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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
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In risposta a: del
vivrò ......il giorno prima e dopo............
AUTORE: fede e valerio poeta
email: -

18/3/2024 - 7:08

Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove vado è da scoprire
Ma vivrò per quuesta vitaaaa
Così nostra e andata via
Perché tu che hai tenpo non lo butti
Via
Rivivro'' senza morire perché è stupido e incoscente
Ricomincero' dal niente e lo farò
Ma giuro che vivrò
E llo devo a te e basta
Alla tua armonia che ho disfatto da
Egoista
E vivrò di più
Con il problema che non vivrò con te

Vivrò più del matto che ricordi
Mi hanno fatto fare tardi
Ma vivrò per ricordarti
Amore e dintorni
Vivrò con la fronte verso il mare
E le spalle alla montagna
Come chi sta per partire
La lavagna del mio cuore
Al tuo ultimo messaggio
Sogni di oro amore mio e fai buon
Viaggio
Io vivrò perché son nato
Dove c'è sempre un altra porta
Per votare quella svolta
Dove ci sei tu
Non inventero' niente più di quel che
È vero
Non deludero' più il cuore contro a un muro
E farò di più
Per la stima che ho di te
Io vivro per te
E dirò di più
Dovunque io vivrò
Tu sarai con me..............


Il giorno prima e dopo nuclear war

Segue...............




In risposta a: del
Voilà
AUTORE: Sonia
email: -

11/3/2024 - 19:46

Pioggia lampi scrosci tuoni
pare un rombo di cannoni
È in arrivo primavera
nube grigia e nube nera
fanno intanto temporale
s'accapiglian mentre il sole
cuculeggia con le viole
Il maltempo la ghermisce
e l'inverno non finisce
per lo meno fino a quando
le sue forze cederanno
Elio è un poco intimorito
ma uscirà ringalluzzito
e una spinta gli darà
per brillare in libertà
Losco inverno
grandinando
mostra i muscoli
imprecando,
ma si sente ch'è in affanno
Toglie i petali dai fiori
ruba ahimè pure gli odori
vento e acqua a catinelle
sciupan tutte le corolle
Qui c'è voglia di tepore
vieni vieni fata Flora
tanta gente già ti adora
con un tocco di bacchetta
al vegliardo metti fretta!




In risposta a: del
Arrangiamento di sonia su...Gianni Rodari
AUTORE: Libera
email: -

10/3/2024 - 9:14

Viva la primavera
che viaggia liberamente
di frontiera in frontiera
senza passaporto
senza lasciapassare
senza la paura
di non ritornare
con un seguito di primule
mughetti e ciclamini
che attraversano i confini
cambiano nome come
passeggeri clandestini
esplode la margherita
simbolo di rinascita
di diritto alla vita
Tutti i fiori del mondo
sono fratelli
e sono incommensurabilmente
tutti belli!




In risposta a: del
solo by claudio
AUTORE: fede
email: -

6/3/2024 - 22:19

Non so chi sia,l'uomo con te
Nel sogno parlava dentro a quel bar
Piangevi già pensando a me
Stamani son ore di nostalgia

Non fuggire dal domani mai
Fa la scelta oggi ,quella giusta
E sul banco fra caffè e la mano
Già son prontoa respirar l'addio

Sento la scia ,profumo di te
Che il vuoto lasciava dentro di me
No ,non lasciare mai,quel sogno per me
È la tua vita in fondo or va da lui

Ma non scendere a patti mai
Cerca solo di volerti bene
E fra i suoni di quel palco e scene
Io piangevo se pur dentro me

Muore un giorno perché senza te
Col pensiero trasformato in tuono
Te ne andavi insieme a quel volo
Senza prose e ne ipocrisie

E laggiù tu dove sei
Se ogni tanto penserai
Che son qui rimasto solo
E chissà se quando vuoi
Con la chiave che tu hai
Tornerai indietro


Molto spesso canto i nostri brani
Quelli scritti a quattro mani al piano
Lei sorride verso me guardando e siede
Che le suoni per amor di lei

Ma un amore resta sempre vivo
Se col pensiero sento il tuo profumo
Non sa delle notti bianche né del progetto
Perché quel giorno te ne andasti via

E laggiù tu dove stai
Tu sei sola e pensi a noi
O mai ti sei voltata indietro
E laggiù gli amici tuoi
Son sinceri o falsi dei
E quel vuoto tu lo hai li

O tornerai indietro
E se lo vuoi davvero
Il sogno continuerà...........


O canterò solo
E scriverò solo
Ds solo per Te Vivrò




In risposta a: del
Eolo
AUTORE: Sonia
email: -

29/2/2024 - 7:58

Eccolo
Come una furia scatenata
è arrivato il vento
a riportare tormento
alle marine
Prima con le piogge
che hanno colpito
la montagna
con smottanento
frane piene slavine
e poi la campagna
allagata impolpata...
e infine se ne andrà
lasciando le rovine
dietro di se'
Noi ottusamente
a chiederci perche'
ancora una volta,
a leccarci le ferite
non ancora guarite
delle scorse sfuriate
Ignorare i lamenti
i segnali evidenti
che la Natura tartassata
ci manda accorata
è quello che
sappiamo fare
dopo la disperazione:
riparare
goffamente
e rimediare




In risposta a: del
il mare tra di noi
AUTORE: fede
email: -

29/2/2024 - 6:07

Non cercherò una scusa
Se la mia strada
È un altra già
Qualcosa ormai è cambiato
E quella luna
Viene e va
Qui cambierà la scena
Domani me ne andrò

Son foglia dentro al vento
Che non si ferma
e volera'
Via da giorni ormai già vuoti
Qui la mia vita
Se ne va
C'è l'aereo che mi aspetta
Per la meta si vedrà

Porto soltanto
La mia voce con me
Ed un immagine di te
Foto in frammenti
Amici e poi

E se domani
Il mio eco da qui
Svelasse al mare
Dove sto'
A quelle sirene
Tendero'
Le mani


Darò ai miei viaggi
Ancora
Voci e silenzi
Che tu dai
Quel muro che divide
Lo costruimmo noi
Ma tu comunque sia
Non lasciarti
Andare mai

Lascio soltanto
Una parte di me
Tanti sorrisi
E sguardi che
Tu fammi un cenno
Ma scegli te

Dentro una casa
Che ti parla di me
Anche se il mare
È fra di noi
Lascia un messaggio
Quando vuoi

...ti resta accanto
Il ricordo di me
Cambio la stada
E vita poi
Ma se hai bisogno
Tu lo sai , che
Io la tua strada
Lo so sempre dov'è
Il mare e vento
Tra di noi
Ma dimmi spesso
Come stai
Se lo vorrai




In risposta a: del
Una minuscola rosa e una grande mimosa
AUTORE: Sonia
email: -

20/2/2024 - 10:54

L'amore è amore
senza se e senza ma
Raggiungerlo
è l'aspirazione
più ambita
desiderata
sentita
a cui tende
ogni creatura...
pur essendo una mistura...
Non è un sogno
ma autetico bisogno
Una minuscola rosa
forse troppo ambiziosa
s'è tanto innalzata
perche' innamorata
di una grande mimosa
che ubertosa
luminosa
l'ha inebriata
di un odore
dolciastro
amarognolo
che diffonde
subdolamente
insieme all'amore
e alla fragranza
in una mescolanza
di gioia e di dolore




In risposta a: del
Gioconda in balia dell'onda
AUTORE: Lisa
email: -

17/2/2024 - 16:18

Mi affascina il tramonto
anche quello che riesco a sbirciare
da casa
lontano dal mare
dagli scorci privilegiati
dalla vette delle montagne
dai paesaggi incantati
Sono ancora allibita
meravigliata stupita
dall'alba rosata
che scorgo di primo mattino
ancor sonnecchiosa
un po' sparuta
scarmigliata
curiosa
tra due edifici
che mi stanno davanti
Un ventaglio
di colori raggianti
mi ammalia e poi
sprizza verso il cielo
dove un velo più pacato
di ceruleo grigio
ancora indeciso
promette il sole
Le viole si sono concesse
e i narcisi iniziano
il turnover
le camelie e le azalee
si son lasciate andare
troppo presto
e ora cominciano a flettere
a denudarsi a sfiorire
lentamente
precocemente
inderogabilmente
sempre in bilico
tra fiorire e avvizzire




In risposta a: del
persone
AUTORE: fede
email: -

15/2/2024 - 6:33

È come quando cammini
Nella nebbia dei tuoi sensi
Provi anche a parlare
Ma si è soli fra la gente
Passanti che per te son come acqua
Verso riva ma di un onda troppo alta

Lo spazio tempo da solo
Non trascorre come i sensi
Il tempo passa comunque
Nel silenzio e in ogni gesto
Nel vivere nascosti da se stessi
Quando la buia luce priva i colori
E non vi è suoni


Vivi la tua età
Nella sobrietà
E non mi angoscerei
Se non sei fra quegli eroi
Ogni persona è importante
Dentro al lampo di una vita
Non assomigliare a gli altri
Prova solo ad accetarti
Il passato tu lo hai
Il futuro lo vivrai
Con quella ruga in più
Di saggezza ed armonia
Quel giudizio ti colpisce
Come taglian le parole
Ed incidono l'umore


Ci sono a volte rancori
Acque chete di memoria
A volte formano crepe
O squarci nella pietra
Fiumi, che si son poi ingrossati
Per piogge di mutanti meteo avversi
O secchi, cone fossero deserti


Vivi la tua età
Nell'unicita'
E non mitizzerei
Le persone come dei
Ogni persona ha dentro se
L'intensità della sua vita
Distinguiti da gli altri
Se si muovon come greggi

Vivi la tua età
Con semplicità
Amando cio che sei
Invecchiando più che puoi
L'Essere Eterno verrà un giorno
Tu non perder l'obiettivo
Senza le rughe Persone Nuove




In risposta a: del
L'amore è senza età
AUTORE: Sonia
email: -

13/2/2024 - 10:29

Confesso
senza alcun pudore
d'essermi nuovamente
innamorata
in età avanzata
di un piccolo grande amore
Mi sciolgo come neve al sole
mi mancan le parole
per esprimere
la profonda emozione
che mi trasmette
questo esserino
È un tenero pulcino
Un orsacchiotto
Un coniglietto
Un cucciolo adorato
che ama il contatto
col babbo...
con la mamma
anzi con la poppa,
quella birba,
che fatica
a far la nanna!




In risposta a: del
Al mio nipotino (di un solo mese e mezzo)
AUTORE: Sonia
email: -

4/2/2024 - 14:40

Carissimo Libero
sei diventato un arpista provetto
sai pizzicare le corde del cuore
sai farle vibrare...
in perfetto accordo,
in completa sintonia.
Sei una dolce melodia
una soave armonia
una palpitante sinfonia
che sprigiona
amorevoli sensazioni:
la pelle di velluto
il profumo che rapisce
il calore che intenerisce.
Sei un amoroso contributo
un serbatoio, un contenuto
di profonde emozioni
di sorprese e di stupore:
un autentico
concentrato
d'Amore!




In risposta a: del
i colori dei pensieri 24
AUTORE: fede
email: -

10/1/2024 - 9:41

Se lui si perde in quei sogni o si ammali
L'angoscia cresce e più di lui
E sa raggiungerti come temporali
Ma una madre coraggiosa Sei
E la ragazza d'Est Europa non dimenticherà
I suoni di quei tuoni e le sirene udite
In città
Dall'altra parte c'è qualcuno che ha tradito
E tu inerme venisti qui da noi
Stai ad occhi aperti ogni sera guardi fuori
Ed hai paura solo per lui
Suonano alla porta vedi buio il luna park
Ma è soltanto un incubo di quando vivevi laggiù
Tu, ci credevi nell'Uomo
Ma l'uomo è il peggiore che c'è

Aprirai tutte le porte per rifarti una vita
Sei fuggita dalla morte per tuo figlio si lo so
Ricordi i tuoi parenti e quei campi color oro
I girasoli nei tramonti e le terre con il grano
Cresceva già l'Oriente in un futuro occidentale
Ma tu eri già inseguita da un presente che fa male
Or vedi già da un po' quei colori dei pensieri
E non hai alcuna fretta ma so già che te ne andrai

Nella tua terra han già visto qualche guerra
Quelle milizie che fuggivano
E con tuo figlio abiterai nella campagna
Riabbracciando chi tu sai
Nessuno più ti insegue né guerre né nostalgia
Sui campi senza fine della periferia
Tu,che cercavi il futuro
E trovasti per tutti perché
Dall'altra parte adesso fanno inverno campi spenti
Non leggerai notizie come sabbia sotto i denti
Nei colori di una pizza colorata arcobaleno
Quando un giorno se per caso forse ci rincontreremo
Se vorrai




In risposta a: del
Melanconia
AUTORE: Serenella
email: -

7/1/2024 - 21:07

Bussa la pioggia ai vetri, picchierella
Si interrompe ricomincia tamburella
Le gocce si trasformano in lacrimoni
se le nuvole diventan nuvoloni
L'aria è nebbiosa umidiccia piovigginosa
scoraggia a uscire
e l'atmosfera si fa sempre più uggiosa.
C'è un clima di resa
all'interno delle nostre abitazioni
Passate le feste si smorzano le emozioni
si spenge la sorpresa
L'abete con una certa insistenza
mi fa capire che è stanco
nella sua ultima intermittenza
È ora di rassegnarmi, di capitolare
vorrebbe confortarmi ma sta male
Lo guardo anzi l'ammiro
e non mi decido a spogliarlo
di quella luce
a depredarlo delle
sue decorazioni
Niente mi consola
Sarà perche' son sola
ma quegli ornamenti
m'han fatto tanta compagnia
Anche i Re Magi vanno via
Sono ormai giunti al villaggio
dopo un lungo viaggio
con grande devozione
Si ritirano in buon ordine
fino alla prossima apparizione.




In risposta a: del
Ultima notte di magia
AUTORE: Susi
email: -

4/1/2024 - 21:01

Quando il gelo si avvicina
ogni anno, poverina,
una tenera vecchina
con le toppe ai mutandoni
i rammendi ai calzettoni
le ciabatte mezze rotte,
si fa viva a mezzanotte.
Annodata ha la pezzola
mentre vola tutta sola
confortata dallo scialle
che le scende sulle spalle.
Vola vola su nel cielo
con la pioggia o col sereno
di regali ha il sacco pieno
Cerca tutti i bimbi buoni
per sorprenderli coi doni
L'entusiasmo non le manca
ma ogni anno è un po' più stanca
e perciò cari bambini
se non scende dai camini
attendete che vi lasci
i pacchetti presso i letti
Voi offritele i biscotti
un po' di latte e una fascina
che si possa riscaldare...
la simpatica nonnina.




In risposta a: del
ed ogni giorno............
AUTORE: fede
email: -

3/1/2024 - 5:25

Guardo quegli occhi
Chiari
Come diamanti
Senza imperfezione
Quel petali di rosa
Avvolgere
L'anima che è in te
Fra tanti dipinti
Affreschi
Cento campane
Negli orizzonti
Che suonano di già
E tra quei tanti
Fiori
Sboccio
e bacio te

Io e quei profumi
Dentro ai giorni
Senza fiato
C'è il visto
E passaporti
Di un passato
In gioia e nostalgia
Ho attraversato
Un luogo desolato
Di memorie prive
Di ogni ansietà
Al fianco d'una Donna
E la mia fantasia

Io senza tante scuse
Scene
Ma recitar solo me
Stesso
Un sogno nel cassetto
Per non perdere
I sapori
Come i tuoi
Ho seminato
Delle scie
Che solcano
Lasciando
Al cielo
Quel senso
Di continuità
E lacrime
Ogni tanto
Sul tuo petto
E lo sai
Che noi ,fra noi

C'è amore ,ogni giorno fra noi
E un figlio che già cresce
C'è vita, ogni giorni e lo sai
E di più
Mai un obiettivo solo
Se ci sarà la neve
Si scioglierà
Un dolore
Nascerà,un fiore,vedrai

Ed ogni giorno
Sarà festa
Con quel poco
Che abbiamo
Siamo io e te
Insieme a Lui
La ricchezza
Di una vita
Ecco perché
Batte
Il cuore
E il tempo
Non fa male
E che ci fa
Sognare
E rialzarsi su
E ci facciamo
Onore
E forza
Sempre più

È solo amando che noi
A lui faremo onore
Che cresce sempre più

Ad libitum...........




In risposta a: del
Come una bolla di sapone
AUTORE: Sonia
email: -

30/12/2023 - 16:50

Da qualche giorno
pesco nel mio archivio personale
i ricordi gratificanti del Natale
Di grigi ce ne sono pochi, in verità,
li devo cestinare? Sonia ancora non lo sa!
Ho scelto i migliori
da destinare al domani
al futuro incombente
quando la necessità di ricordare
si farà più urgente
e dovrà lottare coi capricci dell'età
coll'irrefrenabile scorrere del tempo
che fa vacillare la memoria
Ogni flash saltella, avanza, indietreggia
come una scheggia dentro la mia storia
Inevitabile ironia della sorte
che seduce delude invita
e poi s'inchina troppe volte
Il tappo sta ormai per esplodere
i calici son pronti per brindare
l'effervescenza dello spumante
li fa vibrare
Il cuore comincia a palpitare
La mente a vagheggiare
Si scandiscono i secondi alla rovescia...
Il tappo è saltato all'urlo dei presenti
la schiuma fuoriesce vaporosa
titinna liquorosa dentro i flut
che si lambiscono agli auguri
La musica, l'allegria, i fuochi artificiali
La baldoria è contagiosa
Fatue scintille di gloria
volano con gli auspici tradizionali
Si riparte, ricomincia la vita
La fiducia si fa più ardita
L'anima spiumaccia le ali intorpidite
e poi volteggia libera tra le speranze inturgidite!




In risposta a: del
ascoltarti nel nostro racconto
AUTORE: fede
email: -

27/12/2023 - 22:12

Leggo un libro dentro al letto
Non ricordo una parola
È il pensiero
Che tradisce la memoria
C'è la folla nella strada
Un rumore della voce
Affacciarmi
Per gridare al vento anch'io
Quelle scelte
Ma son sola fra la gente

Ho salito quelle scale
Mille volte con dolore
Il pensiero
Che mi segue dal portone
Poi guardare il pavimento
Negli oggetti si nasconde
Il regalo fermo adesso
..sul comò
Senza sguardi
Vivo solo di ricordi

Risvegli profumo che più non c'è
Il fondo, profondo come il rimpianto
Risvegli di sale dentro un caffè
Il miele più amaro forse del fiele
Son stanca del suono
Della voce se parlo
S'un letto disfato
C'è un corpo di gesso
Se ti penso adesso
Nelle mie notti
Perse nel deserto

Di sguardi fatti per incontrarsi
Se torni

Ci son porte senza uscita
Come giorni senza fiato
Il futuro nasce solo dal passato
E se con il mio presente
Ti ho tradito e non capito
Ora so quale vuoto c'è fra noi
Dei risvegli
Dentro l'alba soli al mare

Gli sguardi già cechi senza di te
L'immenso respirare insieme un abbraccio
Risvegli con quel profumo che hai
Ricordo di un albero senza più fronde

Mi manca ascoltarti
Nel nostro racconto
Del nostro rispetto
Alla base di tutto
E dirtelo adesso
Come l'amore vero
È trovarsi
Negli sguardi senza possesso
E dirti mi manchi




In risposta a: del
Natale 2023...15 dicembre..
AUTORE: Sonia
email: -

16/12/2023 - 6:42

Quest'anno la Cometa, caso strano,
ha rallentato in quel di San Giuliano
poi ha virato in direzione di Livorno
è scivolata...
e come per magia dal quel giorno
son passati nove mesi, una lunga attesa.
Ma finalmente, oggi, ecco la sorpresa!
Nel mio presepe c'è una grossa novità:
la Sacra Famiglia, la Natività,
s'è arricchita d'una tenera unità
e adesso i neonati sono due:
il Bambinello, che è stato sempre con noi
e il piccolo Libero, che d'ora in poi
sarà parte integrante della nostra famiglia.
Più lo guardo più mi commuovo: che meraviglia!
Insieme agli angeli intorno alla capanna
c'è Nicola il suo papà, e Chiara la sua mamma.
Oltre ai bisnonni a cantar la ninna nanna
ci sono i nonni e gli zii che alitano amore
tutti frementi e colmi di stupore.
Vorrebbe ognuno accarezzare il piccolino
la sua pelle rosea e vellutata
quell'esserino...
gracile, quel batuffolo di tenerezza
farebbero a gara per fargli una carezza
Nonno Leonardo se lo cullerebbe
dolcemente tra le braccia
riesco a vederne l'emozione sulla faccia
radiosa di immensa soddisfazione
Caro Libero
hai reso questo Natale
un evento davvero speciale
Nessuno di noi avrebbe immaginato
di trascorrere le feste natalizie
con un amorevole neonato
Che tu sia il benvenuto piccolo tesoro
anche noi ti cantiamo in coro
"Tanti, tantissimi auguri
per oggi domani e anni futuri!".




In risposta a: del
Dedica ad una madre
AUTORE: Enrica Maggi
email: [protetta]

11/12/2023 - 17:32

Ritorno alla vita in un pomeriggio fresco di settembre.
Rotondità desiderate, assolute certezze,
l'incanto del battito forte e vigoroso ti accompagna.
La madre che già sei stata in un tempo buio che mai è cessato, torna a sorridere e a sperare.
I tuoi occhi stanchi ma sereni, e un poco velati da un timore sempre acceso sotto la brace, comunque vivono.
Ti sei ricordata che respirare, anche se in un modo tutto tuo, e in due terre distanti,
è giusto.
Esplosione di bellezza, profumo d'innocenza, cuore azzurro al centro di un disegno che non è compreso da tutti.
Un angelo in terra per accarezzare la vita imminente e preziosa,
un'unione sperata e non concessa,
tutto si allinea in un cammino di amore e ricordo, di pianto e dolore, di sogni e realtà.
Ti auguro la possibilità di un bacio, di un rimprovero, di un compleanno, di un regalo, di un pianto, di un sogno,
la possibilità di tutto ciò che ora potrà essere e che un giorno non fu.




In risposta a: del
Nebbia
AUTORE: Miranda
email: -

7/12/2023 - 10:35

C'è aria di mistero stamattina
una strana atmosfera
Gocce penzolanti
a forma di perla o di pera
restano in equilibrio precario
sui fili, sui rami
Stamani l'aria è ovattata
le luci dei lampioni son soffuse
Più che un velo di caligine
sembra una coltre
umida e appiccicosa
che fa rabbrividir qualunque cosa
Le ali dei pennuti irrigidite
scoraggiano a volare
le anime dal freddo intorpidite
implorano a restare
nel tepore, nell'agio
di un giaciglio pur che sia
Intanto l'alba avanza, incalza
è ora d'andar via
Le auto lentamente si mettono in moto
guidate da automi
ch'han lasciato il cuore
nel delizioso tepore
della notte ormai finita
per affidarla al giorno che
inesorabilmente
richiama alla vita.




In risposta a: del
Donna
AUTORE: fede
email: -

6/12/2023 - 9:37

Donna stanca dentro la pelle
Tutto tiene su quelle spalle
Donna foglia senza l'inverno
Perché ha quel calore dentro
Donna mani come le fate
Scioglie nodi dimenticati
Quegli ostacoli alti fuori
Li sorvola se sono muri
Donna vento senza confini
Quando taglia sa ricucire
Se è in pericolo la sua sorte
Sa ferirsi ma sa guarire
Donna che non invecchiera'
Ha quel volto senza un età
Ama la testa non solo il corpo
Resta pulita dentro lo sporco
Donna pianta che crescerà
Grazie alla linfa camminera'
Senza patto ne compromesso
Nel suo respiro c'è il suo perdono
Donna tende sempre una mano
A chi sta male nel quotidiano
Sogna il buio solo a colori
Come la lava da quei vulcani
Donna sfoglia il diario perso
Solo l 'Iris ha quell'odore
Come sbaglia sa allontanare
Per poi rinascere come un fiore
Donna foglio senza l'inchiostro
Ma quel bianco lo sa riempire
Ama il tempo che da risposte
E sa aspettare per quanto è forte
Donna lampo senza quei tuoni
Ama la musica e quei suoi suoni
Solo l' alba ha i suoi mattini
Donna gioca coi suoi bambini
Donna che vive e mai a metà
Forse un giorno ti incontrerà
Dentro al cuore di chi vorrà
Donna l'Iris che rifiorira'




In risposta a: del
Faida di comune
AUTORE: Innominabile
email: -

4/12/2023 - 12:39

Giosuè Carducci


Manda a Cuosa in val di Serchio,
Pisa manda ambasciatori:
Del comun di santa Zita
Ivi aspettano i signori.

Ecco vien Bonturo Dati,
Mastro in far baratterie:
Ecco Cino ed ecco Pecchio,
Che spazzarono le vie:

Ecco il Feccia ed ecco il Truglia,
Detti ancor bocche di luccio:
Il miglior di tutti è Nello,
Merciaiuol popolaruccio.

Tutti a nuovo in bell’arnese,
Co ’l mazzocchio e con la spada:
Il fruscìo de le lor séteEmpie tutta la contrada.

Il fruscìo de le lor séte
Chiama il popolo a raccolta:
Gran dispregio han su le ciglia:
Parlan tutti in una volta.

Ma Banduccio di Buonconte,
Grave d’anni e più di gloria
(Tre ferite ebbe di punta,
Due di mazza a la Meloria),

Stando a capo de i pisani,
Come vecchio e maggior deve,
Fatto pria cenno d’onore,
Così disse onesto e breve:

– Vincitori sì, ma stanchi
Di contese e cristiani,
Noi veniamo a segnar pace
Co’ lucchesi, noi pisani.

Render Buti, Avane, Asciano,
Prometteste: or ce li date.
E viviam, fratelli, in pace,
Se viviamo in libertate. –

Qui Bonturo si fa innanzi
Tra i lucchesi ambasciatori
Di tre passi, e parla adorno
Con retorici colori.

– Bel castello è Avane, e corte
Fu de i re d’Italia un giorno.
Vi si sente a mezza notte
Pe’ querceti un suon di corno.

Vi si sente a mezza notte
La real caccia stormire,
Dietro ad una lepre nera
Un caval nero annitrire.

Perché Astolfo longobardo
D’una lepre ebbe contesa
Con l’abate Sighinulfo,
Qual de’ due l’avesse presa:

Onde il re venuto in ira
Trasse in faccia al santo abate
Una mazza, e tutte gli ebbe
Le mascelle sgretolate.

Gran ricordi, e, come a seggio
Di marchese, a Lucca grati.
Pure Avane ed i suoi boschi
Noi vogliam che vi sian dati.

Brutto borgo è Buti: a valle
Tra le rocce grige e ignude
Il Riomagno brontolando
Va di Bientina al palude.

Ma su alto oh come belli
D’ubertà ridono i clivi,
Ma su alto oh come lieti
Ne l’april svarian gli ulivi!

Bacchian li uomini le rame,
Le fanciulle fan corona,
E di canti la collina
E di canti il pian risona,

Mentre pregni d’abondanza
Ispumeggiano i frantoi
Scricchiolando. Il ricco Buti
Noi cediam, pisani, a voi.

Ma d’Asciano in van pensate:
Quando a voi lo conquistammo,
Su le torri del castello
Quattro specchi ci murammo,

A ciò che le vostre donne,
Quando uscite a dameggiare,
Negli specchi dei lucchesi
Le si possan vagheggiare. –

E qui surse tra i lucchesi
Uno sconcio suon di risa.
A i pugnali sotto i panni
Miser mano quei di Pisa.

Ma Banduccio di Buonconte
Con un cenno di comando
Frenò l’ire, e, su i lucchesi
Fieramente riguardando,

– Otto giorni – disse, e tese
Contro Lucca avea le mani, –
E vedrete quali specchi
Han le donne de i pisani. –

Sette giorni: e a Pisa, in ponte,
Tra gli albor crepuscolari,

Era accesa una candelaDi sol dodici denari.

Stava presso la candela,
Tremolante nel bagliore,
Co’ pennoni del comune
A cavallo un banditore.

E sonava a più riprese
De la tromba, e urlava forte:
– Viva il popolo di Pisa
A la vita ed a la morte!

Cittadini di palagio,
Mercatanti e buoni artieri;
E voi conti di Maremma
Da i selvatici manieri;

Voi di Corsica visconti,
Voi marchesi de’ confini;
Voi che re siete in Sardegna
Ed in Pisa cittadini;

Voi che in volta dal levante
Mainaste or or la vela:
Pria che arrossi la Verruca
E si spenga la candela,

Fuori porta del Parlascio,
Su, correte arditamente!
Su, su, popolo di Pisa,
Cavalieri e buona gente!

Fuori porta del Parlascio,
Con gran cuore, a lancia e spada!
Uguccion de la Faggiola
Messo ha in punto la masnada.

Tutto ferro l’ampio busto,
Ed il grande capo ignudo,
Sta su ’l grande caval bianco
E imbracciato ha il grande scudo,

Che ben quattro partigiane
Regge, e, come fosser ceci,
De’ lucchesi i verrettoni
Regge infitti a dieci a dieci. –

Così grida il banditore,
E la gente accorre armata.
Va co ’l sole di novembre,
Va la fiera cavalcata.

Va per grige irsute stoppie
Da la brina inargentate,
Va per languidi oliveti,
Va per vigne dispogliate.
Forte odora per le ville
La vendemmia già matura:
Ahi, quest’anno san Martino
Dà la mala svinatura!

O lucchesi, il vostro santo
Non è più, mi par, con voi.
Il pisan cacciasi avanti
Contadini e carri e buoi,

E battendo ed uccidendo
Corre il misero paese;
Fugge innanzi a quella furia,
Fugge il popolo lucchese.

Così giunge a San Friano
La feroce cavalcata.
Lucca dietro le sue torri
Téme l’ultima giornata.

I pisani oltre le mura
Gittan faci e verrettoni.
– Togli su, pantera druda,
Togli su questi bocconi.

Tali specchi, o Lucca bella,
Pisa manda a le tue donne. –
E rizzaron su la porta
Due lunghissime colonne;

E due specchi in vetta in vetta,
Grandi e grossi come bótti,
V’appiccarono: ed intorno
Menan balli e dicon motti.

Ma Tigrin de la Sassetta,
Faccia ed anima cattiva,
Trasse a corsa pe’ capelli
Un lucchese che fuggiva,

E la spada per le reni
Una volta e due gli fisse;
Tinse il dito entro quel sangue,
Su la porta così scrisse:

– Manda a te, Bonturo Dati,
Che i lucchesi hai consigliati,
Da la porta a San Friano
Questo saluto il popolo pisano.




In risposta a: del
Turbinìo
AUTORE: Miranda
email: -

2/12/2023 - 9:25

Ho aperto stamani la finestra
e il vento
con prepotenza s'è catapultato dentro
come sa far con forza un sentimento
suscitato, chissà mai perche'
nel corso della notte,
quando l'inquietitudine fa a botte
col sonno e la stanchezza
Ribolle, e a frotte,
fra realtà e fantasia,
svolazzano i pensieri
che trascinan via
mentre s'intrecciano, si arruffano
tra ricordi e speranze...
balzellando dall'oggi al domani, a ieri
in un vortice di sopiti
e ridestati desideri
per ingarbugliarsi sempre più...
e allora o ti assopisci
e riesci a riposare
o scendi giù
da quell'irto giaciglio
oppure ti inventi un diversivo, un nascondiglio
per placare l'animo indocile, ribelle
sempre assetato e speranzoso di novelle




In risposta a: del
ad altri giorni pensai
AUTORE: fede e valerio poeta
email: -

27/11/2023 - 0:49

E poi quel vento arrivò
Oltre quel fiume e le nuvole
Entrò discreto nella camera
E mi parlò di Te
Ad altri giorni pensai
In cui creavi quadri
La tela giusta per dipingerli
Quanto eri brava sai
Dicevi l'Italia è bellissima
Ma frontiere ci sono oltre noi
Ci sono altre terre da vivere
Paesaggi da brividi
Eri il sole,e curiosi e brillanti gli occhi tuoi
Eri il sale, che dava sapore ai giorni miei
Quelle spiaggie ci vedevano insieme
Viaggiare e far l'amore in armonia
Dicesti fra un poco l'inverno verrà
Peccato
Il vento freddo dell'Est
Entrava negli occhi la polvere
Fece un granello dentro una lacrima
E il treno ripartì
Nessun viaggio più ormai
Il tempo fugge e dimentica
Ma sogna sospeso in quelle immagini
Dipinte in corsa e via
Dicevi è un mestiere fantastico
Scolpisce la roccia e la vita
Che cosa in più posso chiedere
Il paesaggio nel viaggio
Eri il sole,fra le borse e i biglietti nel tassi'
Eri il sale,di alcune lacrime al check-in
L'aereoporto è un ufficio postale
Ti controlla ti timbra e ti manda via
Dicesti fra un po' l'estate verrà e torno
Eri il sole ma sei tramontata via da qui
Eri il sale negli ultimi dipinti fatti lì
Molta vita ormai è paesaggio passato
È tornata più volte primavera
Ma non torna più quella tela con Te
Come allora
Il vento freddo dell'Est
Entrava negli occhi la polvere
Fece un granello di una lacrima
E il treno ripartì
Ad altri giorni pensai

Al mio ricordo per Lei
Che non morirà mai




In risposta a: del
il silenzio della colomba
AUTORE: ....
email: -

23/11/2023 - 3:39

Salutò
Col sorriso e poi mi abbraccio'
E mi disse sorridi
Si voltò
Aprendo la porta ma quando
Tra noi ci fummo capiti
E notai due occhi colpiti
Come il viso segnato dall' angoscia
Lo so mi disse lo so pare solo ieri
Che io ero qua

Io pensai
A quell'ultima cena fra noi
Come era cambiata
Io potrei mi disse potrei fuggir sempre da te
Una storia infinita, disse poi
Unendo il sorriso al pianto
Mi sento sai sbagliata
Lo sai, le voci fanno star male
Ma i giudizi poi......

Lei poi si sfogò un ora e senza pause mai
Ancora una volta si capiva
Che lei fuggiva perché inseguita

La calmai
Restando al suo fianco senza il mostro tra noi, e quelle sue botte
Consigliai,parlando dei fatti
Querelasse quell uomo proprio stanotte
Disse lei,sei proprio un amico
È vero, spezzero' quelle catene
E se io non lo lasciassi stavolta
Non mi perdonerei

Poi la medicai, le dissi
LO SBAGLIO È SOLO LUI
L'angoscia mutava nei minuti
Mi disse non siete tutti uguali

Le lasciai ,il mio letto
E si addormento' come me
Fra frasi sospese,mi svegliai
Su quel vecchio divano che c'è
Di spine e di rose,mi voltai
Mi fece un sorriso da un viso senza più quel pianto

Se puoi mi disse lo sai
Non cambiare mai da come sei

Poi la accompagnai lontana
Dai pugni e viltà
Non la inseguira' mai più nessuno
E non temera' più quel volto d'uomo




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