Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
L’inizio non l’ho capito tanto bene, ma credo che sia successo cosi:
“Noooo! Attentaaa!”
“zac!”
“No amore mio, no! Come sarà la mia vita senza te? Cosa rosicchierò a fare caci e panni da solo in questa grande casa? No, ti seguirò e seguirò la tua sorte!”
“zac!”
Il seguito invece è proprio così:
“Mi spiace, ma due di meno a combinarmi danni. Avevano cibo e riparo in abbondanza fuori senza venirmi in casa, mi spiace, ma ognuno al posto suo.”
E mentre mi dolgo della duplice “cattura” mi viene in mente la goliardica battuta ormai persasi nel gergo moderno, come persa si è la gioia della conquista dell’equivalente:
“Chi per la topa muor vissuto è assai!”
Non vi scandalizzate, non faccio altro che narrare un fatto appena appena successo!