0
AVVERTENZA: In caso di risposta a un articolo già presente nel forum, si invita i lettori ad usare il comando RISPONDI. Usando questo comando la risposta dell'utente ottiene una maggiore visibilità, perchè viene collocata automaticamente in due spazi diversi. Viene inserita infatti 1) nella prima pagina del forum in successione temporale, come tutti gli altri interventi; 2) viene inserita anche nel riquadro dei DIBATTITI IN CORSO, dove gli articoli rimangono un tempo maggiore.
Il primo lettore che risponde a un tema già presente nel forum e adopera il comando RISPONDI attiva automaticamente un dibattito. Il comando RISPONDI consente di sviluppare dibattiti su temi specifici.
AUTORE: Vecchianese
email: -
22/6/2025 - 16:26
Perché questa è finita o finirà a salsa di pomodoro ?
RISPONDI
In risposta a: In Medio Oriente chi è l’aggressore ? del 22/6/2025 - 13:23
2+2=5?
AUTORE: Lettore
email: -
22/6/2025 - 14:23
Direttore: ma un lo avevi visto che era una pistola giocattolo?
Impegato postale: staltra volta chiamo lei caro direttore a far le prove se sputa piscio o proiettili.
...ne con lo stato, ne con le br e quella nzifona finì nel sangue!
Duratela....!
RISPONDI
AUTORE: giovanni galli
email: -
22/6/2025 - 13:23
Chiedo per un amico: chi è l’aggressore e chi è l’aggredito nel conflitto tra Israele e Iran? No perché tutti i nostri politici italiani, europei e occidentali in genere, di qualsiasi colore, si sono riempiti la bocca dicendo che Putin era l’aggressore e hanno riempito di armi l’Ucraina! Con lo stesso metro di giudizio dovrebbero farlo con l’Iran. O sbaglio? La verità è che sono ottant’anni che permettono a Israele di fare il bello e il cattivo tempo in Medio Oriente.
RISPONDI
AUTORE: Bertelli
email: -
16/6/2025 - 16:37
di Serenella Bettin Fatto Quotidiano
Sono abili. Lesti. Felini. Guardinghi. Ti passano accanto che nemmeno te ne accorgi. E spuntano ovunque. Infilano le mani dappertutto. Nelle borse, nelle tracolle, nelle valigie, dentro gli zainetti, perfino nelle tasche dei pantaloni. Alcuni per coprirsi usano un ombrello parasole, altri una cartina da turista. Basta mezzo secondo, con uno scaltro balzo aprono la cerniera dello zaino del malcapitato di turno, infilano dentro la mano, afferrano il portafoglio e scappano. A Venezia i borseggiatori – e soprattutto le borseggiatrici – impazzano. Divisi in clan e famiglie, si fanno la guerra tra di loro e si spartiscono il territorio in maniera quasi scientifica. Chiunque arrivi in Laguna, sa che può entrare con i soldi nel portafogli e può star certo che ne uscirà alleggerito. Se si considera inoltre, che, da quest’anno, il contributo d’accesso in città è di dieci euro a cui poi vanno aggiunti pedaggi, ticket, vaporetti, insalate a 18 euro, ecco, se a tutto questo si sommano anche i borseggi, il salasso è completo. I borseggiatori inoltre sono violenti, prediligono turisti stranieri e anziani, e se qualcuno prova a fermarli il rischio è di finire con un occhio nero per un pugno.
Per non dire poi che adesso prendere una borseggiatrice è veramente complicato. In seguito alla riforma Cartabia – l’ex ministro della Giustizia del governo Draghi – il borseggio può essere denunciato soltanto dalla persona offesa. Vuol dire che se si sorprende una ladra in azione – ossia in flagranza di reato – se la vittima non denuncia, non si può procedere. Sicché la scippatrice colta con le mani nel sacco, rimane libera e dopo due ore la si può ritrovare liberamente sul Ponte di Rialto a rubare di nuovo. Stesse facce. Stessi volti. Stesso modus operandi. Oltre alla formalizzazione della denuncia, chi viene depredato – sempre in base alla riforma Cartabia – deve comparire insieme al presunto ladro al processo per direttissima. L’avvocato difensore dell’accusato, inoltre, può chiedere i termini a difesa, quelli per leggere gli atti, e quindi l’udienza successiva viene rimandata di almeno un mese. Ora, voi ve lo immaginate un turista americano, o francese, o giapponese, venire a Venezia con il desiderio di passare una vacanza romantica, pagare dieci euro di ingresso, e venire pure derubato? Come minimo ha solo voglia di tornarsene a casa. E di sicuro non pensa a rimettere piede in Laguna dopo un mese per l’udienza. E così il borseggiatore o la borseggiatrice rimane libero. Ma la cosa assurda è che a Venezia tutti sanno chi sono gli scippatori. In rete circolano foto, video; le chat su whatsapp dei gruppi dei residenti brulicano ogni giorno di centinaia di segnalazioni. Furti in diretta, scippi, aggressioni, pugni in faccia. Eppure nessuno può fare niente. Nemmeno la polizia locale, tanto che se per caso viene smascherata una borseggiatrice, è proprio lei – e non la vittima! – a cercare riparo e protezione dagli agenti in divisa.
Non solo. A Venezia, nell’isola del Tronchetto, c’è la “Smart control room”, un cervello digitale quasi spaziale, tanto che sembra di essere alla Nasa. Una sorta di “Grande fratello” – “nel massimo rispetto della privacy” si intende – su cui si vede tutto quello che accade in Laguna. Qui vengono riprodotte le immagini di tutte le telecamere che controllano la città. 800 tra Mestre e Venezia.
Dai maxi schermi si vedono perfettamente i lineamenti e i volti delle persone. La polizia sa esattamente e in diretta chi passa in un determinato momento in quella calle, che faccia ha, com’è vestito. Eppure a Venezia sono tutti controllati tranne i borseggiatori. Nei sotterranei del nuovo comando di polizia locale ci sono 7 celle: dei bugigattoli con le porte azzurrine. All’interno una branda, un cuscino e nemmeno una doccia. Celle che il sindaco Luigi Brugnaro aveva “studiato” per ladri e ladre, scippatori e scippatrici, aggressori di ogni specie. Peccato che in queste celle quasi nessuno entri. “Una borseggiatrice con la normativa attuale è veramente difficile che venga arrestata – ammette il vice comandante della polizia locale Gianni Franzoi – anzi, direi quasi impossibile”. Un numero spiega tutto: su 61 borseggiatrici fermate quest’anno, solo due sono state arrestate. Per non parlare di tutte le archiviazioni. Monica Poli – conosciuta in città come “Lady Pickpocket”, una sorta di paladina anti-scippi – ha più volte denunciato persone per furto, aggressioni, atti osceni in luogo pubblico. “Ma il giudice – dice – ha sempre archiviato”.
RISPONDI
AUTORE: Massimo
email: -
12/6/2025 - 23:07
Com'era la storiella che andava raccontando quello bravo che sa tutto ? Diceva " meno male che Sbarra c'è "....Per chi non lo sapesse Sbarra era il segretario generale della Cisl, quello a cui,qualsiasi cosa faceva il governo sul lavoro, andava bene. Certo, oggi è stato nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio...
Meno male che c'era....
RISPONDI
AUTORE: Alberto Baccini
email: -
11/6/2025 - 16:47
.... è tornato ad essere il suo settarismo cioè la incapacità di integrare dentro se stessa altre sensibilità ed altre culture per allargare la base di consenso. Solo Prodi e Renzi ci hanno provato (non del tutto...) e infatti quei due momenti storici hanno coinciso con le uniche vittorie elettorali a livello nazionale. Ma entrambi (sebbene diversissimi) erano due ex democristiani con l'atteggiamento culturale di includere e non di escludere, di aprire porte anziché chiuderle, di costruire (con fatica) ponti sociali e politici e non muri. Oggi c'è un mondo che è stato completamente regalato alla destra, penso al lavoro autonomo, alle professioni (ieri standing ovation alla Meloni all'assemblea dei commercialisti mentre Shlein nemmeno si è fatta vedere), agli operatori del commercio e dei servizi e questo è imperdonabile e autolesionistico. Aggiungo infine il tema della sicurezza che io ritengo un elemento assolutamente di sinistra perché la sua mancanza colpisce soprattutto le categorie più fragili cioè proprio quelle che la sinistra, per sua tradizione, dovrebbe proteggere e tutelare di più. La politica vincente si costruisce sommando e non sottraendo ma con la postura attuale di questa opposizione (referendum incluso) la Meloni governerà in eterno...
RISPONDI
AUTORE: BdB - Estimatore di Sergio Gaetano Cofferati
email: -
9/6/2025 - 22:04
...per ora non si rigira nella tomba, ma potrebbe anche stiantà da ride; si, morì da ridere se ripensa che Lui portò 3.000.000 (3milioni) di persone a Roma a protestare contro il governo e quindi 2.700.000 più del quadriunvirato Schlein, Conte, Bonelli e Fra-Toianni due giorni prima del voto che poi ha decretato la loro povertà di appeal (attrazione) nel voler demolire una buona legge sul lavoro fatta dal governo Renzi/Alfano e continuata dai governi Gentiloni, Draghi, Meloni e certamente dal governo Meloni bis garantito/rafforzato da un'oppo-sizione chi si ostina a 'ndà acculaggietro🤗
RISPONDI
AUTORE: Beppe Calesse
email: -
9/6/2025 - 20:26
.......... farebbe bene a smettela di fà i asini ( rima ), Di Vittorio, Lama, Cofferati, Epifani e anco vell'artri si risvoltolano nella tomba. .......Beppe Calesse
RISPONDI
AUTORE: pierluigi
email: -
22/5/2025 - 12:01
Vorrei ringraziare i ragazzi dell ufficio informatica del comune di San Giuliano Terme che hanno risolto la pratica per il parcheggio a Marina di Vecchiano con competenza e gentilezza
RISPONDI
AUTORE: Bertelli
email: -
15/5/2025 - 21:41
Pensieri, dubbi e parole di Falcone: “Non ho paura di morire, la mia vita vale meno del bottone”
Palermo, 21 giugno 1989. Ci hanno provato a farmi fuori. Non ce l’hanno fatta. Avrebbero ammazzato me, Francesca e la collega Carla Del Ponte che avevo invitato qui all’Addaura. In questa casa sul mare vengo appena posso con mia moglie per fuggire dalla città, per farmi un bagno in santa pace, per godermi la brezza marina, per avere la sensazione di non essere scortato; per mettermi un paio di calzoncini corti e gli zoccoli come possono fare tutti. Ora non potrò farlo più. Stamattina ho sentito gli uomini che mi proteggono gridare: c’era una borsa abbandonata vicino a casa con all’interno due scatole metalliche con 58 candelotti di esplosivo. È stato un agente di polizia a notare quell’oggetto posizionato tra gli scogli. Se non fosse per lui ci avrebbero massacrati tutti. Non c’è più pace nemmeno qui. Ho mandato Francesca a casa, non voglio che sia in pericolo. Io dormo per terra sul pavimento così da essere sempre pronto. Ho anche una revolver a canna corta sempre carica. Si sa mai… meglio averla ma Francesca non deve rischiare nulla. Mi spiace non può più dormire con me. In queste ore ho persino pensato che forse dobbiamo separarci perché il gioco è diventato troppo rischioso, adesso fanno sul serio. Io non ho paura di morire, so che la mia vita vale meno del bottone di una giacca, ma forse non bastano più i poliziotti che mi difendono. Ci sono menti raffinatissime che guidano la mafia, gente che tende a orientare le azioni di Cosa Nostra. Esiste una saldatura tra centri occulti di potere e vertici della mafia. Ora lo posso dire. Lo scrivo qui perché pubblicamente non so quando e se lo potrò affermare: c’è una coincidenza di interessi, non è solo una questione di padrini. Sono certo che inizieranno a dire anche che mi sono organizzato tutto da solo per fare la vittima, per ottenere la nomina di procuratore aggiunto. Il pool, intanto, non c’è più. Resta solo questa fotografia di me, Paolo e Nino alla sua festa, prima di andarsene da Palermo. L’abbiamo convinto a tornare a Firenze perché è sfinito, stanco. Molti credevano che avrei preso io il suo posto e, invece, hanno preferito un altro magistrato, Antonio Meli che ha smembrato il lavoro fatto dal nostro gruppo. Vogliono tornare al passato, alla normalizzazione. Paolo se n’è andato a Marsala e io ormai non riesco più a lavorare a queste condizioni. Tutto quello che sta accadendo è solo per calunniarmi, per mettermi il bastone tra le ruote, per impedirmi di fare con onestà il mio lavoro. Stasera, prima di chiudere gli occhi, di mettere nel cassetto questo taccuino, penso a Ninni, a Beppe, al generale Dalla Chiesa, al capitano Basile, a tutti quelli che non hanno potuto vedere il frutto del loro lavoro ma senza i quali non saremmo mai arrivati a questo traguardo.
“Volevo fare Zorro” di Alex Corlazzoli
RISPONDI
AUTORE: Bertelli
email: -
15/5/2025 - 21:19
Trump e Pepe Mujica, due mondi capovolti: il giorno e la notte
Due mondi abbiamo in cronaca, distanti come il giorno e la notte. Il mondo di Pepe Mujica, l’ex presidente dell’Uruguay che governò per cinque anni in nome della giustizia, dell’onestà, della condivisione del bene comune, compreso quello del suo stipendio, devoluto al 90 per cento ai poveri. E il mondo di Donald Trump, il miliardario sempre affamato di altri miliardi, che governa l’America e il mondo imbracciando armi, dazi, minacce. Che promette la felicità attraverso i consumi e l’identità attraverso il potere. Che odia lo Stato sociale, pensa che Dio premi i devoti con la ricchezza e punisca gli infedeli con la pena della povertà.
L’altroieri Pepe è morto a 89 anni nel suo casolare di tre stanze alla periferia di Montevideo. “Me ne sto andando, il mio corpo è sfinito, il guerriero ha bisogno di riposo”, salutando Lucia, da 49 anni sua moglie, e qualche compagno che aspettava in cortile, dove fiorisce l’ibisco, accanto al vecchio Maggiolino che Pepe ha guidato anche quando era presidente. Diecimila chilometri più in là, nelle stesse ore, The Donald danzava scintillando lungo i saloni dorati, le fontane e gli arcobaleni artificiali di Bin Salman, il sultano di Riad, tra altri maschi miliardari: banchieri, finanzieri, industriali, a firmare accordi strategici da 600 miliardi di dollari, forse mille, forse 3 mila, per armi, petrolio, satelliti, Intelligenza artificiale. Ognuno per ingrassare la propria Golden Age. E parcheggiate là fuori, lungo l’ombra della reggia, cento auto blindate con autisti, scorte, televisioni planetarie.
Pepe Mujica è stato contadino, guerrigliero nelle file marxiste dei Tupamaros, detenuto per 15 anni in isolamento, uscito senza rancore, con parole di pacificazione per l’Uruguay, che lo ha eletto presidente dal 2010 al 2015. Il primo discorso pronunciato al suo insediamento è stato sul diritto alla felicità: “Io devo lottare per migliorare la vita delle persone. Non farlo è immorale”. E contro il suo nemico assoluto, il consumismo: “Veniamo al mondo per tentare di essere felici, perché la vita è corta e non torna. Ma se il nostro tempo lo impieghiamo lavorando e lavorando per consumare cose che durano poco, se ne va la vita. Fate attenzione, le cose non le compriamo con i soldi, ma con il tempo della vita, l’unica cosa che non possiamo comprare”.
Trump è nato miliardario e tutta la sua avventura l’ha misurata in soldi, consumi, conquiste. Con gli stessi ingredienti ha fabbricato il trionfo della sua politica, che procede con le spallate, le minacce, la sfida, lungo la diagonale che divide il mondo in amici e nemici. In furbi e idioti. In paesi che non vogliono sottomettersi al suo volere e ai benemeriti che “vengono a baciarmi il culo”.
Pepe parlava e operava contro un mondo che cresce nella ingiustizia, nella diseguaglianza, nei conflitti, imprigionato dalla religione del denaro che distorce tutto, moltiplicando il numero degli esclusi: “Viviamo in un mondo nel quale si crede che chi trionfa debba possedere tanto denaro, avere privilegi, una casa grande, tanti servitori. Mentre io penso che questo modello vincente sia solo un modo idiota di complicarsi la vita. Penso che chi la passa ad accumulare ricchezze, sia malato come un tossicodipendente, andrebbe curato”. Trump pensa l’esatto contrario, la ricchezza è lo scopo della vita. Bisogna afferrare tutto quello che desideriamo, come il regalo appena incassato dal Qatar, un Boeing 747 da 400 milioni di dollari, con undici bagni dove sedersi comodamente per pisciare in testa al mondo. Specie su quello immaginato da Pepe Mujica, il suo mondo capovolto, al quale aveva dedicato la proposta di legge “delle cinque libertà” – dalla fame, dalla sete, dal dolore, dalla paura, dalla costrizione – coltivata fino all’ultimo, come i fiori rosa che da ieri gli sopravvivono in giardino.
RISPONDI
AUTORE: bagnaiolo, attivista PD
email: -
15/5/2025 - 20:51
C'è del vero in ciò che scrivi, ne convengo. Però parlare di lavoratori degni e indegni, da reintegrare o meno, limitandosi, come mi par di capire, al settore privato è riduttivo. Allarghiamo il discorso al settore pubblico, e allora si che la causa dei lavoratori onesti prende forza. Nel pubblico, se sei un lavoratore indegno, non ti licenziano neanche per sbaglio, nel privato o prima o dopo il fio lo paghi.
La differenza non è poca.
RISPONDI
AUTORE: Democratico
email: -
15/5/2025 - 12:43
Lo Statuto dei lavoratori ( legge 300) fu approvato nel 1970. In quegli anni il mondo del lavoro, esposto al “boom economico” degli anni 50 e 60, con la crescita del lavoro dipendente e delle rispettive rappresentanze sindacali, sollecita la classe politica ad approvare lo Statuto dei Lavoratori. La legge 300 era la giusta riforma per una organizzazione della società italiana e del lavoro dipendente, con contratto di lavoro indeterminato. Come dimenticare le grandi società parastatali (anas, snam,iri, enel, sip…) le società private (fiat, alfa, lancia, Breda, Marelli..) già allora multinazionali, e le società statali( Fs, Autostrade, Alitalia, RAI, …ecc), i trasporti marittimi, la cantieristica navale, e le infrastrutture dei porti.
Con gli anni settanta del 1900, le contestazioni salariali, l’ascesa della Sinistra politica, lo stragismo, il terrorismo… e l’arrivo delle radio e TV private dividono il mondo politico, i sindacati, e la società civile.
Negli anni ottanta e novanta del secolo scorso la società italiana subisce un cambiamento radicale. Tutte queste Aziende sopra citate verranno smembrate, privatizzate, o svendute. Erano gli anni delle ristrutturazioni, dei licenziamenti con incentivi…e delle baby pensioni, nasce il mondo dei “padroncini” dei piccoli trasportatori e dei piccoli imprenditori. Le piccole botteghe familiari e di quartiere scompaiono progressivamente e nascono le grandi aziende della Gdo e relativi contratti orari par time. Le comunicazioni radiofoniche e le televisioni si adeguano alla nuova società in evoluzione.
Negli anni 2000 (2002-2015) si è provato a riformare ciò che non stava a più al passo con i tempi (euro) sia per il mondo salariato, diventato sempre più variegato e con forme contrattuali diversificate, cosi come per le società imprenditoriali, (spa, srl, sas, ecc) dove l’imprenditore padrone verrà sostituito dal manager e dall’amministratore delegato.
Ps: Le medaglie del lavoro salariato hanno il “DIRITTO e il DOVERE". Giusto tutelare il diritto… purtroppo il diritto senza il dovere ci ha costretti a subire l’avanzata degli estremismi e degli imbonitori mediatici. Reintegrare sul lavoro, lavoratori indegni a definirsi “lavoratori” non ha giovato alla causa di quelli onesti.
RISPONDI
In risposta a: Della serie... del 14/5/2025 - 12:59
votare
AUTORE: Piero
email: -
14/5/2025 - 18:11
Speriamo che succeda come per il referendum sulla preferenza unica del 1991. Craxi, e altri, invitarono ad andare al mare. I cittadini andarono a votare.
RISPONDI
In risposta a: Impegniamoci per un futuro migliore del 14/5/2025 - 8:27
Della serie...
AUTORE: Maunvorpiove
email: -
14/5/2025 - 12:59
...le chiacchiere le porta via il vento e le biciclette i livornesi; ma non sempre!
Ai miei tempi, nel secolo scorso, ci fu un tempo di vacche grasse per i lavoratori ma con il tempo si è dimostrato disastroso per tutti.
Non potendo accedere alla cosiddetta stanza dei bottoni di nenniana memoria, il PCI e la cosiddetta cinghia di trasmissione, la CGIL furono accontentati dalle decine di governi DC di Fanfani, Piccoli, Moro, Andreotti& con l'idea disatro del pensionamento anticipato per dare lavoro ai giovani;sic.
Per stare in Europa paritaria avevano ragione i tedeschi; noi lavoriamo 10/20 anni più di voi per accedere alla pensione, fate 2+2 e vi accorgete che fa 5 maanche 7 o 8.
L'italia dopo il fallimento del governo Berlusconi-Salvini-Meloni corse ai ripari con il governo Monti/Fornero ma per alcuni lavoratori è stata una doccia fredda come i tassi argentini cosi vantaggiosi all'apparenza poi furono un disastro per molti giocatori di borsa all'acqua di rosa.
Ora siamo chiamati a disapprovare una legge approvata dal 93% dei dirigenti nazionali PD e dal governo a guida PD (Renzi/Alfano).
Elly Schlein è coerente nella Sua proposta di cancellazione della legge sul lavoro, il cosiddetto Job Actc ed infatti, lei ed il suo mentore Giuseppe Civati lasciarono il Partito Democratico per dar vita a "Possibile" (sulla falsariga del Podemos spagnolo).
Gli immemori l'hanno con La Russa che dice di stare a casa il giorno del voto ed essendo immemori non ricordano i "consigli" di Napolitano, Grasso, Bertinotti ed altri per le stesse "occasioni".
In teoria avrei già deciso per due SI e tre NO come fanno certamente i dirigenti/politici di mia fiducia.
Buon voto a tutti e... nei referendum anche il non voto è considerato pari al voto.
...ma faro come Giuliano, all'ultimo minuto vedrò, "sta in che la batte se restare a cena oppure no".
RISPONDI
AUTORE: Franca
email: -
14/5/2025 - 8:27
Due lavoratori, stessi turni, stesso mare, stessa fatica. Diversi solo nella data di assunzione: uno prima del Jobs Act, l’altro dopo. Entrambi licenziati per aver osato iscriversi al sindacato e aver chiesto diritti. Il primo reintegrato, o meglio: risarcito con 61mila euro dopo cinque anni di processo. Il secondo liquidato con 13mila euro. A far la differenza non è la giustizia, ma la legge che ha svenduto la dignità a colpi di riforme.
Il Jobs Act è stato il grimaldello: ha smontato l’articolo 18 e aperto la strada alla libertà di licenziare. Chi è entrato dopo il 7 marzo 2015 è diventato lavoratore di serie B. Anche quando il sopruso è identico, anche quando la sentenza è unanime. È la giurisprudenza diseguale che inchioda lo Stato alla sua ipocrisia.
Il caso di Rimini, raccontato da Collettiva (13 maggio 2025), è una scheggia di verità: tre pescatori tunisini licenziati perché avevano alzato la testa. Due a tempo indeterminato, uno a termine. Il messaggio dell’azienda era chiaro: chi reclama i diritti, perde il posto. Uno ha dovuto accontentarsi del minimo sindacale, l’altro ha lottato per anni per vedersi riconosciuto il torto. Il terzo, sparito dai radar, resta il fantasma delle tutele evaporate.
L’8 e 9 giugno si voterà anche su questo. Non è una battaglia simbolica: è la possibilità di restituire a tutti lo stesso grado di tutela. Perché il diritto al lavoro, per essere tale, non può dipendere dalla data in cui firmi un contratto. E perché la giustizia, se selettiva, diventa complice del sopruso che dovrebbe correggere.
RISPONDI
AUTORE: Riccardo Maini
email: -
12/5/2025 - 20:20
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DI ACQUE S.P.A.
p.c. Al Sindaco di San Giuliano Terme
Fin da piccolissimi ci hanno insegnato che l'acqua è un bene prezioso perché è alla base di tutte le forme di vita che conosciamo e senza questa preziosa risorsa non avrebbe nemmeno avuto origine la terra.
Poi ci hanno dettato anche alcune regole per non sprecare l'acqua : chiudi i rubinetti mentre ti lavi i denti, quando ti radi, quando ti lavi le mani, quando lavi i piatti, quando ti fai la doccia.
Noi con molta fatica, dobbiamo ammetterlo, ma con tanta buona volontà cerchiamo di mettere in pratica questi suggerimenti.
Poi improvvisamente ti accorgi che tutto quello che hai letto, che hai messo in pratica è tutta una bugia, una presa in giro.
Egregio Presidente di Acque , mi rivolgo, come sempre sommessamente, a Lei per conoscere il suo illustre pensiero su quanto sta accadendo a noi miseri mortali che abitiamo in via delle Camelie a San Giuliano Terme.
In data 28.04.25 un residente ha individuato una perdita d'acqua proveniente da una tubatura che scorre sotto il marciapiede. Immediatamente, da cittadino collaborativo, ha telefonato al numero Verde di Acque per segnalare l'inconveniente. Qualcuno è venuto, mi auguro un tecnico, ha fatto una bella freccia blue con scritto P/A sulla strada ed è velocemente ripartito. Da allora ,ad oggi,12.05.25 nonostante un altro sollecito nulla si è smosso. Quanta acqua potabile è andata persa in 16 giorni?. Il bene prezioso che dobbiamo proteggere che fine ha fatto?.Sembra che a nessuno interessi.
Mi sia concessa una innocente malignità,egregio Direttore se la perdita fosse avvenuta davanti a casa sua, Lei pensa che avrebbe dovuto aspettare 16 giorni per la riparazione?.Avrebbe dovuto mostrare ai suoi vicini l'efficienza della sua organizzazione e certamente in poche ore tutto sarebbe tornato perfettamente efficiente.
Invito il Sindaco di San Giuliano a sollecitare l'intervento di ripristino per evitare questo vergognoso sperpero di un bene così prezioso.
Prima di salurLa, nella speranza di una sua cortese risposta, le vorrei chiedere “chi pagherà l'ingente perdita di acqua che è avvenuta in tutti questi giorni?. La risposta è ovvia come la domanda “NESSUNO “ .
ERRORE E BUGIA.
A pagare saremo sempre noi , con le nostre bollette che aumentano in continuazione, ma la cosa importante è illudere i cittadini dell'efficiente organizzazione di cui Lei è a capo.
Un cordiale saluto.
Riccardo Maini
RISPONDI
In risposta a: Per non dimenticare del 2/5/2025 - 14:57
dimentica
AUTORE: Piero C.
email: -
3/5/2025 - 19:39
Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato un concambio troppo sfavorevole, si sappia che l’hanno fortemente voluto così, al punto che se avessero potuto l’avrebbero ulteriormente preteso più alto (Initile precisare che a questi due eurinomani non interessavano certo gli attivi dei cittadini, ma solo i vincoli esterni e tutto quello che veniva imposto da Bruxelles pur di staccare il biglietto per l’Europa).
Per la cronaca il concambio fu influenzato dall’andamento sul mercato dei cambi della lira che “veleggiava” in quel periodo sulle 1.000 lire/marco, infatti il valore irrevocabile di 1936,27 scaturì proprio dal rapporto con il marco a 989,999 lire e dal concambio marco/euro a 1,95583 (1,95583 X 989,999 = 1936,27), pertanto gli spazi di manovra erano obiettivamente molto limitati se non nulli.
RISPONDI
AUTORE: Romano
email: -
3/5/2025 - 17:42
...v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa ed il no all'euro ed ora ciucciatela Lameloni fino al 2051.
RISPONDI
In risposta a: Oh Franca, oh Franca... del 3/5/2025 - 11:38
X Romano
AUTORE: bat 21
email: -
3/5/2025 - 17:24
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
RISPONDI
AUTORE: Romano
email: -
3/5/2025 - 11:38
...gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza la pagavi 47mila lire e fors'anche più piccininina🥵
RISPONDI
AUTORE: Franca
email: -
2/5/2025 - 14:57
X non dimenticare £1936,27=1€
Grazie a Prodi
RISPONDI
AUTORE: Antonio
email: -
30/4/2025 - 11:09
•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo Gentiloni
Presidente Mattarella
•Governo Conte I
Presidente Mattarella
•Governo Conte II
Presidente Mattarella
•Governo Draghi
Presidente Mattarella
•Governo Meloni
Presidente Mattarella si accorge che i stipendi sono bassi
RISPONDI
AUTORE: Piero
email: -
15/4/2025 - 16:46
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista da bob di Cortina, che era rotolato sulla strada ? Ricordate i vari ministri urlare all'atto terroristico, al sabotaggio dei no pista? Bene, dopo due mesi i carabinieri di Belluno hanno scoperto che non si trattava di dolo ma di imperizia da parte dei costruttori. Il tubo era stato fissato male...costo finale ( destinato a salire ) 118 milioni di euro per 50 praticanti in tutta Italia. C'è da esserne fieri...
RISPONDI
AUTORE: BdB
email: -
10/4/2025 - 0:16
...come minimo si risponde due volte altrimenti diventa "pantunimma" diceva mì pà🤔
bona🙋♂️
RISPONDI