Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
Riceviamo e pubblichiamo materiale di archivio.
Cosa è il Patriarcato se volessimo spiegarlo a delle bambine speranza di un Futuro migliore.
Premessa: in Italia noi donne siamo un po' più del 50% della popolazione gli uomini sono un po' meno del 50%.
Indizi di patriarcato
L’Italia viene chiamata la nostra Patria (cioè il luogo dei padri; e noi donne?) si dovrebbe chiamare la Nazione Italiana.
L'inno di tutta la Nazione è "Fratelli d'Italia"(e le sorelle cosa dovrebbero cantare?) ce ne siamo accorte?
Persino la Costituzione comincia con "I cittadini sono uguali...."tutto al maschile.
Il nostro cognome (nella maggior parte dei casi) è quello di nostro padre e non quello di nostra madre unica e certa origine . Partoriamo figlie/i che porteranno un cognome non nostro.
La religione più diffusa in Italia è il cristianesimo (Cristo è un maschio) .11 cristianesimo ritiene che il mondo sia stato creato da un maschio (Dio
padre creatore del cielo e della terra............ ) La Madonna è una umana
creata da Dio padre creatore maschio. Nel patriarcato è così: i maschi pensano di essere tutto loro, che sia tutto maschile, anche Dio. Ci abbiamo mai pensato?
La modulistica pubblica (con poche eccezioni ) comincia con " Il sottoscritto...." Se ci fosse scritto " La sottoscritta..." gli uomini si arrabbierebbero, noi invece nemmeno ce ne accorgiamo:
il Patriarcato a lungo andare ci rende cieche. In altre nazioni non è così-In alcune è anche peggio.
Per salutare un gruppo di sei dorme e due uomini si dice " Benvenuti a tutti" come se fossero otto uomini ( nel Patriarcato le donne non contano e non se ne accorgono). In altre lingue non è così.
Se chiamiamo Assessora un assessore uomo questo si offende, se chiamiamo Assessore una assessora donna nemmeno se ne accorge (Il Patriarcato a lungo andare rende sorde/i). In altre nazioni non è così.
Tutta la segnaletica, tutti i cartelli tutte le indicazioni con figure umane ignorano l'esistenza di noi donne. (Zone pedonali, semafori, piste ciclabili, ospedali, uscite di sicurezza...) rappresentano sempre e solo un uomo (tranne per i gabinetti).
Il risultato del Patriarcato sulle nostre menti è che non ce ne accorgiamo e se ce lo fanno notare magari diciamo anche che non è importante, che esistono ben altri problemi. Fa bene alle bambine fin da piccole dover seguire le immagini maschili, non essere rappresentate se non dal maschile?
Siamo dovute arrivare al 2008 perché la civile Svezia si rendesse conto di questo problema. Il governo allora ha deciso che d'ora i poi i cartelli non saranno più sessisti ma rappresenteranno donne e uomini. E qui da noi?
Il Patriarcato crea e gestisce anche il nostro consenso; senza il consenso di noi donne il patriarcato non godrebbe e non godrà più di così buona salute. Convincerci che anche i cambiamenti che non costano denaro (come il linguaggio) non sono importanti è perpetuare il nostro consenso.
Il Patriarcato tenta di renderci sorde cieche e mute e in parte ci riesce.
Ma noi da ora guardiamo tutto nella Città: i cartelli, i giornali, le insegne...con attenzione anche nei dettagli. La potremo scoprire più " talebama " di quanto supponiamo……forza bambine.
Intervento di Matilde Baroni letto in un incontro sul Patriarcato tenutosi nel 2008 presso la Casa della Donna di Pisa
foto presa dalla rete