanciare un chiaro messaggio, così non è stato, povera Italia.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Voto te
AUTORE: A Niccolai
email: -

1/3/2011 - 14:42

Caro Niccolai,
ho letto i toui commenti e le tue critiche ed ho avuto il piacere di conoscere una persona schietta e che ha il coraggio di dire quel che pensa.
Spero tanto che tu possa candidarti con la coalzione PD perchè avrai almeno il mio voto.
Marco
----------------  RISPONDI





In risposta a: Alcune considerazioni del 1/3/2011 - 10:46
A Cittadino come pochi
AUTORE: cinderella
email: -

1/3/2011 - 13:37

Capisco le motivazioni che ti hanno portato a rispondere a Niccolai. Ma la domanda che ti devi fare è un'altra. Perchè l'olio di calci costa 15 euro e l'olio della grande distribuzione costa assai meno? Dobbiamo partire da questa domanda, altrimenti ciò che ricaviamo ci porta fuori strada.
Pensi davvero che l'olio di calci costa 15 euro al KG/litro, solo perchè c'è maggiore lucro? Oppure, magari, le modalità di raccolta, rispetto a quello della GD sono assai diverse? Oppure, magari, gli operai vengono retribuiti con differenti (economicamente) salari? Oppure, magari, la raccolta viene fatta a mano, dunque maggiore manodopera, ma anche maggiore qualità, rispetto alla raccolta con gli "aspirapolveri" direttamente da terra, dunque minore qualità (senza contare aggiunta di borotalco e quant'altro)?
Dunque i mobili che fa IKEA, rispetto ad un artigiano? Ti torna? Altrimenti, credimi, si piscia fuori dal vaso.
----------------  RISPONDI





In risposta a: abbiamo diritto a una spiegazione del 28/2/2011 - 17:52
Hai tutto chiaro
AUTORE: Come vedi
email: -

1/3/2011 - 12:22

Di solito certi argomenti vengono strumentalizzati per buttare cattive idee sulla amministrazione.
Come vedi basta chiedere e qualcuno ti risponde se vuoi saperne di più puoi andare nei dovuti uffici. Se invece ti basta magari quando qualcuno vuole buttare m... sull'amministrazione puoi dargli delle risposte. Ti consiglierei di andare magari ai consigli comunale per capire come funzionano le leggi e regolamenti .
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Alcune considerazioni
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

1/3/2011 - 10:46

Molto interessante la lettura riguardo la GD fatta dal Niccolai, in linea di massima sono d'accordo, quello che non mi trova d'accordo è la conclusione che trae alla fine dell'articolo.
Vedi a mio avviso è interessante analizzare cio che è accaduto a partire dagli anni 80, Ikea in quel momento non esisteva, mentre i piccoli mobilieri da lui citati gia erano presenti sul mercato. Ora mi chiedo perchè ad un certo punto la gente ha sentito il desiderio di andare da Ikea e non da questi mobilieri. Vedi io penso che quando si diventa monopolisti di un mercato facilmente ci si dimentica da dove venivamo e si pensa di poter dettare le regole di vendita all'acquirente ( prezzi gonfiati-poco assistenza post-vendita ecc.) questo induce nel consumatore una forte irritazione che lo porta a scegliere forme di vendita piu strutturate e accoglienti ( forse non più vantaggiose) ecco dove Ikea ha tratto la sua fortuna , non certo dalla qualità dei mobili.
Lo stesso a mio avviso vale per il settore alimentare dove in questo caso oltretutto si creano caste sociali, tutti sappiano che per esempio l'olio di Calci e altri è migliore di quello della GD, l'unica differenza è che il primo costa 15euro il litro , l'altro meno della metà con il risultato che solo una parte della popolazione può permetterselo e l'altra continuerà a comprare a livelli di qualità più bassi. D'altra parte ad oggi se la GD non esistesse penso che buona parte della popolazione dovrebbe scegliere se avere una macchina o un piatto in tavola.
Saluti
----------------  RISPONDI





In risposta a: Si puo fare? del 1/3/2011 - 6:51
annessi agricoli
AUTORE: contadino dilettante
email: -

1/3/2011 - 10:34

Gli annessi agricoli per rimessa attrezzi, se non si è agricoltori professionisti, sono consentiti a facendone opportuna domanda per una superfice di 1mq ogni 100mq di terreno fino ad un max di 25mq, chiedendo autorizzazione e pagando una piccola tassa.

Volumetrie superiori con sezioni abitabili sono riservate ad agricoltori, fattorie, coltivatori diretti professionisti ed i permessi per ottenerle sono molto più stringenti e legate al volume dei terreni coltivati/tipo di attività svolta.

Inoltre le abitazioni-magazzino per tali scopi sono vincolati nella vendita dalla cessione dell'attività agricola.

Vedi ad esempio la casa abbandonata fra nodica e migliarino ( dove ha rotto l'argine) che è una casa agricola che non può essere venduta perchè i vecchi proprietari sono morti ed il bene è rimasto legato all'attività agricola per cui ne era stata consentita la costruzione.

Semmai bisognerebbe verificare i permessi dati, non credo proprio che qualcuno si mette a costruire una casa agricola di sua iniziativa, ci sono svariati vincoli dietro, perchè spesso tale tipologia consente anche vari sgravi fiscali.
----------------  RISPONDI





In risposta a: abbiamo diritto a una spiegazione del 28/2/2011 - 17:52
Si puo fare?
AUTORE: Annessi agricoli ?
email: -

1/3/2011 - 6:51

Credete che non sia possa costruire un'annesso?
Chi ne ha diritto?
Quanti metri è possibe costruire?
Devi essere escritto agli agricoltori?
Quanti etteri di terreno devi avere?
Dove devi andare per saperlo?
Ti consiglio di andare all'ufficio tecnico del tuo comune se ne vuoi avere risposte o all'assessore di competenza che riceve una volta alla settimana, puoi anche consultare il sito del comune dove troverai molte informazione sei un cittadino e hai diritto a sapere. Il sito del comune è stato fatto per questo ultimamente è stato anche rinnovato.
----------------  RISPONDI





AUTORE: sandokan
email: -

28/2/2011 - 21:54

Con queste esilaranti parole il premier si è giustificato della mancata comparizione in tribunale per far fronte al processo Mediaset che lo vede imputato per diversi reati tributari.
Ha di fatto ammesso in vari interventi che non può governare perchè il quirinale gli respinge le leggi, evidentemente incostituzionali, (magari l'avesse sempre fatto), non può portare il telefonino, non perchè non possa, ci mancherebbe, ma perchè è oggetto continuo di intercettazioni (falso totale, le intercettazioni per i parlamentari devono essere autorizzate dal ramo di competenza, semmai intercettano altri che lui non dovrebbe contattare) ed infine non può, a quanto pare, decidere come difendersi, già perchè gli avvocati sono come i parenti, non te li scegli, ti vengono affibbiati dalla nascita.
"Ma mi faccia il piacere!!! " avrebbe detto il buon Totò.
----------------  RISPONDI





AUTORE: Fabio di Luigi
email: -

28/2/2011 - 20:48

Basta avere un pò di spirito di osservazione perchè il dubbio ci assalga.
Chi percorre la statale aurelia da Migliarino verso Viareggio si sarà accorto che in questi giorni sono ripresi i lavori alla base della scarpata della ferrovia lungo il tratto di aurelia che rimase alluvionato.
Non so se si tratta di una consolidamento della massicciata della ferrovia o dell'inizio dei lavori per la ristrutturazione della strada (bretellina provvisoria)fatto stà che molti camion rovesciano quotidianamente metri e metri cubi si terra che vengono poi spianati da una ruspa.
L'osservazione è questa:
abbiamo visto, qui su La Voce, delle foto dei lavori di allargamento dell'alveo del Serchio che mostravano le ruspe che buttavano la terra nel fiume.
Non sarebbe semplice usare questa terra per i lavori dell'aurelia?
Neno camion in giro, meno costi, meno inquinamento.
TROPPO FACILE
Chi sa qualcosa di più preciso in merito sarebbe il benvenuto sul forum.

Fabio
----------------  RISPONDI





In risposta a: ma poi.... del 28/2/2011 - 10:57
abbiamo diritto a una spiegazione
AUTORE: Piero
email: -

28/2/2011 - 17:52

Abito nei pressi e mi dispiace dirti che é ancora in piedi, anzi se fai una passeggiata ce ne sono altre.
E' difficile capire il motivo per cui nessuno interviene anzi se qualcuno degli amministratori che intervengono sul forum volesse darci una spiegazione ci farebbe un favore.
Ringrazio anticipatamente colui che si farà onere di questo compito doveroso nei confronti dei cittadini del comune di Vecchiano, poichè tutti siamo uguali di fronte alla legge.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ristrutturazione e volontariato del 28/2/2011 - 15:46
risp. Marzia
AUTORE: venticello
email: -

28/2/2011 - 17:14

Sarebbe interessante....ma un uccellino mi ha detto che presto quelle mura potrebbero avere un proprietario diverso ed una diversa destinazione d'uso.
Sono abbastanza giovane per arrivare a scoprire se l'uccellino era un falco o una colomba.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Ristrutturazione e volontariato
AUTORE: Marzia
email: -

28/2/2011 - 15:46

Recentemente mi è capitato di sostare davanti alla scuola elementare di Avane ed ho osservato il degrado (esterno) dell'edificio e del suo spazio antistante, allora ho pensato che è veramente un peccato che una così grande costruzione, per di più collocata in un punto gradevole del paese e con del bel verde intorno, risulti alla vista così trascurata: la facciata e le grondaie si sfogliano,il prato è incolto e la ringhiera di recinzione rotta e arrugginita. Ho pensato che chissà quanti altri edifici pubblici del nostro comune versino in queste condizioni dando al passante un'immagine da "Terzo Mondo" che non ci appartiene. Allora mi sento di fare una proposta agli amministratori: perchè non fare un appello agli artigiani e operai pensionati, portatori di grande esperienza e soprattutto motivati e ancora validi, perchè volontariamente si prendano l'impegno della necessaria risistemazione? Sarebbe un modo concreto per farli sentire nuovamente utili e coinvolti; il Comune potrebbe ricompensarli magari con una bella gita o con una festosa cena ; per l'Assicurazione contro eventuali infortuni gli uffici comunali sapranno certamente trovare la soluzione migliore. Che ne pensate? La mia è solo una proposta ingenua? Vi confesso che vorrei tanto diventasse una prassi abituale della nostra convivenza cittadina.
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In risposta a: mah! del 28/2/2011 - 11:46
Centri Sociali...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

28/2/2011 - 14:37

Bravi i miei 11 coetanei: vi ricordate che il sottoscritto abbia mai frequentato i Centri Sociali? Per vostra informazione, le uniche 4 volte che abbia messo piede al vecchio Macchia Nera, è stato per ciclostilare i volantini per un'iniziativa come una manifestazione cittadina o affini.
Nei miei trascorsi extra-parlamentari non ho mai nutrito grosse simpatie per l'area dei centri sociali, conformemente ad una visione ben precisa che non perderò tempo a spiegarvi.
Per il resto siete liberi di professare qualunque ideologia, assumendovi la responsabilità quantomeno di argomentare ciò che sostenete, come lo sono io nel mantenere una ferrea coerenza, se non proprio con la militanza dei tempi del liceo o con le conclusioni che traevo dal mio pensiero, sicuramente con i principi che mi animavano e ai quali non rinuncio per amor di moda, come le tante bandierine che sventolano nel panorama politico locale e nazionale.
Va detto però che, se conoscete bene le regole di netiquette di un qualsiasi forum web, potete tranquillamente saltare i miei interventi e leggere qualcosa che vi convinca di più, rispondere o continuare in questo dialogo a distanza fra sordi, tra cui almeno uno fatica ad identificarsi.
Data la scarsezza argomentativa e l'opportunità di celare il proprio nome, penserei che i vostri siano più "irruzioni goliardiche" che altro, ma pazienza, al mondo c'è anche chi si diverte così.
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In risposta a: A consumatore perplesso e per punto preso del 28/2/2011 - 10:41
Regole della grande distribuzione...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

28/2/2011 - 14:17

Il funzionamento della GD è estremamente peculiare e si muove secondo regole tutte proprie che, peraltro, rendono Coop o Conad in tutto e per tutto simili o affini a qualunque altro supermercato/ipermercato/discount o gruppo d'acquisto affine:
1) in una moltitudine di casi (senza però generalizzare eccessivamente) il produttore e/o l'importatore pagano una pesante fee d'ingresso per far sì che i propri prodotti vengano esposti tanto fisicamente sugli scaffali, che mediante opuscoli o altre forme di advertising tipiche del gruppo commerciale;
2) al produttore/importatore sono praticate condizioni estremamente svantaggiose in fatto di dilazione nei pagamenti (mai meno di 90 giorni con punto ormai che toccano i 180!), motivo per cui, oltre al profitto commerciale, il gruppo può assicurarsene anche uno finanziario ingente, in ragione del fatto che - per contro - riscuote ogni vendita immediatamente e può dunque contare sulla maturazione dei canonici interessi attivi di trimestre;
3) il produttore/importatore deve assicurare continuativamente una quantità di derrate molto elevata - pena la risoluzione dei contratti in essere con l'applicazione di meccanismi sanzionatori - e ciò può indurre all'industrializzazione forzata di processi produttivi che in origine avevano dimensione familiare o carattere artigianale, a totale detrimento della qualità;
4) al produttore/importatore sono spesso richieste in modo estremamente arbitrario, variazioni di prezzo al ribasso per comporre le cosiddette "offerte", quelle stesse offerte che ciascun acquirente sistematicamente insegue, talvolta causa di periodi di grande instabilità per gli stessi produttori, in special modo se il loro comparto è quello agricolo o, comunque, se non si tratta di aziende di grandi dimensioni;
5) la GD conta sul fatto che l'esposizione dei prodotti induca all'acquisto di articoli che l'acquirente in origine non si era prefissato di comprare;
6) infine, argomento molto interessante per le prospettive vecchianesi, qualunque grande gruppo commerciale formula nei propri piani industriali una curva di redditività per ciascun punto vendita sul territorio, che solo in minima parte si fonda sulla capacità di advertising e di marketing dispiegata, e che, generalmente presenta un suo picco iniziale cui segue il lento inevitabile declino, in conseguenza del quale, dapprima si interrompono - festività escluse - ad esempio le aperture domenicali (tanto non producono più accantonamenti di quanto non ne producano le aperture infrasettimanali), finché, raggiunto un certo punto limite, non si ravvede che inizia ad essere meglio "cambiare aria".
Ciò potrebbe voler dire che non IKEA, ma qualunque altro grosso gruppo commerciale intenda insediarsi sul territorio vecchianese, potremmo trascorrere i prossimi dieci anni - nella migliore delle ipotesi - ad aspettare di veder completare tutti i preliminari, per poi accogliere con "straordinario entusiasmo" un'apertura alla quale possono far seguito 10-15 anni di attività di cui solo un paio - al massimo tre - di assunzioni, mediamente precarie, a tempo parziale, o comunque quasi mai a tempo indeterminato.
In altre parole che fra 30 anni il travagliato parto parto potrebbe non esistere più...
Ma, per tornare alle contraddizioni prodotte dalla GD, alla quale - inutile dire il contrario - anche il sottoscritto fa ricorso, benché giorno dopo giorno cerchi di ridurne l'uso quanto più sia possibile, andrebbe detto che "non è tutto oro quello che luccica": il competitive-price, fondamento della GD, oltre ad essere fra le principali concause di indebitamento dei produttori, oltre a indurre ad un inevitabile detrimento qualitativo dei prodotti, oltre a produrre nel lungo periodo instabilità del mercato del lavoro, si ripercuote negativamente sull'acquirente anche attraverso altri meccanismi finanziari e fiscali, in ragione dei quali alla fine, non è assolutamente detto che un certo prodotto comprato ad un costo in un supermercato esaurisca lì il suo "fabbisogno retributivo".
Per dirla in parole semplici, non è detto che il prezzo finito in un supermercato non alimenti altri meccanismi di spesa per l'acquirente, magari più subdoli, di difficile individuazione e, soprattutto, non immediati e/o contestuali: qualcuno nel forum ha giustamente fatto notare che esistono ad esempio i cosiddetti costi sociali della GD (ad esempio la spesa di carburante per raggiungere il punto vendita o, peggio ancora, la difformità tra le capacità individuali di raggiungerlo sulla base dell'età), ma siamo ancora nel campo delle conseguenze tangibili e/o immediate.
Ce ne sono molte altre per contro difficilmente quantificabili e comprensibili: l'indisponibilità monetaria dei produttori che commerciano attraverso la GD, il cui rovescio della medaglia sono gli interessi finanziari attivi che questa matura di trimestre in trimestre, sono causa di ulteriori fattori di instabilità a più livelli (ritardate erogazioni di stipendi ad esempio, perdità della capacità autonoma di investimento, dipendenza sempre più accentuata dal sistema bancario e dal gruppo commerciale che distribuisce i propri prodotti, ad esempio).
Per comparti come l'agricoltura, inestricabilmente condizionati dalle condizioni meteorologiche o da altre variabili indipendenti dal sistema produttivo, la GD introduce veri e propri modelli sperequativi, con ricarichi commerciali talvolta del 1000% e induzione alla produzione di scarti (sul banco della frutta di un supermercato una mela deve essere prima bella che buona!).
Ma le contraddizioni riguardano tutti i settori, per quanto la mancanza di un passaggio produttivo intermedio tra la "fase primaria" ed il processo commerciale esponga ad esse l'agricoltura e tutti i suoi assimilati professionali (silvicoltura, allevamento, pesca e anche caccia, seppur quest'ultima in misura sensibilmente minore) più di ogni altro.
Problematiche macro-economiche come la creazione di un canale privilegiato per la circolazione monetaria che induce stagnazione, impoverimento e indisponibilità diffusa di liquidità, ha implicazioni inimmaginabili: basta scandagliare un po' in rete per comprendere che esista una pericolosa contiguità fra tutti i principali protagonisti della GD ed il sistema bancario, finanziario e assicurativo, per capire che la maggior parte dei grandi gruppi commerciali o si è creata canali finanziari proprietari, o si è coinvolta nella scalata al controllo di canali pre-esistenti, o ha incrociato con alcuni di essi i propri destini; è evidente che quando la circolazione monetaria debba passare per un buon 95% attraverso imprese a bassa concentrazione di posti di lavoro, che traggano profitto principalmente da un approccio speculativo-finanziario e non dal proprio oggetto sociale, sarà ben difficile che per una filiale di banca i sempre meno frequenti movimenti in entrata di una piccola impresa possano rappresentare garanzie sufficienti per l'apertura di linee di credito, così come ben poco interesse avrà un patrimonio immobiliare non monetizzato per gli stessi fini, di fronte ad una così soverchiante capacità accentratrici.
Ciò vanifica l'aspirazione pluralista di una società - per così dire democratica - che si vede contorcere su se' stessa e privare delle proprie funzioni, di fronte a chi si ponga come potenziale unico garante e/o fidejussore.
Ma non è tutto: cosa produce a livello di gettito fiscale il continuo allungamento della dilazione assicurata alla GD? L'IVA corrisposta dai supermercati "puntualmente" è inferiore a quella corrisposta dai loro fornitori al momento in cui sia stata loro quietanzata una fattura: volumi ingenti di imposta finiscono cioè nelle case dello Stato molto più tardi di quanto sia immaginabile.
Dunque i soli che beneficino del sistema dilazionatorio sono i supermercati e i loro partner in campo finanziario, assicurativo e bancario, mantenendo saldamente monetizzata una propria facoltà di investimento e godendo la maturazione di interessi attivi che i produttori e l'intera collettività pagano.
La GD peraltro, non soltanto costringe la piccola distribuzione a chiudere, riassorbendone non più del 10-15% del personale impiegato, ma inibisce la competizione fra le piccole imprese residue costrette a orbitarle intorno per sopravvivere, ma mette in moto processi in ragione dei quali le PA amministrazioni perdono buona parte della loro sovranità e autonomia sui territori sulle quali si è insediata, condizionandone indirizzi di sviluppo in maniera del tutto arbitraria e tendenzialmente monopolista, inducendo le collettività territoriali a dover sostenere le proprie politiche industriali sia con il ricatto della perdita dei posti di lavoro, sia con le continue incursioni nella sfera della "pubblica utilità" per reclamare l'istituzione di questo o quell'altro servizio, esattamente come è solita fare con i propri fornitori.
C'è infine una conditio sine qua non sulla quale si fonda la GD: l'attivo di bilancio, parimenti a qualunque altra impresa, (o il pareggio, nel caso di realtà a statuto cooperativo); in quale modo il rituale disavanzo di fine anno che ciascuna catena commerciale "vanta" viene ripianato nel mese di gennaio? L'interrogativo è inquietante e, sinceramente, non riesco a trovargli una soddisfacente risposta... ma una cosa è certa: penso proprio che di soldi della collettività si tratti!
Di fronte a questa breve carrellata di contraddizioni (la disamina sarebbe molto, molto più lunga), siamo davvero sicuri che il nostro mobile costi davvero meno se acquistato a IKEA, da Meraviglia Mobili, da Mercatone UNO, etc. che non direttamente dal mobiliere ponsacchino o dai vari Melani/Landucci, quand'anche la qualità sia neanche lontanamente paragonabile?
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In risposta a: Puntualizzazione del 27/2/2011 - 22:39
mah!
AUTORE: Gruppo di vecchianesi
email: -

28/2/2011 - 11:46

Per tua conoscenza siamo 11 amici tuoi coetanei che ti conoscono e bene. Leggiamo tutti LA VOCE e non facciamo altro che riscontrare le cose che esprimevi a scuola, antifascismo, guerra ai poteri forti e argomenti improntati su tale linea. Tanta gente usa un termine per definire la gente appartenente al tuo partito nello specifico chi frequenta i centri sociali, che noi non amiamo perchè lo riteniamo offensivo, ma in alcuni frangenti non fate nulla per dimostrare il contrario. Comunque rimani pure sulla tua linea siamo in democrazia ed è giusto così
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In risposta a: del
ma poi....
AUTORE: SIRVIO
email: -

28/2/2011 - 10:57

ma quella villa nel bosco che vediamo passando da via di radicata fatta passare d annesso agricolo è stata demolita poi...??
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