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Nella prestigiosa Sala Gronchi del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, il 20 ottobre alle ore 16, avrà luogo la cerimonia di premiazione della dodicesima edizione del concorso artistico-letterario "Area Protetta", organizzato da MdS Editore, Associazione La Voce del Serchio e Unicoop Firenze Sezione Soci Valdiserchio-Versilia.

Comune di Vecchiano
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di Stefania Magagna
Presidente Filarmonica Senofonte Prato
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Comune di Vecchiano
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leggo sulla testata online Pisa today che si è verificato .....
. . . che sei amico curioso, chiedi all'amico del .....
. . . dicci ndove, il come ed il perché la minoranza .....
. . . anche oggi, pardon ieri, s'è votato con la .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Di Umberto Mosso
Nessuno si senta escluso

26/8/2024 - 16:22


NESSUNO SI SENTA ESCLUSO

Le polemiche di queste settimane sulla “svolta” di Italia Viva proposta da  Renzi  mi hanno riportato indietro nel tempo. A trentacinque anni fa quando, nell’autunno dell’’89, Occhetto cambiò radicalmente la storia del Pci proponendo un cambiamento che non era solo del nome ma, come sia i favorevoli, sia i contrari avvertirono, sarebbe stato l’avvio di un vero e proprio cambio di partito. 

Non intendo dire che i due avvenimenti siano di eguale portata storica. La decisione di Occhetto si lasciava alle spalle una eredità, positiva o negativa che fosse giudicata, davvero enorme rispetto alla più giovane, anche se intensa, storia di Italia Viva.

E anche i due protagonisti sono persone e politici del tutto differenti tra loro.

Più passionale ed emotivo il primo, con un mite tratto ideologico, più capace il secondo di intrecciare analisi, tattiche e strategie risolutive, non sempre vincenti, ma sicuramente in gran parte giuste, a testimonianza che spesso il mondo non va nel senso migliore.

Un tratto comune il coraggio.   

Vicende politiche diverse, ma la cosa che mi impressiona  è la  reazione negativa di alcuni (ex?) sostenitori di Italia Viva che ho trovato del tutto identiche, nella forma e nei contenuti, alle critiche anche allora così aspre dei contrari della svolta della Bolognina, sia contro Occhetto, sia contro i compagni che si schierarono con lui. 

Anche allora le critiche erano, come oggi, riconducibili a due questioni.

La prima riguardava l’autoritarismo di Occhetto e l’assenza di democrazia nel Pci.

Il Segretario genarale del Pci aveva deciso da solo una svolta così radicale e l’aveva solennizzata, rendendola praticamente irreversibile, con una dichiarazione pubblica in un luogo simbolico della storia del Pci. 

Quale articolo dello Statuto lo autorizzava a farlo? Come aveva potuto infischiarsene così platealmente delle regole della democrazia interna?

Quanta arroganza nell’escludere almeno una consultazione dei prestigiosissimi dirigenti – storici o più recenti – del più grande partito di opposizione! Quanto disprezzo per la sensibilità di oltre un milione di iscritti che, improvvisamente, si sarebbero trovati  irreggimentati burocraticamente in un partito diverso da quello nel quale avevano scelto di militare!

La seconda consisteva in una pessima valutazione di chi si pronunciava a favore di quella svolta. Tutto il filone del tradimento fu declinato in ogni forma e contenuto. 

Dai servi, sciocchi o interessati, di un padrone liquidatore di una storia di quasi settanta anni di lotte, alle accuse di essere diventati il vero e più abbietto nemico di classe. E poi le analisi psicologiche con diagnosi delle tare mentali degli “occhettiani”, il disprezzo per i motivi abbietti della loro scelta che rinnegava quella del 1921 e i vaticini su un futuro di irrilevanza e schiavitù politica.

Occhetto aveva forzato la situazione, ma dopo il primo momento di sconcerto per tutti, o quasi, fu sempre più chiaro che quella svolta era giusta.

Era addirittura in ritardo di una decina d’anni e che se il Segretario generale avesse seguito le vie statutarie probabilmente non se ne sarebbe fatto nulla. O si sarebbe sfilacciata una operazione politica che aveva senso nell’immediatezza degli avvenimenti che stavano sconvolgendo l’Europa

Anche allora in molti chiesero un congresso. Che si fece, ma due anni dopo.

Chi non volle entrare nel Pds se ne andò costituendo Rifondazione comunista. Della quale ricordo soprattutto il ritiro dell’astensione concessa al primo governo Prodi che nel ‘98 cadde per questo.

Dunque la svolta “solitaria” fu discussa e approvata non da un congresso, ma dal Comitato Centrale, l’organismo dirigente ampio, assimilabile all’attuale Assemblea Nazionale convocata per il 28 settembre prossimo.  

Lo ripeto, si tratta di due avvenimenti di ambito e portata politica differente. Tuttavia quello di oggi può costituire una svolta decisiva per cambiare un sistema politico che si rivela ogni giorno sempre più inadeguato. Con alcuni elementi di pericolosità dovuti all’incapacità operativa e alla pessima concezione della democrazia da parte della destra.

A destra assistiamo ad una lotta di FI per riconquistare l’egemonia di quell’area che, nel mare grande del conservatorismo spesso becero, fa galleggiare qualche pallido elemento di liberalismo. Ma il liberalismo, come il socialismo, non è uno e FI lo interpreta da destra.  

Forse, ora che il TP è stato demolito dall’interno e sappiamo da chi, conviene affermare un’anima liberale progressista da far vivere nel centro sinistra. Niente è scritto, tutto è in movimento e i vaticini negativi sono ridicoli. Si tratta di lavorarci. 

Ma quello che mi impressiona è rileggere nei commenti rancorosi di oggi, la stessa acrimonia, il medesimo disprezzo,  le identiche accuse indirizzate in quell’’89  a chi, nel più perfetto disinteresse personale, aveva condiviso autonomamente quella decisione solitaria che individualmente lo aveva escluso. 

Ognuno scelga la strada che gli pare giusta, ma sapendo che siamo tutti parte della stessa storia. Nessuno si senta offeso.

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28/8/2024 - 17:10

AUTORE:
Dispetto

...dirti..proviamo

28/8/2024 - 16:06

AUTORE:
Lettore

...di pubblicare interventi del duo DiBA/DiMa.
Visto che le letture dopo una settimana furono un trentinaio ammallapena fra ambedue entrambi, poi nessuno ci ha più riprovato a pubblicare quegli interventi da tre braccia e una lira.
Credo fermamente se Di Battista e Di Maio prendessero lo spazio del senatore fiorentino qui sulla VdS anche dispetto diventerebbe muto come un totano di 7 grammi.

28/8/2024 - 14:45

AUTORE:
Dispetto

...fa quel che si può caro democratico. D'altra parte il convento passa solo queste notizie. Piacerebbe leggere anche di altri ma non dipende da me. Ho il sospetto che questo avvenga perchè deve passare una certa idea, che io nel mio piccolo mi diletto a confutare senza aspettativa alcuna.

28/8/2024 - 12:26

AUTORE:
Umberto Mosso

Il fatto che molti polemizzino con qualcuno senza averlo letto, o avendolo letto non abbiano capito lo scritto, è cosa nota. Quando, poi, questa pratica è accompagnata dalla vocazione all’insegnamento della storia e di come si debba fare politica, l’effetto umoristico è garantito.
Questa premessa per dire che non è bastata la breve nota pubblicata ieri per ribadire ciò che avevo sottolineato ben due volte, dico due volte, nel post precedente nel quale paragonavo i toni esasperati dei contrari a Renzi, o se preferite ai favorevoli a Marattin (mi scuso per la semplificazione) a quelli di chi nel Pci fu contrario alla svolta della Bolognina e coprì di insulti sia Occhetto, sia quelli che lo sostennero.
Ora leggo, non solo tra i commenti, sempre graditi, ma anche su altri profili fb, ricostruzioni storiche di quella svolta e saggi giudizi di quanto io sia in errore a paragonare la portata politica di due avvenimenti che io stesso avevo, per ben due volte, premesso che fossero imparagonabili.
Non è questo paragone l’oggetto del mio post che, volendo, può essere considerato più un pezzo di costume, sul malcostume, che un pezzo politico e men che meno di riflessione storica.
Per dire che cambiano i tempi, i protagonisti, gli avvenimenti, ma certo malcostume resta. E soprattutto resta la resistenza strenua ad ogni cambiamento che non rientri pari pari nella nostra personale concezione di come debbano andare le cose.
Non sono entrato, né ho intenzione di farlo, nel merito politico e storico di due vicende imparagonabili. Ho rilevato, tuttavia, che anche allora i contrari alla svolta della Bolognina parlarono di tradimento, giravolte e piroette, voltagabbana, poltrone e dubbie paternità. Poi ognuno tragga le conclusioni che vuole sui metodi e le ragioni di reazioni così scomposte. Tutto qui.
Ho capito che alcuni si sono sentiti offesi dall’essere paragonati ai contrari alla svolta di allora. Lo ripeto, non c’è in questo paragone alcuna somiglianza politica, ma solo la stessa acrimonia, irragionevole per me, nel lanciare invettive contro chi si è dichiarato d’accordo con Renzi.
Non posso farci niente se mi sono sentito ripetere le stesse invettive di allora, a volte negli stessi termini, e ripensando a quanto fu duro allora tirare dritto ho voluto testimoniarlo per i resistenti di oggi.
PS: Sciltian Gastaldi, che leggo essere uno scrittore, forse più avvezzo a scrivere che a leggere, mi impartisce una lezione sul suo profilo fb dopo avere capito male il senso e la lettera del mio post.
Anche lui, come altri, ricostruisce la svolta della Bolognina a modo suo parlando di una sorta di preparazione/condivisione precedente che non c’è mai stata. Infatti una delle principali accuse ad Occhetto fu di individualismo e mancanza di democrazia. Io, purtroppo per l’anagrafe e una passata militanza, di quegli avvenimenti sono stato testimone diretto.
Ma non è di questo che volevo e voglio scrivere e forse anche le ricostruzioni storiche sbagliate e le reazioni saccenti fanno parte del fare politica abborracciato dei nostri tempi.

28/8/2024 - 10:26

AUTORE:
Democratico

...ma solo se la redazione si dimenticasse di pubblicare articoli o post su M.Renzi.
D'altronde della Meloni o di Salvini, o di Taiani, o di G.Conte
non se ne parla, e se la VdS ne parlasse certi "alleati" fanno comodo. Nel senso "i nemici del mio "nemico" sono miei amici"
F.Q.docet.

27/8/2024 - 13:11

AUTORE:
Umberto Mosso

In molti commenti al post pubblicato ieri, e anche in alcuni messaggi inviatimi privatamente, ci si riferisce agli avvenimenti del Pci nell'89 per rievocare, ricostruire, motivare nel merito di quei fatti il merito dei fatti di oggi. Soprattutto per concludere che è impossibile fare alcun confronto.
Sono d'accordo che non si possano fare confronti nel merito politico! L'ho scritto per ben due volte nel mio post!
Dunque non è di questo che ho scritto e quei commenti, comunque interessanti, li considero fuori tema. E non ho alcuna intenzione di discutere retrospettivamente della politica del Pci nell'89.
Ho voluto dire che i toni delle reazioni contrarie alla proposta di Renzi li trovo offensivi, acrimoniosi, supponenti, volgari e con scarso o nullo contenuto politico, sia contro Renzi, sia contro chi lo condivide come (sperimentato di persona) lo furono nell'89 quelli contro Occhetto e chi lo condivise. Punto.
Questa mia osservazione, se volete di costume, non ha nulla a che vedere con un giudizio di merito delle questioni politiche di allora o di oggi. Giudizio di merito che, peraltro, ho già espresso in post precedenti che non replico.
Ultima precisazione: non tutti i critici di Renzi sono volgari, qualcuno (raro) non lo è e lo ringrazio.
Uno per tutti il nostro caro amico Alberto Hermanin.

26/8/2024 - 18:52

AUTORE:
Dispetto

...che se il risultato dovesse essere lo stesso, Italia Viva da una parte e Rifondazione Italia Viva dall'altra, sai che passione. E qui si balla su percentuali folli...al ribasso però.
Hasta la victoria siempre comandante Humbertos..