Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
TANTO VA LA GATTA AL LARDO…….
Dal punto di vista politico Elena Bonetti è stata una invenzione di Renzi dalla Leopolda. Non credo ci sia stato nessuno in Italia Viva più appoggiato e promosso di lei. Dunque che abbia avutuo più credito e spazio per esprimersi e realizzare i suoi obbiettivi, politici e personali. E’ stata ministro due volte e la seconda, nel governo Draghi, è stata preferita ad una donna e una politica del calibro di Teresa Bellanova. Bonetti ha finalmente deciso di seguire una sua inclinazione che aveva in animo da tempo, raggiungere Calenda che ritiene essere un leader lucido, coerente, quindi affidabile. L’esatto contrario di quello che è, come tutto insegna. Quindi delle due l’una.
O Bonetti è stata presa dal classico raptus d’amore senile per Calenda, quello che vorrebbe riempire di emozioni giovanili la fatica degli anni. Una cosa legittima e con tratti di eroismo involontario. Ma alla quale non credo. Oppure il gusto della ribalta politica l’ha rapita dopo essere stata gonfiata come una bolla di sapone. Questione di correnti ascensionali.Per carità, Bonetti è stata un ottimo ministro, ma ha potuto esserlo perché Renzi le ha messo a disposizione, senza riserve, tutta la sua forza politica. Senza di lui e Italia Viva Bonetti sarebbe rimasta solo un’ottima professoressa nel paese che è riuscito a far fuori persino un Mario Draghi.
Se si leggono attentamente le sue dichiarazioni del passo d’addio si capiscono due cose.La prima è che si vede protagonista con Calenda di una farsa in uno scenario inesistente. Con Calenda non c’è alcun nuovo progetto, solo una rincorsa verso un centro - sinistra politicamente inesistente, nel quale cercare uno spazio personale ritenuto più sicuro. La seconda è che il potere e la sua perdita lascia in eredità ad alcuni lemmi e stilemi accroccati senza alcun senso comprensibile. Le sue dichiarazioni sono da fiera dell’ovvio, da sagra del luogo comune. Frasi fatte. Che commenti di merito puoi fare? Non c’è alcun merito, solo retorica.Prosegue, con il contributo di Bonetti, l’operazione per impedire a questo Paese una alternativa riformista, liberaldemocratica. Ce ne eravamo già fatti una ragione e non è certo Bonetti che ci terrà svegli di notte.