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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Pensieri, dubbi e parole di Falcone: “Non ho paura .....
Trump e Pepe Mujica, due mondi capovolti: il giorno .....
C'è del vero in ciò che scrivi, ne convengo. Però .....
Lo Statuto dei lavoratori ( legge 300) fu approvato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.

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 continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.

Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Lentamente, gradatamente
mi affiorano i ricordi.
La tua testimonianza,
mamma carissima,
e non la donna
cinica e prepotente
ormai assente
e così .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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In risposta a: per oracolo/a del 26/2/2011 - 18:58
Le tavole di Mosè
AUTORE: Oracolo Aggiornato
email: -

27/2/2011 - 9:21

L'oracolo è un essere o un ente considerato fonte di saggi consigli o di profezie, un'autorità infallibile e...

...nei dieci comandamenti se fossero aggiornati un gocciolino, troveremmo al posto di "non fornicare"(?) -non superare il limite di 130 in autostrada ed in caso di pioggia o nebbia rallentare-.

Se continuiamo a scavare a Pompei, difficilmente troveremmo megacentri commerciali con 6.700 posti auto nel piazzale antistante.
Per tutto c'è un inizio ed una fine e come in un buon pranzo ad un certo punto è auspicabile che ci sia un limite giusto. Nel film "La grande abbuffata" con il bravissimo Tognazzi si esasperò quel fatto.
Per tanti di noi la cosa più fastidiosa in un pranzo nuziale è trovarsi al centro di una lunga tavolata, con le spalle vicine al muro, non potersi alzare come fanno gli altri fortunati difronte per scranchirsi un po le gambe e...l'inavitabile mal di testa finale ed i più si raccontano: si mangia bene ma a casa nostra...a quest'ora..lo sai dovero gia...

Ora dopo questo lungo preambolo, perchè io socio Conad e socio Coop e con negozzietti di vicinato vicino casa per le piccole spesucce e vivendo con piena soddisfazione questo stato debba auspicare un megacentro commerciale a 36 metri dal confine del Parco di Migliarino comprendente la più bella e grande spiaggia libera della Toscana che nei secoli a venire se rimane intatta verrà agognata una sua visita al pari della Torre pendente e del Campanile di Giotto.
Poi se vogliamo tutto e subito, dopo aver raschiato il fondo del barile ci troveremmo nel peggiore dei caos e...come disse Francesca fra 20/30 anni ci ritroveremmo un paese disatrato ed abbandonato da chi si trasferisce in India, Cina, Bangladesch, od altri paesi emergenti e... la nostra bella storia finisce li!
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In risposta a: sbagliando s'impara del 27/2/2011 - 0:56
X uno dei tanti
AUTORE: Leo
email: -

27/2/2011 - 8:30

Il suo ragionamento è pieno di grinze, perchè se è vero che la grande distribuzione ha un vantaggio acquistando grosse quantità, è vero anche che deve stipendiare i dipendenti,ha spese notevoli di trasporti, di pubblicità che paghiamo noi, è vero che vende solo prodotti confezionati e quindi compri a scatola chiusa. Il piccolo negozio invece offre prodotti locali e freschi come la verdura che compra ogni mattina andando presto al mercato o facendosela portare in negozio, e questo esempio vale per molti prodotti. Invece la grande distribuzione conserva i prodotti in frigo per giorni e li mette sui banchi spacciandoli per freschi ma freschi non sono.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Grasse risate
AUTORE: Luigi
email: -

27/2/2011 - 8:13

Concordo con il signore che si fa grasse risate con gli interventi di Simone, io a mio figlio non compro più il librino delle barzellette di Geronimo Stilton, gli faccio leggere i suoi interventi si sbellica dalle risate. Grazie Simone
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In risposta a: Benedette elezioni del 26/2/2011 - 16:06
è lo sporco gioco
AUTORE: .me.
email: -

27/2/2011 - 1:17

che i governanti di sinistra che ci hanno amministrato per hanni hanno sempre fatto.Tra l'altro le promesse pre-elettorali sono sempre le stesse ma non vengono mai mantenute. Che mi si dica che la nuova farmacia a Filettole era già nel progrmma del PD di qualche anno fa non fa che confermare il mio pensiero...Sono stanco di promesse da marinaio....io provo a cambiare!
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In risposta a: A "un consumatore" del 26/2/2011 - 11:05
come è vero
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

27/2/2011 - 1:13

Posso portarti ad esempio una parte della filiera che per ragioni professionali ho avuto modo di scoprire.
La legge del ribasso nei salumi ha determinato un fenomeno che se ampiamente evidenziato potrebbe porre
serie riflessioni.
Come dicevo, grazie al mio lavoro sono riuscito a sapere che la maggior parte degli allevamenti di maiali intensivi per la produzione di salumi è in netta difficoltà, molti resistono allevando meno capi e vendendoli a prezzi buoni per i pochi artigiani norcini del settore che badano alla qualità ma il loro destino è segnato come quello dei norcini se la coscienza del consumatore non si risveglia.
Ma allora tutti quei prosciutti a 5-6 € al Kg. da dove vengono? e tutti i salami a 1 € che vengono reclamizzati nei volantini?.
La risposta è semplice, quasi tutti dall'Italia, come riportano le etichette, ma la domanda giusta è da dove provengano i maiali.
La normativa consente di definire "Made in Italy" anche i prodotti lavorati in Italia indipendentemente da quale sia la provenienza delle materie prime o semilavorate.
Nello specifico dei nostri economici prosciutti i capi sono di provenienza estera o meglio cinese (la gran parte) e non stiamo parlando di scarpe o diavolerie elettroniche contraffatte, ma di alimenti dei quali poco o nulla sappiamo circa la loro storia, metodi di allevamento, alimentazione, luogo di provenienza.
Non entro nel merito dei tranci che possono essere fatti per svariate ragioni e modi e non citarmi la tracciabilità di filiera o i sistemi di autocontrollo perchè li conosco come le mie tasche e ne conosco molto bene i limiti e le ragioni vere per le quali sono state messe in essere.
Quale meccanismo perverso ci ha portati ad essere leader del settore a divenire in pochi anni importatori a condizioni così esigue?
Il sistema della grande distribuzione, vero specchio per allodole che ha attratto imprenditori di aziende pressapoco familiari, dando loro l'illusione di poter divenire grandi imprenditori, addirittura di poter quasi smettere di lavorare guadagnandoci, per molti parte di quel sogno si è avverato e ti lascio immaginare quale, liberando spazio per le multinazionali del settore che acquisendo i marchi produce a livello industriale prodotti dalla parvenza artigianale.
Si potrebbe estendere l'esempio ai formaggi ed ai latticini in genere, basta guardare quanti tipi e in che quantità riempiono i banconi sia in promozione che a prezzo normale in ogni centro commerciale o singolo supermercato, ma fuori non ci sono allevamenti di pecore, capre e mucche, la maggior parte dei capi di manzo sono di provenienza francese e allora come si fà a vendere un marzolino o un "latte vaccino" piuttosto che un pecorino dop in così gran quantità?
Mistero, però è tutto legale, basta lavorare il prodotto finito secondo le specifiche ed ecco che si possono apporre denominazioni che altrimenti sarebbero difficili da spiegare.
Vorrei infine portarti un esempio su un prodotto di base della nostra alimentazione: il pane.
La grande distribuzione ha avviato un sistema per il quale alcune aziende si sono dedicate alla produzione intensiva di pane e focacce da vendere nei vari punti vendita, con due regole essenziali:
il prezzo e le quantità lo decide la catena di distribuzione e l'invenduto è reso tal quale e non fatturato.
Risultato:capannoni di pane invenduto destinato alla distruzione o se và megio all'essiccazione e seguente macinatura per rivendita come pangrattato anche per la successiva riutilizzazione nella catena dei surgelati, se vogliamo economizzare il pane è divenuto un derivato, come quello delle banche, dove di fatto il conto è sempre negativo, prova ne è lo stato di salute di queste ditte produttrici di pane in catena di montaggio, inutile parlare di qualità di prodotto perchè ogniuno di noi sà valutare da solo.
Tutto questo non per criminalizzare la G.D. che ha i suoi benefici ma che per questo non và santificata perchè l'esasperato ricorso al ribasso dei prezzi determina catastrofi altrove e non è detto che alla fine non siamo costretti tutti a pagarne le conseguenze sia in termini occupazionali che, cosa più importante, in termini di salute, ovvio che poi l'aspetto delle biodiversità e delle specialità alimentari ne risenta come la tradizione dei luoghi con ripercussioni negative anche sul turismo, dato non irrilevante poichè e tra le prime voci di bilancio economico nazionale.
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In risposta a: la mia per Oracolo del 26/2/2011 - 21:44
sbagliando s'impara
AUTORE: uno dei tanti
email: -

27/2/2011 - 0:56

Il costo dei prodotti é più basso nei supermercati non perchè la qualità é più scadente ma perchè ne comprano grandi quantità e l'impresa produttrice fa loro un prezzo di favore, infatti confronti le grandi marche vendute nella grande distribuzione con quelle vendute in un piccolo negozio si accorgerà della notevole differenza di prezzo, da quello che lei scrive credo che non vada spesso a fare la spesa, altrimenti non avrebbe fatto certe affermazioni.
La qualità le ricordo che spesso non dipende dal prezzo ma ci sono dei costi aggiuntivi che dipendono dalla pubblicità, dall'ubicazione del negozio, dal trasporto ecc., ci sono prodotti come detersivi, prodotti dolciari che sono molto simili ma che le marche prestigiose differenziano attraverso il messaggio pubblicitario, conoscere alcune nozioni di economia forse la aiuterebbe anche a fare la spesa.
Se gli economisti fino ad oggi sono stati incapaci di risolvere la crisi, potrebbe provare lei, con la sua saggezza, le sue conoscenze e soprattutto con la sua umiltà.
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In risposta a: c'éra una volta del 26/2/2011 - 15:47
sempre carino
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

27/2/2011 - 0:23

Buon per lei che si diverte, spero solo che dopo tutte le risate che si fà le resti il tempo per riflettere per la pena che invece mi fà lei.
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In risposta a: del
Ti conosciamo bene
AUTORE: Gruppo di Vecchianesi
email: -

26/2/2011 - 21:56

Vedi caro Alessio ti si conosce molto bene dai tempi della scuola e il tuo anticonformismo è sempre stato al limite del ridicolo, hai sempre fatto del lessico un'arma, ma risultati concreti pochi. La tua posizione politica spesso ha rasentato un pochino il ridicolo, lotta contro i mulini a vento con il famoso Don Chisciotte. Per noi ti puoi vestire come vuoi, non siamo persone che giudicano in base all'abito, ma al valore della persona e ai risultati che ottiene........Tira un pò le conclusioni.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Soldi buttati via
AUTORE: Bagnaiolo doc
email: -

26/2/2011 - 21:49

Qualcuno pensa, il Comune ha fatto uno sbaglio, ha buttati via i soldi, peggio per il Comune, così la prossima volta impara!!!
Il Comune non impara niente perchè i soldi che butta via non sono i suoi ma sono i nostri e noi bischeri magari ci ridiamo anche sù.
Poiché siamo di memoria corta poveri noi! Vi rimetto in mente il lavoro che doveva fare il Comune di Pisa in via Battelli dove ci doveva venire una struttura della ASL. Un bel numero di operai transennarono tutto, levarono i parcheggi, sfecero i marciapiedi, misero la rete di plastica e montarono il cantiere pronti per partire con i lavori. Dopo un anno di questi lavori, prima che partisse il cantiere il Comune di Pisa fermò il progetto e non ne fece più di niente.
Ora io domando, di chi erano i soldi spesi? Fra lavori, progetti e tutto, quanto è costato tutto questo?
I soldi erano nostri cari concittadini e loro li hanno buttati via ma il sindaco, i dirigenti, gli assessori, gli ingegneri, gli architetti, i geometri e tutto il resto non hanno pagato niente, abbiamo pagato noi perchè i soldi erano nostri.
Ora il Comune di San Giuliano butta via 4 milioni di euro per la Fondazione Cerretelli che è una cosa da vergognarsi per tutta la vita, ma i cittadini non si oppongano perché come al solito i soldi sono del Comune!!!!!!!!
Perchè dico io, noi cittadini non ci organizziamo per fare una protesta a oltransa davanti al Comune per fermare questa vergogna????? Se non ora quando????
----------------  RISPONDI





In risposta a: QUELLI DEL 3X2. del 26/2/2011 - 20:16
la mia per Oracolo
AUTORE: meglio 1 ma al prezzo giusto
email: -

26/2/2011 - 21:44

...che poi si scopre che ad abbassare sempre più il prezzo dei generi alimentari, ci rimettiamo in salute perché è gioco forza che per contrarre i costi, i produttori ne inventano di ogni.
Ad esempio dovrebbe essere proibito per legge la vendita di merce sotto costo: nel costo delle merci ci sono il rispetto delle normative, i salari di chi le ha prodotte, etc. cioè diritti/doveri che per essere garantiti hanno bisogno di essere finanziati. In considerazione di ciò, io ad esempio non compro mai tali merci come non compro mai cose che a mio giudizio hanno un costo troppo basso perché ne sia garantita una qualità media. Ovviamente non è solo il prezzo che può garantire che un prodotto sia di una certa qualità, ma è sicuramente vero che sotto una certa soglia siamo certi che la qualità è scadente.
Riguardo agli scienziati economici, non per sminuire la categoria, ma non è che negli ultimi anni abbiano brillato per competenza e/o lungimiranza....(purtroppo).
----------------  RISPONDI





In risposta a: 3x2 : e due quattro che non stanno nell'otto del 26/2/2011 - 20:55
E' la somma che fa il totale
AUTORE: Consumatore satollo
email: -

26/2/2011 - 21:22

Vedi, io bevo solo acqua minerale
gassata, più è gassata e meno costa.
E il motivo ancora non l'ho capito.
Dev'esse l'ETEROGENESI dei FINI
----------------  RISPONDI





In risposta a: QUELLI DEL 3X2. del 26/2/2011 - 20:16
3x2 : e due quattro che non stanno nell'otto
AUTORE: Oracolo triste
email: -

26/2/2011 - 20:55

Lo avrai il tuo Sassicaia o il Brunello di Montalcino ad un euro al litro e buon pro ti faccia.

Però...disse Dino del Baglini di Nodica alle nove e mezzo dopo cena il ventuno di Luglio del /78 se...due quattri non entrano in un otto è perchè han la pancia troppo grossa e...anche qualche americano 'ncomincia a mangiare un zinzinino meno se vuole vivere, lavorare, camminare, gioire, saltare, correre, fare all'amore, e..ritornare a vivere vivere bene come i loro nonni.

Stretta è la foglia lunga è la via , dite la vostra che io ho detto la mia!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
QUELLI DEL 3X2.
AUTORE: Consumatore
email: -

26/2/2011 - 20:16

Volevo segnalare che in questo momento in qualche supermercato si trovano le bistecche nel filetto a 8,49 al chilo.
La forza della grande distribuzione consiste proprio nel portare miglioramento della qualità della vita per tutti e contribuire quindi a diffondere
benessere.
Chi non capisce questo è inutile
che perda tempo sui libri.
----------------  RISPONDI





In risposta a: A "un consumatore" del 26/2/2011 - 11:05
per oracolo/a
AUTORE: un consumatore
email: -

26/2/2011 - 18:58

Se fosse vero quello che lei dice e che afferma con tanta sicurezza i negozi cosiddetti di vicinato si moltiplicherebbero invece di chiudere, perfino i negozi storici dei centri di Pisa e Lucca uno ad un abbassano le loro saracinerche per far posto alle grandi catene di distribuzione e di franchising.
La storia economica ci insegna che a torto o a ragione sono i grandi capitali che da sempre hanno dettato le leggi di mercato un esempio nel medioevo gli artigiani sono spariti con l'avvento dell'industrializzazione, le motivazioni sono intuibili.
Negli stessi stati comunisti esisteva un capitalismo di stato, dove lo stato decideva cosa come e per chi produrre, non mi sembra che ci fosse benessere diffuso, i risultati sono sotto i nostri occhi.
I piccoli negozi non esistevano poichè ne la proprietà privata ne la libertà d'iniziativa economica privata, i pochi beni di consumo erano distribuiti da grandi magazzini di proprietà dello stato.
Nei sistemi capitalisti, il nostro fino ad oggi é stato a economia mista, economia pubblica e privata insieme, sono i consumi che producono ricchezza, é la domanda che genera l'offerta, tanto che in questo momento di crisi e di conseguente disoccupazione se ne vedono i risultati.
Io non voglio annoiarla ulteriormente ma l'economia é un scienza sociale che cambia e non una scienza esatta, cambia con il mutare dei rapporti sociali, non é fatta di luoghi comuni, ma dietro ci sono grandi studi di economisti, che lei può anche non condividere ma le sue critiche dovrebbero essere fatte con cognizione di causa.
Lei afferma che laureati sono a lavorare alle casse a volte anche meno, oggi le facoltà addirittura sono a numero chiuso, si cerca di ridimensionare il numero dei laureati, io sostengo invece che il diritto allo studio é un diritto fondamentale per tutti, vorrei aggiungere comunque che siamo noi genitori che per primi "obblighiamo" i nostri figli a studiare anche quando non ne hanno voglia perchè nella mentalità piccolo borghese il titolo di studio é uno strumento per elevarsi socialmente, anche se la cultura é importante sempre.
In ultimo le ricordo l'articolo 41 della costituzione e alune normative europee (vedi l'autority)che garantiscono la libera concorrenza sul mercato.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Benedette elezioni
AUTORE: Arsenico
email: -

26/2/2011 - 16:06

Benedette elezioni...nuove farmacie, centri commerciali, soldi per i negozi, strade, rotatorie....possibile che in cinque anni non si muove nulla e tutto ad un tratto in concomitanza con le lezioni arriva a pioggia di tutto...
propongo un bel referendum!! ELEZIONI OGNI ANNO!!
consiglio...se avete famiglie numerose chiedete chedete chiede vi sarà dato!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: e come c'arriva? del 26/2/2011 - 0:51
c'éra una volta
AUTORE: un amante della lettura
email: -

26/2/2011 - 15:47

Signor Simone 7002, a differenza di chi la vuol far tacere io la invito a scrivere i suoi piccoli romanzetti, sono veramente spassosi e divertenti.
La ringrazio vivamente per allietarci con i suoi interventi.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Sveglia!! del 25/2/2011 - 17:09
A "Mario" e a Palermitano
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

26/2/2011 - 12:17

Liquiderò la questione Mario molto brevemente e nel solito modo laconico che questi ha utilizzato per scoccare dal proprio arco le frecce al mio indirizzo, nel solito modo cioè in cui il benevolo allevatore invita le proprie capre a "non mangiucchiare i rami bassi del frutteto", perché con l'intelletto di una capra ho l'impressione di avere a che fare: se si vuol presumere che la politica sia chiedere conto di che cosa una persona indossi ai propri piedi, allora è bene cercare i candidati-Sindaco di tutti gli schieramenti a Vecchiano in un porcile e tutti rosa e a quattro zampe! Personalmente non ho mai indossato Nike e solitamente ho scelto il mio abbigliamento tra i banchi del mercato del Venerdì a Vecchiano o del Sabato a Pisa e, se è per questo, a scanso di equivoci, non possiedo un SUV e l'unica eccezione in fatto di marche che mi sia mai concesso e/o che mi conceda, sono i computer Apple per ragioni professionali, per produttività, sicurezza, semplicità e, soprattutto, per esigua (per non dire inesistente) richiesta di assistenza e/o manutenzione esterna, problemi che affliggono irreparabilmente il mondo Windows, vanificandone la vocazione di budget-computing; e aggiungo che negli ultimi due anni al massimo mi sono concesso lo stravizio di una due giorni a Parigi con mia moglie, in ragione di una spesa complessiva fra volo e soggiorno minore di quanto non costino tre o quattro ordinari giorni in Italia, se mai fosse necessario ricordare che la condizione sociale può al massimo essere la fonte di un'azione sindacale e non il faro della propria convinzione e/o militanza politica.
Mi occupo come autonomo di spettacolo, discografia, editoria musicale e cultura in genere, non ho mai chiesto favori alla politica, non sono stipendiato da nessuna PA e cerco di sopravvivere come tutti gli altri ad un momento nerissimo, complici gli indirizzi dei Ministri Bondi e Gelmini, volti a trasferire la consistenza culturale e artistica del nostro Paese da una fitta rete di piccole imprese e circuiti pubblici locali, a competenze private d'alto bordo di estrazione politica bipartizan.
Non mi metterò a fare la disamina degli accadimenti storici collegati all'Unione Sovietica del cosiddetto "Comunismo di Guerra", il cui inevitabile epilogo è stata proprio la "Caduta del Muro di Berlino", che, per intendersi, non ho ne' costruito ne' abbattuto io: mi limiterò a dire che la mia convinzione si fonda su un non ancora smentito (e ben difficilmente smentibile) assioma marxista: «il Comunismo è il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente»; ciò non rappresenta ne' un credo religioso, come cioè una moltitudine di sedicenti Comunisti hanno inteso sdoganare il materialismo storico, ne' un sigillo di appartenenza che, come molti hanno concepito, voglia in qualche modo assomigliare al tesseramento di una società sportiva.
La rivoluzione bolscevica, esattamente come la concelebrata cugina transalpina d'ispirazione Giacobina, si è rivelata un passaggio dall'Ancient Régime al moderno modo di produzione capitalistico: non so se un intelletto caprino così incuriosito dalla marca delle scarpe sia in grado di comprendere siffatte argomentazioni (dicesi tecnicamente "Eterogenesi dei Fini"), ma una cosa è certa: chiunque coltivi questo interesse, per così dire, "calzatural-podologico" è sicuramente persona abituata a guardare in basso, dunque a tenere la testa china.
All'amico Palermitano voglio dire che non sarei così sicuro dell'eventuale miglior riuscita di eventuali governi e/o amministrazioni di Centro-Sinistra nel Meridione su quelli di Centro-Destra: certo la ricetta Saviano è interessante, come a suo tempo lo fu per Leoluca Orlando, ma non è così scontato che sia risolutiva.
Il Sud è sempre stato un laboratorio della politica italiana, aldilà degli insipidi proclami leghisti sull'iper-produttività del Nord-Ovest e su una moralità che fa impallidire l'idiozia (chiedi ai simpaticoni ad esempio quanti Comuni conta la "virtuosa" Provincia di Bergamo e quanto costa all'Italia intera il mantenimento di qualche migliaio di amministratori leghisti da quelle parti!): la vera piaga del Meridione non è a mio avviso la gente, ma l'ingerenza pressante della Chiesa Cattolica non per il proprio attivismo politico in una o nell'altra direzione, ma per l'esercizio sistematico di sovranità territoriale e per la frequenza con cui si sostituisce alla società civile, divenendo luogo deputato all'amministrazione delle cose, foro di confronto, nonché dispensario di "assoluzioni" nel segreto del confessionale tanto per una moltitudine di brave persone, quanto per feroci Mammasantissima
Inutile dire che fintanto che non si assista ad una decisa laicizzazione del Meridione, difficilmente si potrà arrivare al superamento di tante contraddizioni: ciò nondimeno va anche detto che, se per un migrante le condizioni socio-economiche del Centro-Italia possono apparire un paradiso, al contrario e inevitabilmente possono non esserlo per chi ci viva da sempre.
Comprendo perfettamente chi si sarebbe aspettato di più dai partiti della Sinistra che hanno governato la Toscana, chi si sarebbe aspettato coerenza, aderenza alla questione morale, sensibilità e attenzione per deboli e oppressi, che in una moltitudine di casi è stata invece arrivismo, caccia alla poltrona, opportunità economica, approccio clientelare e tante, tantissime altre poderose contraddizioni, con, talvolta, conseguenze inqualificabili.
Condivido quello sdegno (altrimenti non mi sarei avvicinato a Rifondazione Comunista, che, per inciso, nella stragrande maggioranza delle realtà toscane è all'opposizione, ma a qualche altra forza politica il cui indirizzo è più marcatamente di Centro che di Sinistra!); non mi spiego però come lo si voglia utilizzare strumentalmente per approdare alla colonizzazione commerciale dell'Ovaio, dove, per come interpreto personalmente il territorio e la sua vocazione, vedrei bene iniziative legate alla promozione del territorio stesso, senza bisogno delle "ginormiche" aberrazioni architettoniche proposte dal CTC
A mio avviso sarebbe più opportuno che nella zona industriale fossero messe a dimora imprese locali, a forte densità occupazionale, ma rimane un problema: le cosiddette micro-imprese locali possono sorgere soltanto dai sogni e dalle progettualità dei Vecchianesi, popolo notoriamente pieno di interessi, intento in una serie interminabile di attività amatoriali, spesso anche di grande pregio, ma restio a farne un'attività produttiva o una prospettiva, un'opportunità economica, in ragione probabilmente di una diffusa cultura del posto nel pubblico impiego: proviamo ad immaginare che Vecchiano sia una piccola municipalità di provincia della Francia: i 40 sarcofagi del XII° secolo rinvenuti intorno alla Chiesa di Sant'Alessandro avrebbero già prodotto uno sconvolgimento generale, stimolato saggisti e romanzieri a divulgare storie, flotte di giornalisti a dibattere, a creare feedback, messo in subbuglio l'Assessorato alla Cultura per dar rapidamente luogo ad un circuito museale, anziché dedicarsi a procacciare sponsor autorevolmente collegati al progetto IKEA della CTC per la Migliarino Volley... e uno stuolo di astanti correrebbe ad accendere l'equivalente francese di una DIA per disseminare di micro-attività il territorio!
Da 'ste parti, a sostegno dell'economia locale, non soltanto non si è in grado di prospettare un modello di sviluppo conforme alla vocazione territoriale, ma neanche si immagina che la moltitudine di imprese edili con sede legale nel Comune o limitrofi possa essere interessata ad un'associazione temporanea in impresa per lo sviluppo di un progetto ambizioso, come può essere quello di IKEA o centinaia di altri!
Per quanto mi riguarda sono totalmente contrario tanto ad un insediamento del colosso scandinavo nell'area dell'Ovaio, quanto nella zona industriale a beneficio di un modello di sviluppo totalmente alla francese, rappresentativo non della panacea dei posti di lavoro facili, ma dell'acquisizione di consapevolezza delle potenzialità economiche del nostro territorio, insomma un modello in cui i Vecchianesi e non gli altri diventino protagonisti della propria crescita.
Se al Centro-Sinistra vecchianese si fosse contrapposta una Lista 5-Stelle o qualunque altra formazione grillina, aldilà della stima e dell'ammirazione per il temibile comico genovese cui rimprovero solamente l'eccessivo approccio qualunquista ma non certo l'argomentazione, sarebbe stato segno di onestà intellettuale del movimento "civista", di demotivazione in fatto di interesse personale e forse avrei fatto di tutto perché anche RC ne condividesse le tematiche... ma nessun grillino sposerebbe mai la tesi CTC-IKEA i cui retroscena potrebbero tranquillamente essere argomento di interesse tanto di Beppe Grillo che di Marco Travaglio, per l'arroganza con cui si vogliono sdoganare.
Un salutone alla capra con le Nike!
----------------  RISPONDI





In risposta a: da quale pulpito viene la predica del 26/2/2011 - 10:12
A "un consumatore"
AUTORE: Oracolo/a
email: -

26/2/2011 - 11:05

Siamo al canto del cigno; ovvero: il consumatore "furbetto" crede di risparmiare ed ha ragione (per ora) perchè finora è stato cosi.Raschiare il fondo del barile è meritevole ma sappiamo a cosa porta; porta ad una fine certa!

Ma a forza dii risparmiare ci siam trovati di fronte ad offerte di lavoro parziali ed espressamente: orari massacranti concentrati nei fine settimana con:
normalmente le scuole dei nostri figli chiuse e le fabbriche "dei mariti" pure e così si "dividono" anche le famiglie delle cassiere laureate "per niente" (ma...meglio che niente ci vien detto) Potevate dircelo prima e..finita la scuola dell'obbligo tutti/tutte in fila dietro una cassa che..a breve diventerà automatica anche quella per risparmiare sul personale e..risparmiando si abbassano i costi dei prodotti ; evvia-evvia!!!
Con il ricatto poi del prendere o lasciare il tutto si stringe ben poco e con il poco della vendita dei sottoprodotti sui creano tanti sottoproletari ed il cane continua a mordersi la coda.
----------------  RISPONDI





In risposta a: IL MERCATO!? del 26/2/2011 - 0:51
da quale pulpito viene la predica
AUTORE: un consumatore
email: -

26/2/2011 - 10:12

Se lei crede di dettare le leggi di mercato continui pure a vivere nella sua ignoranza. gli ignoranti sicuramente sono più felici e vivono meglio degli altri.
Sono convinto che suo figlio é il primo ad avere le scarpe della NIKE, (io invece giele ho boicottate da tempo) e beato lei che si può permettere di andare nei negozi di vicinato e di lusso, la maggior parte delle persone come me si accontenta dei centri commerciali e deve stare molto attento alle offerte e alle promozioni dei supermercati.
Mi spiace invece della cattiva educazione che stà dando a suo figlio, non si risolvono i contrasti con le mani, ma in modo civile argomentando le proprie opinioni.
Non lamentiamoci della violenza e del bullismo dei nostri ragazzi quando sono i genitori che gliela insegnano.

Povera Italia come siamo ridotti male.

Le dò comunque un consiglio in quei pochi paesi rimasti con certe ideologie economiche credo che l'accoglierebbero volentieri, ormai siete rimasti una merce rara.
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In risposta a: E' vero ........... del 25/2/2011 - 15:50
Non è facile ........
AUTORE: Ultimo
email: -

26/2/2011 - 10:01

...... dialogare con chi, invece di usare la propria testa, risponde con slogan triti e ritriti o ripetendo quello che è stato loro incuccato. I negozi del vicinato sono utili a molti e più affidabili della grande distribuzione. Il piccolo negoziante è un esperto nel proprio lavoro ......... invece nella grande distribuzione è un dipendente inesperto del lavoro e, quindi, incapace di dare validi consigli. Se compri un utensile alla ferramenta ...... c'è chi ti consiglia il più adatto alle tue necessità ...... al supermercato NO! E lo stesso discorso vale se compri un PC piuttosto che una TV ........ e se dovesse succedere che qualcosa non va il piccolo negoziante è pronto ad intervenire e rimediare..... al supermercato NO! LO stesso discorso vale per il salumiere, il macellaio, il pescivendolo ecc ....... Le mamme che comprano perchè si sono fatte riempire la testa dagli slogan pubblicitari sono poco attente alle necessità della famiglia. Con questo intendo dire che i supermercati sono utili ma gli esperti negozianti sono molto più affidabili. ...... Un saluto Ultimo.
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In risposta a: Mah del 25/2/2011 - 18:19
A mamma A
AUTORE: pillacchero
email: -

26/2/2011 - 0:54

I terreni dell'OVAIO, agricoli, a chi appartengono!? Più che mamma, mi sembri una tegamata di interessi altrui... vai cocca, un ce l'ho mia con te, ce l'ho con chi ti viene dietro!!!
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In risposta a: a lettore del forum della voce del 25/2/2011 - 23:34
e come c'arriva?
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

26/2/2011 - 0:51

Caro consumatore,
spiegami come c'arriva il povero vecchietto al megacentrocommerciale, non è che magari ci "resta" incolonnato sulla via sotto il solleone estivo in un giorno di supersconti?
Siccome poi il povero vecchietto non ha molta disponibilità ce lo vedi tutti i giorni a comprare poche cose e per far questo deve prendere la macchina perchè il bus magari non lo soddisfa, trovare parcheggio, fare la fila per l'affettato, il pane, la carne se non vuole quella preincartata, o il pesce idem come prima.
Frutta e verdura se la deve incartare da solo, cero l'esperienza lo aiuterà a scegliersi il meglio o almeno gli faranno credere i cartelli promozionali.
Poi la fila alle casse, alla fine ha perso 2 ore per poche cosette quando magari al negozietto sotto casa gli c'incastrava pure la chiacchierata con gli amici in piazza.
Se poi scoprisse che le giornate di supersconti alla fine sono una bufala perchè riguardano pochi articoli che quando c'arriva lui sono già esauriti e gli tocca la fregatura dell'alternativa a prezzo pieno, se gli và bene, allora sì che rimpiangerebbe i tempi in cui aveva i calzoni corti e la mamma lo mandava alla "bottega" a prendere il latte, quello fresco, quello vero da bollire, poi dal macellaio a prendere la carne dell'amico allevatore , dal fruttivendolo con la frutta e la verdura esclusivamente di stagione, fresca e saporita, e quando tutta quella roba finiva in tavola veniva spontaneo dire a fine pasto "He è un peccato morir" (detto popolare romagnolo da Zucchero Fornaciari)
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In risposta a: a lettore del forum della voce del 25/2/2011 - 23:34
IL MERCATO!?
AUTORE: X°M
email: -

26/2/2011 - 0:51

Questa è la realta!? Ma che cavolo di conclusione hai dato!? La realtà siamo noi, e la legge di mercato la facciamo noi!!! Ma credi ancora alle favole!!! Io non ci stò a vivere in una realtà fatta di centri commerciali, di etichette, di slogan, di false comodità, di superfluo, di prezzi bassi sfruttando gente povera... non insegno questo a mio figlio e non glielo insegnerò mai. Siamo noi che dobbiamo proteggere i negozi di vicinato, siamo noi che dobbiamo proteggere quattro chiacchere con il negoziante di vicinato, siamo noi, solo noi. Il mercato non è una cosa astratta che vive di sè: siamo noi!!! Svegliati... La gente come te, mi fa venire il prurito alle mani!!!! Ma prima o poi ci si arriva, eccome se ci si arriva... questione di tempo.
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In risposta a: A Mamma A del 25/2/2011 - 20:17
a lettore del forum della voce
AUTORE: un consumatore
email: -

25/2/2011 - 23:34

La rispostina breve che il lettore da a mamma A credo che sia ironica poichè se fosse una risposta seria sarebbe davvero deprimente perchè vorrebbe dire considerare noi lettori del forum degli sciocchi che assorbono tutto quello che gli viene proposto.
Il problema dei negozi di vicinato è più complesso, la loro crisi è insita nella legge di mercato che il pesce grosso mangia il pesce piccolo e anche se non verrà insediato il centro commerciale IKEA OVAIO, ci sono altri centri commerciali e supermercati che fanno da padroni.
I prezzi dei piccoli negozi non possono concorrere con quelli della grande distribuzione.
Inoltre i piccoli sono quelli che soffrono maggiormente la crisi poichè i grandi possono attirare la clientela con super sconti, super promozioni ecc.
Oggi sopravvivono le piccole attività che si sono specializzate in prodotti di qualità o prodotti particolari.
La soluzione potrebbe essere quella di chiudere tutti i centri commerciali (chiaramente anch'io mi avvalgo dell'ironia).
Oppure la seconda soluzione più seria sarebbe approvare il terzo progetto IKEA COOP dove il consumatore della terza età può fare i suoi acquisti con tranquillità e anche con condizioni climatiche avverse: se piove non si bagna e se fa troppo caldo può godere dell'aria condizionata.
La maggior parte degli anziani usufruisce di una pensione bassa e sicuramente non si può permattere di acquistare nei piccoli negozi dove i prezzi sono più alti.

Questa é la realtà che le piaccia o no.
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In risposta a: A Mamma A del 25/2/2011 - 20:17
proprieta' terreni
AUTORE: seneca
email: -

25/2/2011 - 23:05

Con una normale visura catastale potete verificare la proprieta' dei terreni in zona industriale dove viene proposta IKEA .
Da una parziale verifica,sembrerebbero alcuni di proprieta'ASBUC di Migliarino!!
Stai a vedere che la montagna partorisce il topolino.Non vi scannate con polemiche sterili,tanto Lunardi dara'garanzie sia a chi la vuole che a chi non la vuole,ma intanto concedera'il via libera alla multinazionale delle sediole reclinabili dove fara'accomodare tutti gli oltranzisti contrari.
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