Nei suoi numerosi articoli sulla storia del territorio, Franco Gabbani ha finora preso come riferimento, personaggi o avvenimenti storici, inquadrandoli nella cornice degli usi e delle norme dell'epoca.
Questa volta prende spunto da situazioni e argomenti curiosi, spigolature come le chiama.
Al di là dei fatti precisi, quello che colpisce particolarmente, è il linguaggio usato nei documenti, non solo formale e involuto, come da sempre ci ha abituato la burocrazia, ma spesso anche di difficile comprensione, esplicitando l'evoluzione continua della lingua e dei termini.
Da qualche tempo che non riesco più a pubblicare quello che ho preparato per la mia sessione settimanale. Avevo preparato un articolo divertente sulla situazione di abbandono in cui versano i nostri paesi (ho preso spunto dalle polemiche sulla stazione di S.Giuliano) ma poi succede sempre qualcosa che colpisce la mia sensibilità e modifica le mie intenzioni.
Metti per caso un pomeriggio noioso con una cosa noiosa da fare come stirare. Un film può rendere tutto meno noioso. un film leggero, una commedia divertente che però può far nascere pensieri...e si sa un pensiero tira l'altro...e si stirano e si (s) piegano anche i pensieri.
Alcune considerazioni molto personali su due fatti accaduti di recente, l'atterraggio di due aerei ultra-leggeri sulla spiaggia del Parco ed una trasmissione televisiva pomeridiana molto particolare. Sembrano molto diverse ma forse qualcosa in comune possono averlo.
Il pane e le rose, l’indispensabile, il minimo vitale insieme alla cultura e alla bellezza...la felicità.
I nostri auguri di Buon Futuro a tutti noi.
Trilussa e Madamadorè , non certo giornalisti di professione ma da tempo gestori di questo spazio, ogni settimana devono trovare uno spunto, uno stimolo, un’occasione per scrivere qualcosa, per dire qualcosa su un fatto di cronaca o di costume. Spesso non è facile trovare l’argomento su cui scrivere, perché questo deve comunque essere stimolante, capace cioè di colpire l’articolista o per la sua efferatezza o per la sua bellezza.
...in bilico tra tutti i miei vorrei non sento più quell'insensata voglia di equilibrio che mi lascia qui sul filo di un rasoio a disegnar capriole che a mezz'aria mai farò (Negramaro)
Abbiamo bisogno di meno persone sulle poltrone e più sui trattori. Questa bellissima frase l’ho letta nel Forum del Giornale ed è da incorniciare. Come si possono spiegare altrimenti la tenacia con cui alcuni personaggi difendono la loro posizione di privilegio anche quando la legge, oltre l’evidenza, indicherebbero altrimenti?
Oggi sono in ferie, sono appena le cinque, mi sveglio e comincio a rigirarmi, nel contempo inizio a rimuginare su tutte le cose che vorrei fare oggi, ma decido che devo dormire ancora...però non ce la faccio, l'emisfero sinistro del mio cervello non mi dà tregua e allora mi “levo”!
Una volta era il partito, il vecchio PCI di Berlinguer, a toccare certi temi cari alla sinistra. Ora questi sono quasi completamente scomparsi dal linguaggio politico e i discorsi che si sentono in giro riguardano le primarie, la segreteria, la decadenza, il patto di stabilità, la tenuta della maggioranza o del Governo di fronte ai continui cambiamenti del quadro parlamentare.
"Se mi guardo attorno non vedo e, soprattutto, non sento niente. Silenzio. Da parte del governo e delle istituzioni, non un atto concreto, un cambiamento...agghiacciante situazione".
Negli anni sessanta mandare un figlio all’università era un grosso impegno per le famiglie normali. La mia faceva fatica ed io per raggranellare qualche soldo per le vacanze estive con qualche amico andavo, la domenica e il giovedì, alle corse in San Rossore. Non andavo a giocare, soldi non ne avevo, ma a vendere i biglietti per la società Alfea che gestiva l’Ippodromo
Sul ponte sventola bandiera bianca...perchè come ha detto qualcuno si può morire da muti comodamente seduti, ma c'è chi sceglie di mettersi in cammino per agire e re-agire...fortuna o danno? Almeno proviamo ad ascoltare, secondo me glielo dobbiamo per almeno 101 motivi.
Pur nelle difficoltà attuali delle famiglie italiane i nostri figli vivono in un relativo benessere. Se sacrifici sono necessari l’ultimo che ne subisce gli effetti è proprio il figlio che rappresenta il nostro futuro, che in cuor nostro speriamo diventi quello che magari noi non siamo potuti essere e faccia quella vita felice che a noi non è toccata. Per motivi economici, per indolenza o per sfortuna o solo perché non ne abbiamo avuto l’occasione.
Il peggior nemico di tutti noi è il menefreghismo e il conformismo, il pensare che non ci sia alternativa, il girare la testa di là e far finta di non vedere, l'essere indifferenti e impermeabili...proseguiamo la riflessione di Trilussa sulla partecipazione, sul prender parte ed esser parte perchè crediamo che questa sia uno degli antidoti ad un pessimismo che paralizza e piano piano ci trasforma.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
(Giorgio Gaberr)
L'ennesimo naufragio nelle acque siciliane allunga il lungo elenco di vittime senza nome ingoiate dal Mediterraneo: migliaia di uomini, donne e bambini morti nella ricerca di un futuro migliore. Secondo Fortress Europe, dal 1994 nel solo canale di Sicilia sono morte oltre 6.200 persone, più della metà (4.790) disperse. Il 2011 è stato l'anno peggiore: tra morti e dispersi, sono scomparse almeno 1.800 persone, 150 al mese, 5 al giorno. ( fonte Repubblica)
In televisione la scorsa settimana è passato un servizio sulla situazione economica che sta vivendo in questo periodo il Portogallo. Situazione che definire tragica si avvicina soltanto alla realtà che stanno vivendo quei disgraziati cittadini. Migliaia di lavoratori che hanno perso il lavoro, pensioni sociali a 200 euro mensili, file interminabili di persone........
Capita che a volte quel che vedi e conosci non ti basta, capita a volte che hai voglia di un mondo a colori, capita a volte che, meno male, hai una botta di fantasia che ti strappa un sorriso, che ti fa tornare bambina e ti colora il mondo. Capita che a volte la fantasia è sinonimo di coraggio e di libertà anche di pensiero, capita a volte che la fantasia ti permette di immaginare cose che non ci sono e il coraggio può farle apparire.
Leggiamo sui giornali che l’Italia è sprofondata anche nella classifica delle nazioni più felici al mondo, statistica riferita al periodo 2010-2012. Ha perso ben 17 posizioni ed è ormai solo 45/esima secondo una classifica stilata dal Palazzo di Vetro in previsione della prossima Assemblea Generale dell’ONU.
Ai primi posti paesi del Nord: Danimarca, Norvegia, Svizzera, Olanda e Svezia.
Sabato mattina mi arriva questa mail da Lara, sento la sua apprensione mentre leggo, le sue parole accorate...lo so che ne abbiamo già parlato, lo so che la questione è complicata, ma le domande ci sono tutte...Siamo ancora nel medioevo e non ce ne siamo accorti? perchè la guerra è ancora oggi considerata una soluzione giusta? Davvero parlare di pace è puro esercizio di poesia?
Non è che la destinazione Olanda mi avesse particolarmente affascinato. In fin dei conti un semplice e piccolo paese europeo, con una lingua praticamente incomprensibile, con un cibo non particolarmente interessante, con i soliti scontati mulini a vento e le grandi dighe per difendersi dall'aggressione del Mare del Nord il cui livello supera di alcuni metri quello del suolo olandese.
“Prima le donne e i bambini” non era una conseutudine cavalleresca? La mutazione moderna pare l'abbia trasformata in un imperativo di morte...le donne e i bambini, il futuro...E’ sconcertante che il mondo intero sia rimasto fermo a guardare la morte di 7.000 bambini e la fuga di un milione di loro...
...Ma bella più di tutte l' isola non trovata...
....appare, a volte, avvolta di foschia,
magica e bella,
ma se il pilota avanza su mari misteriosi
è già volata via,
tingendosi d'azzurro,
color di lontananza...
(L'isola non trovata di F.Guccini)
Per caso sono seduta al bar davanti alle Terme a San Giuliano e mi bevo un caffè, quando esce di casa Ovidio, lo chiamo, ci salutiamo e mi dice che potrei proseguire in questo racconto Del perchè vale la pena viverci. Ovviamente dico si, ma...
Anche Trilussa ha voluto partecipare a questo gioco del "perchè vale la pena viverci" ma ha voluto estendere la sua analisi a tutto il territorio perchè accanto a molte bellezze ci sono anche alcune zone d'ombra che vanno rimarcate. Perchè l'idea dello sviluppo non è una certezza e anche quando lo sembra va comunque sempre messa in dubbio.